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È una donna di 50 anni la prima volontaria della sperimentazione sull’uomo del vaccino italiano anti-Covid
Ippolito: “L’Italia entra da protagonista nella guerra dei vaccini”
È partita la sperimentazione del vaccino italiano anti-covid all’Istituto malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma con la somministrazione, mediante una semplice iniezione inoculare, della prima dose di AZD1222 ad una volontaria, una donna di 50 anni. “Sono emozionata e orgogliosa, spero di essere utile al nostro popolo. Credo nella scienza italiana e spero che le persone siano responsabili”. Le parole della volontaria che per prima, ieri 24 agosto, si è sottoposta alla sperimentazione del vaccino italiano. La donna dopo 4 ore di osservazione è tornata a casa e sta bene, assicurano i medici. Nelle prossime settimane sono previsti controlli periodici per verificare la sicurezza e la tollerabilità del medicinale ed escludere eventuali effetti collaterali. “La volontaria verrà richiamata nei prossimi giorni – spiega Francesco Vaia, Direttore scientifico INMI Spallanzani – per verificare se ha avvertito degli effetti collaterali. Nei successivi controlli invece verrà verificato se il vaccino sarà in grado di produrre gli anticorpi nell’organismo della signora”.
Stesso procedimento è previsto da domani per gli altri 89 volontari che, come da protocollo, saranno divisi in due gruppi dai 18 e 55 anni e over 65. Sarà un vaccino pubblico a disposizione di tutti e anche se sarà disponibile in primavera l’avvio della sperimentazione sull’uomo è molto importante. “Le intelligenze e la ricerca del nostro Paese sono al servizio della sfida mondiale per sconfiggere il Covid”. Il commento pubblicato sui social dal Ministro della Salute Roberto Speranza. “L’Italia con questo vaccino – sottolinea Giuseppe Ippolito direttore scientifico dello Spallanzani – entra da protagonista nella guerra dei vaccini. Si tratta di una guerra non per arrivare primi ma per arrivare meglio”. Secondo i dati dell’OMS, ad oggi nel mondo sono circa 200 gli studi su un eventuale vaccino, 30 arrivati alla sperimentazione sull’uomo, 11 in fase 1 e 6 quelli in stato più avanzato tra cui: Cina, Stati Uniti e quello di Oxford realizzato a Pomezia. Allo Spallanzani di Roma la fase 1 della sperimentazione sull’uomo durerà dalle 12 alle 24 settimane e successivamente sono previsti test sul numero maggiore di persone nei Paesi in cui il virus circola con più virulenza, probabilmente in sud America. La pandemia continua a diffondersi nel mondo, dal sud America all’Europa e nella maggior parte dei paesi le mascherine sono il dispositivo di protezione individuale obbligatorio. A Hong Kong, a 4 mesi di distanza dalla prima infezione, si registra il primo dato di ricaduta e stando a quanto dichiarato dagli esperti, ci sono le prove che il virus può tornare a colpire le persone già infettate. In India, dove nelle ultime 24 ore si sono registrati 60 mila casi di coronavirus, sono stati installati nuovi ospedali da campo nelle zone rurali, medici e infermieri raggiungono gli abitanti che non possono spostarsi per effettuare i tamponi. In Colombia, la città di Bogotà risulta essere quella con il maggior numero di casi da contagio e il governo ha imposto misure restrittive. In Corea del Sud si sono verificati affollamenti nelle spiagge nonostante gli avvertimenti del governo nel rispettare il distanziamento. A Seul mascherine obbligatorie anche all’aperto. In Europa preoccupa la situazione della Spagna che continua a registrare un aumento di nuovi contagi.
L’andamento dell’epidemia in Italia segnala nelle ultime 24 ore 953 i nuovi casi di contagio da Covid-19, la metà riguarda i rientri dalle zone di vacanza. Il Lazio risulta essere, con 146 casi, la regione con dati più alti. L’attività di screening è stata potenziata in tutta la regione.