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EMDR: approccio terapeutico per il trattamento del trauma psicologico acuto e cronico
Agire su un disturbo da stress post- traumatico (PTSD) è molto importante per la qualità della vita. Un trattamento di psicoterapia molto utilizzato, efficace e mirato è l’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing.
La terapia EMDR, inizialmente EMD (Eye Movement Desensitization), nasce nel 1987 da una intuizione della psicologa Francine Shapiro, ricercatrice presso il Mental Research Institute di Palo Alto, in California. La psicologa mentre passeggiava in un parco si accorse che il movimento oculare verso destra e sinistra era in grado di ridurre le emozioni negative originate da ricordi traumatici. Per testare l’efficacia dell’EMD, Shapiro nel 1989 Shapiro ha condotto uno studio controllato su 22 soggetti vittime di traumi subiti nella guerra in Vietnam. Nel 1991 ha cambiato il nome in Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) aggiungendo il processo di rielaborazione dei ricordi per riflettere le intuizioni e i cambiamenti cognitivi che si sono verificati durante il trattamento e per identificare la teoria dell’elaborazione delle informazioni che ha sviluppato per spiegare gli effetti del trattamento.
Questo approccio terapeutico oggi è molto utilizzato grazie a numerosi studi scientifici e alle testimonianze che ne confermano l’efficacia e i benefici. La terapia EMDR ha raggiunto un numero di 48 RCT’s e circa 3.000 articoli (200 di questi, la maggior parte provenienti dall’Europa, ogni anno) pubblicati su riviste scientifiche sulle varie applicazioni della terapia EMDR (Pubmed, Embase, Cinhal, Psychinfo, Cochane). L’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’agosto del 2013 ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.
L’Associazione EMDR Italia, inserita nell’elenco delle Società Scientifiche riconosciute dal Ministero della Salute, ha supportato e contribuito a vari progetti di ricerca nel nostro paese, affiancandosi e collaborando con numerose strutture quali ad esempio le Università (Milano Bicocca, La Sapienza, Parma, Milano Cattolica, ecc.), il CNR e molti ospedali (Gemelli, Clinica Mangiagalli, Amedeo di Savoia etc). I risultati di queste ricerche hanno una notevole rilevanza scientifica e hanno portato ad alcune pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche internazionali.
Nel 2018 l’Associazione EMDR Italia, è stata riconosciuta e premiata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella come esempio di eccellenza nel trattamento del trauma acuto e cronico e il Presidente EMDR Italia, Isabel Fernandez è stata nominata Commendatore al Merito della Repubblica Italiana.
Health Online ha intervistato Isabel Fernandez, Presidente Associazione EMDR Italia.
Che cosa si intende per trauma psicologico e per traumi con la T maiuscola e con la t minuscola?
Ci può venire in aiuto l’etimologia stessa della parola, che deriva dal greco e che vuol dire “ferita”. Il trauma psicologico, dunque, può essere definito come una “ferita dell’anima”, come qualcosa che rompe il consueto modo di vivere e vedere il mondo e che ha un impatto negativo sulla persona che lo vive.
Esistono diverse forme di esperienze potenzialmente traumatiche a cui può andare incontro una persona nel corso della vita. Esistono i “piccoli traumi” o “t”, ovvero quelle esperienze soggettivamente disturbanti, in genere legate a relazioni interpersonali traumatiche o difficili (abbandoni, separazioni, conflitti, rifiuti, ecc.). Si possono includere in questa categoria eventi come un’umiliazione subita o delle interazioni brusche con delle persone significative durante l’infanzia. Accanto a questi traumi relazionali, si collocano i traumi T, ovvero tutti quegli eventi che comportano un pericolo o che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care. A questa categoria appartengono eventi di grande portata, come ad esempio disastri naturali, abusi, incidenti etc.
Infine, nonostante le due tipologie di trauma siano molto differenti, la ricerca scientifica ha dimostrato che le persone reagiscono, dal punto di vista emotivo, mostrando gli stessi sintomi.
