L’antica medicina ayurvedica si basa su degli importanti aspetti di prevenzione e cura finalizzati ad allungare e migliorare la vita dell’essere umano in completa e totale armonia con la natura.
L’origine di questa scienza medica è stata ritrovata in testi indiani di più di cinquemila anni fa. Ancora oggi, una grossa percentuale di indiani ricorre a questa pratica che si sta diffondendo sempre di più anche in altre parti dell’Asia, negli Stati Uniti e in Europa.
In Italia non vi è ancora nessuna ufficializzazione, tranne alcuni tentativi a carattere regionale (Piemonte). Per avvicinarsi alla teoria e alla pratica di tale corpus medico, vi sono numerosi corsi di formazione di medicina ayurvedica tenuti dalle varie scuole sul territorio.
La parola “ayurveda” significa infatti “Conoscere la vita” e vuole evidenziare che l’uomo, costituito da corpo e mente, sensi e anima, essendo parte integrante della natura al pari di tutte le altre forme viventi, è sottoposto alle sue leggi anche per quanto concerne la salute, malattia, guarigione e morte. Per la medicina ayurvedica, dunque, equilibrio tra uomo e ambiente equivale a piena salute, mentre lo squilibrio interiore porta solo a malattie croniche.
L’energia vitale, nell’ayurveda, prende il nome di prana, secondo cui qualsiasi entità fisica si caratterizza per un habitus, costituito da tre elementi, dosha (aria e spazio), pitta (fuoco) e kapha (terra e acqua). In ciascun individuo, queste forze sono presenti in combinazioni costantemente differenti. In base a ciò, si preparano i rimedi ayurvedici, ovvero preparati farmaceutici di origine animale e vegetale, provvedimenti dietetici e comportamentali, meditazione e yoga e massaggio ayurvedico.
La medicina ayurvedica, in particolare, si prefigge quattro scopi principali: prevenire le malattie, prendersi cura della salute, mantenere lo stato di salute e promuovere la longevità di un individuo. Il medico ayurvedico è in grado di valutare, attraverso la palpazione del polso, il disequilibrio negli stadi iniziali di un soggetto, prima ancora dei sintomi o della comparsa di un disturbo.
Così è possibile intervenire preventivamente fornendo indicazioni specifiche sulle migliori abitudini di vita e alimentari, e sui rimedi atti a ristabilire l’equilibrio psicofisico necessario a mantenere lo stato di salute. La medicina ayurvedica dunque consente benefici relativi a rilassamento, miglioramento della qualità della vita, della respirazione, dell’alimentazione e della pace interiore. Vi sono anche delle controindicazioni, soprattutto relativa alla tecnica del massaggio ayurvedico, da non praticare in caso di febbre, problemi cardiaci e intestinali gravi, gravidanza, infiammazioni cutanee e muscolari e vene varicose.
Il paziente è considerato e seguito nella sua unicità e la cura si basa su una profonda conoscenza della sua costituzione psicofisica.
Una dieta equilibrata, nella tradizione ayurvedica, non si esprime in termini di grassi, carboidrati, proteine, calorie, vitamine o minerali, piuttosto in tessuti del corpo, livelli idrici e salini, gunas o proprietà dei cibi, dosha o energia vitale, rasas o gusti, qualità dei cibi e sadhana ovvero l’assimilazione da parte del corpo. Vi sono sei gusti fondamentali: dolce, agrodolce, salato, amaro, piccante e astringente da avere in maniera equilibrata avere tutti i sei gusti nel corso dello stesso pasto.
Questi sono gli elementi essenziali per un mondo sano e in equilibrio: salute, benessere e ricerca di serenità interiore coincidono con la sostenibilità.