Non tutte le persone che vivono un’esperienza traumatica reagiscono allo stesso modo. Le risposte subito dopo uno di questi eventi possono essere moltissime e variare dal completo recupero e il ritorno ad una vita normale in un breve periodo di tempo, fino alle reazioni più gravi, quelle che impediscono alla persona di continuare a vivere la propria vita come prima dell’evento traumatico.
Per il trattamento di un trauma come un lutto, una violenza, una catastrofe naturale, l’EMDR è un approccio terapeutico riconosciuto ed efficace. In cosa consiste?
L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.
Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento. I pensieri intrusivi, per esempio, in genere si attutiscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva che avviene, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi. Dal punto di vista clinico e diagnostico, dopo un trattamento con EMDR il paziente non presenta più la sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress, quindi non si riscontrano più gli aspetti di intrusività dei pensieri e ricordi, i comportamenti di evitamento e l’iperarousal neurovegetativo nei confronti di stimoli legati all’evento, percepiti come pericolo. Un altro cambiamento significativo è dato dal fatto che il paziente discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari condizionati dall’ansia.
Quali sono i tempi terapeutici dell’utilizzo dell’EMDR in emergenza e in situazioni di fase acuta?
L’intervento psicologico in emergenza o in fase acuta deve seguire e tener conto delle fasi del processo di traumatizzazione. Per esempio, immediatamente dopo il trauma, diciamo nei primi 2 giorni successivi, lo stato psicologico del soggetto è tra la dissociazione, confusione, incredulità, ecc. e quindi un intervento basato sulle parole avrebbe poca efficacia.
In questa fase bisogna stimolare in un primo momento i processi naturali che tendono a calmare la persona e a ristabilire l’equilibrio, riducendo la dissociazione che può esserci in atto, favorendo il contatto con il corpo e con gli stimoli ambientali e aumentando la consapevolezza corporale. In una seconda fase quando le persone hanno sintomi intrusivi, l’EMDR è importante per poter rielaborare l’esperienza e risolvere il disagio. In genere l’intervento con EMDR è breve e si tratta di poche sedute, soprattutto in fase acuta.
Come si svolge una seduta?
La prima fase di questa terapia consiste in un’approfondita anamnesi del paziente e nella definizione di un piano terapeutico.
La seconda fase è quella della preparazione del paziente al trattamento, durante la quale vengono spiegate la teoria e la procedura EMDR e i possibili disagi che potrebbero insorgere sia durante l’elaborazione sia tra una seduta e l’altra. In questa fase è opportuno anche individuare delle tecniche di rilassamento, realizzate sempre con la stimolazione bilaterale che potrebbero essere efficaci per la preparazione e stabilizzazione.
La terza fase consiste nell’assesment e nella definizione del ricordo target, immagine peggiore, cognizione negativa, cognizione positiva, emozioni e sensazioni fisiche, che sono tutti gli aspetti del ricordo traumatico.
La quarta fase è relativa alla desensibilizzazione che avviene tramite set di movimenti bilaterali oculari e che si conclude solo quando il livello di disturbo rispetto al ricordo si riduce e il ricordo perde la sua carica emotiva negativa.
La quinta è la fase dell’installazione della cognizione positiva e consiste nella ristrutturazione cognitiva dell’evento traumatico. Si continua con i set per rafforzare la cognizione positiva e quindi una prospettiva più costruttiva rispetto all’evento traumatico.
La sesta fase consiste nella scansione corporea durante la quale si valuta se sono ancora presenti sensazioni corporee ripensando all’evento.
La penultima fase, ossia quella della chiusura, ha lo scopo di verificare lo stato di equilibrio del paziente.
L’ultima fase consiste nella rivalutazione per verificare se sono insorti nuovi disturbi, emozioni o immagini disturbanti legati al ricordo iniziale.
Cosa avviene durante la stimolazione con EMDR? Quali sono gli effetti sul cervello?
La Stimolazione Bilaterale Alternata è una componente fondamentale dell’approccio EMDR. Shapiro ha ipotizzato che tale stimolazione favorisse il processo di elaborazione di materiale disfunzionale bloccato in memoria con una valenza emotiva e corporea, facendo leva sul sistema innato di Elaborazione dell’Informazione (Adaptive Information Processing – AIP).
La presenza nel nostro cervello di tale sistema ci rende capaci di immagazzinare in modalità adattiva le nuove esperienze di ogni giorno, collegandole e integrandole alle reti mnestiche di memoria già esistenti. Da allora la ricerca neuroscientifica ha verificato e confermato questo funzionamento.
Per esempio, è dimostrato come il lavoro terapeutico con EMDR provochi lo spostamento di attivazioni cerebrali dalle aree limbiche, ad alta attivazione emotiva, alle aree della neocorteccia capaci di elaborazione cognitivo- semantica, depurate dalle intrusioni di emozioni disturbanti. Studi hanno dimostrato che il tracciato ECG del paziente in fase sintomatica, mentre rivive il trauma, presenta attivazioni prevalentemente in aree a valenza emotiva. Dopo la rielaborazione del trauma tramite terapia EMDR, il paziente, ora in fase asintomatica, presenta un tracciato ECG caratterizzato da attività corticale di aree a valenza prevalentemente cognitiva.
I segnali troppo forti o troppo ripetuti delle esperienze traumatiche creano infatti nell’amigdala una condizione neurofisiologica che impedisce una ulteriore trasmissione del segnale alle aree corticali, creando i loop emotivi disturbanti causati da problematiche irrisolte. Il trasferimento delle informazioni alla neocorteccia non riesce ad avvenire e i ricordi restano confinati nell’amigdala e nell’ippocampo.
La Stimolazione Bilaterale Alternata produce un ristabilirsi dell’equilibrio chimico ottimale per la trasmissione dell’informazione, sbloccandola. La SBA è in grado di produrre una replicazione delle Onde cerebrali che si originano durante il sonno ripristinando il flusso di informazione tra neuroni, favorendo quindi il processamento.
Cosa si riscontra dopo un trattamento?
Si sente che veramente il ricordo dell’esperienza traumatica fa parte del passato e quindi viene vissuta in modo distaccato. I pazienti in genere riferiscono che, ripensando all’evento, lo vedono come un “ricordo lontano”, non più disturbante o pregnante dal punto di vista emotivo.
Dopo l’EMDR il paziente ricorda l’evento ma il contenuto è totalmente integrato in una prospettiva più adattiva. L’esperienza è usata in modo costruttivo dall’individuo ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo. Cioè il paziente realizza le connessioni di associazioni appropriate, quello che è utile è appreso ed immagazzinato con l’emozione corrispondente ed è disponibile per l’uso futuro.
Terapia EMDR e bambini. Quali sono i benefici e a che età è consigliato iniziare un trattamento?
L’EMDR è un metodo efficace per il trattamento di bambini anche molto piccoli utilizzando una stimolazione diversa da quella oculare poiché bambini molto piccoli (solitamente entro i 4/5 anni) non riescono a seguire i movimenti oculari. Mentre il genitore oppure il terapeuta fa la narrativa dell’evento traumatico il terapeuta fa una stimolazione bilaterale sulle mani del bimbo (tapping).
L’intervento precoce non solo previene il rischio di disturbi come il PTSD, il disturbo traumatico dello sviluppo, il disturbo reattivo dell’attaccamento e altri disturbi, ma è un fattore di protezione importante per una crescita sana sia dal punto di vista emotivo che cognitivo. Il trauma precoce, infatti, non da esiti solo sulla psiche del bambino ma ha un impatto importante sullo sviluppo del suo cervello.
EMDR Italia
EMDR Italia è una società scientifica e un’Associazione senza scopo di lucro che riunisce i terapeuti formati in EMDR sul territorio nazionale.
Presidente Fernandez, quando è nata l’Associazione e quali sono le principali attività?
L’Associazione per l’EMDR in Italia è attiva dal 1999, ed è un’associazione professionale, senza scopo di lucro, dei terapeuti formati ed abilitati all’applicazione dell’EMDR come metodo terapeutico. Il suo statuto stabilisce che: “Lo scopo primario dell’Associazione per l’EMDR in Italia è quello di stabilire, mantenere e promuovere i più elevati standard di eccellenza e di integrità nella pratica, nella ricerca e nella formazione sull’EMDR”. Infatti, sono stati stabiliti criteri molto selettivi per l’abilitazione, attraverso un ciclo di formazione di base e di supervisione, oltre alla formazione di base in psicoterapia. Nell’ambito della ricerca sono in corso vari progetti con università italiane per analizzare non solo il livello di efficacia ma anche i meccanismi d’azione dell’EMDR. L’Associazione per l’EMDR in Italia fa anche parte della EMDR Europe, insieme ad altri 40 paesi ed è molto attiva sul territorio con una task force di psicoterapeuti che intervengono in situazioni di emergenza su tutto il territorio nazionale. Il nostro lavoro negli ultimi 24 anni ha così aiutato bambini, adolescenti e adulti, persone singole, scuole e/o intere comunità. Gli interventi sono stati fatti in fase acuta o cronica, con persone esposte a disastri naturali o creati dalla mano dell’uomo in modo incidentale o volontario.
Il lavoro è stato fatto con persone esposte a questi eventi critici in Italia e all’estero. Un grande programma di lavoro si sta svolgendo anche con rifugiati e richiedenti asilo e in particolare con Minori stranieri non accompagnati.
Come è cresciuto negli anni l’approccio EMDR in Italia?
Dal 2007 l’EMDR ha avuto vari riconoscimenti scientifici e gli è stato attribuito un rating di efficacia A come trattamento per i disturbi post-traumatici. Le pubblicazioni e le ricerche scientifiche sulla sua efficacia, così come le esperienze dei terapeuti che applicano tale metodo, stanno delineando il ruolo sempre più importante dell’EMDR nel campo della psicoterapia del trauma e delle relazioni traumatiche in famiglia. Nel 2018, l’Associazione EMDR Italia è stata inserita nell’elenco delle Società Scientifiche delle professioni sanitarie, riconosciute dal Ministero della Salute (ai sensi del dm 2 agosto 2017 – Legge Gelli). Con questo riconoscimento l’Associazione diventa così una società scientifica che potrà contribuire a definire le linee guida, da proporre al Ministero della Salute, per gli interventi in campo psicologico e psicoterapeutico in Italia.
Il 29 dicembre 2018, il Presidente Mattarella ha scelto l’Associazione EMDR riconoscendo l’impegno civile e il contributo che dà alla società, per l’impegno nella solidarietà nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità. Il 7 Dicembre 2020, il Sindaco di Milano Dott. Giuseppe Sala, ha conferito a me e all’Associazione EMDR l’Ambrogino d’Oro per il contributo dato alla città di Milano negli ultimi anni come supporto psicologico specialistico in situazioni di crisi e di emergenza, in termini umanitari.
Nell’ambito della Pandemia Covid 19 sono stati fatti più di 250 interventi umanitari, con il personale sanitario, con la popolazione in generale ed in ambito scolastico, raggiungendo così circa 5000 persone in 52 Comuni, in 25 ATS, ASST e ASL, 31 Ospedali e 22 RSA, con cui ci sono state delle collaborazioni formali.
Quanti sono in Italia i terapeuti formati e riconosciuti da EMDR Europe Association?
In Italia, finora, sono stati formati più di 24.000 psicoterapeuti che operano sia in ambito pubblico che privato.
Non solo singoli eventi. Negli ultimi anni l’Associazione ha lavorato su popolazioni colpite da disastri collettivi. In che modo?
Sono stati i nostri soci a lavorare con grande dedizione, dando il meglio della loro professionalità e in modo umanitario nei vari eventi critici. Ricordiamo che l’Associazione EMDR è stata scelta e premiata dal Presidente S. Mattarella per i 700 interventi umanitari fatti negli ultimi 20 anni in Italia, a cui moltissimi soci hanno partecipato, raggiungendo più di 20.000 persone in momenti acuti di traumatizzazione collettiva ed individuale. Tutti gli interventi citati sono stati fatti in questi anni in coordinamento con le istituzioni e in supporto ad esse (Istituzioni, ASL, Ospedali, Scuole e Comuni) e in modo volontario.
Tra le attività la collaborazione con Istituzioni, aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere. Qual è stato il vostro ultimo intervento?
Il 25 febbraio 2022, a due giorni dai bombardamenti per mano della Russia contro il territorio Ucraino, l’Associazione EMDR Europe, con tutti i suoi 40 stati membri, si è attivata per dare il proprio contributo a livello di supporto psicologico e per fornire una guida su come intervenire in questa emergenze come poter coprire tutte le diverse esigenze esistenti in ogni Paese.
Nel corso degli ultimi anni, c’è stato un grande sviluppo nell’applicazione dell’EMDR in questi contesti e quindi è stata accumulata una significativa esperienza clinica e sono stati fatti molti studi e pubblicazioni in riviste scientifiche. Questa esperienza è stata poi adattata alla nuova sfida che è emersa con la guerra in Ucraina. È stata la prima volta che gli psicologi hanno potuto intervenire in modo massiccio in un setting di guerra in corso. Gli interventi sono stati svolti in tre grandi macrocategorie:
1. attività a sostegno delle persone in Ucraina;
2. attività sulla frontiera/nei Paesi di frontiera (Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria);
3. attività attuate in tutto il resto del l’UE in aree che ospitano grandi comunità di rifugiati.
Tra gli obiettivi una maggiore conoscenza e applicazione della terapia EMDR. Qual è il suo messaggio?
Per prima cosa è importante comprendere che l’EMDR può aiutare ad accettare le esperienze che hanno avuto un impatto negativo nella vita e ad andare avanti con una prospettiva positiva e di speranza, aumentando al contempo il senso di forza personale, la capacità di affrontare le difficoltà in modo assertivo e la volontà di impegnarsi nella vita e di essere liberi di fare delle scelte.
È opinione diffusa che un forte dolore emotivo richieda molto tempo per guarire. La terapia EMDR dimostra che la mente può guarire da un trauma psicologico proprio come il corpo si riprende da un trauma fisico.
Inoltre, L’EMDR può essere utilizzato per affrontare qualsiasi tipo di disturbo ed è compatibile con altri tipi di terapia. Per questo motivo i terapeuti formati in altri approcci (psicodinamico, cognitivista, cognitivo-comportamentale, terapia familiare, ipnosi, Gestalt, ecc.) trovano che l’EMDR consenta loro di utilizzare ciò che già conoscono riguardo alla storia del paziente. Tuttavia, imparare ad applicare questo approccio implica un percorso di apprendimento articolato e completo. L’Associazione si è impegnata a fare formazione adottando rigorosamente e in maniera strutturata degli standard di qualità per la formazione. La metodologia viene puntualmente revisionata ed aggiornata in base alle evidenze fornite dalla ricerca e sottoposta a continue valutazioni, al fine di garantire standard formativi eccellenti. Inoltre, il ruolo dell’Associazione EMDR Italia non si limita al monitoraggio della qualità dei corsi di formazione EMDR, ma promuove e finanzia la ricerca sull’EMDR, partecipa a iniziative umanitarie e offre formazione continua gratuita ai soci.
La nostra missione, dunque, è migliorare, attraverso la terapia EMDR, la vita delle persone colpite da traumi e malattie mentali legati a esperienze e relazioni stressanti. Garantendo ai terapeuti e ai pazienti l’accesso a informazioni su servizi terapeutici di qualità basati sugli standard del protocollo EMDR, nel pieno rispetto della propria salute e della sicurezza.