Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Festa della Mamma: celebrare l’amore e la salute femminile
Azalea della Ricerca AIRC e T-shirt di Aisla
Auguri mamma! In Italia la seconda domenica di maggio si celebra la Festa della Mamma, una ricorrenza che ha origini antiche.
Era il 1870 quando negli Stati Uniti, Julia Ward Howe, attivista pacifista e abolizionista, propose l’istituzione del Mother’s Day for Peace (Giornata della madre per la pace). Ma solo nel 1908 fu Anna Jarvis a celebrare la festa moderna Mother’s Day (Giornata della madre), sotto forma di un memoriale in onore di sua madre Ann, un’attivista a favore della pace che a sua volta aveva provato a festeggiare le madri di Nordisti e Sudisti per favorirne l’amicizia. La celebrazione di Jarvis si diffuse e divenne molto popolare, tanto che fu ufficializzata dal presidente Woodrow Wilson nel 1914, quando il Congresso deliberò di festeggiarla la seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri.
In Italia il 24 dicembre 1933 fu celebrata la Giornata nazionale della Madre e del Fanciullo, nel quadro della politica della famiglia del governo fascista. La data era stata scelta in connessione con il Natale. Ma la Festa della Mamma come la si intende oggi è nata invece a metà degli anni Cinquanta, una legata a motivi di promozione commerciale e l’altra invece a motivi religiosi. Nel 1958 l’iniziativa suscitò un dibattito in Senato, che si prolungò anche nell’anno successivo e da allora, prima fu celebrata inizialmente l’8 maggio, poi in seguito venne confermata nella seconda domenica di maggio.
In occasione della Festa della Mamma, Fondazione AIRC torna in 3600 piazze italiane con l’Azalea della Ricerca. Sono ventimila i volontari che oggi 14 maggio distribuiranno l’azalea, a fronte di una donazione di 18 euro, per sostenere il lavoro dei ricercatori Airc. Insieme alla pianta verrà consegnata una guida con informazioni sulla prevenzione nelle varie fasce d’età. Dal 1984 l’Azalea sboccia ogni anno per dare nuova forza alla ricerca contro i tumori che colpiscono le donne, e nel tempo è diventato un simbolo della salute al femminile. In 39 anni, ricorda Airc, ha permesso di raccogliere oltre 290 milioni di euro.
“La forza delle donne” è il messaggio che Airc vuole trasmettere attraverso questa campagna per tutto il mese di maggio. L’obiettivo è quello di sostenere i ricercatori impegnati in diagnosi sempre più precoci e trattamenti più efficaci per i tumori che colpiscono le donne.
L’importanza di familiari e amici: il racconto di Francesca
Per affrontare la malattia è importante poter contare su familiari e amici. Lo racconta Francesca, volto della campagna insieme alla mamma Antonella, una luce sempre pronta a illuminare i momenti più bui. “Si dice che ‘la mamma è sempre la mamma” e non potrei essere più d’accordo. È stata con me ogni minuto – racconta – da quando mi hanno detto che avevo un linfoma di Hodgkin, mi ha accompagnata a ogni visita, a ogni seduta di chemioterapia, a ogni ricovero; è stata la mia forza. Dico sempre che senza i miei affetti non ce l’avrei fatta: la mia famiglia, il mio compagno, gli amici, quelli veri, mi hanno sostenuto ogni giorno durante la battaglia contro il cancro. Sono sincera quando dico che da sola non so se ce l’avrei fatta”. Insieme a quella di Francesca, altre tre storie testimoniano l’importanza della condivisione e degli affetti per affrontare una diagnosi di cancro.
Dati
Lo scorso anno in Italia sono stati stimati oltre 185.000 nuovi casi di tumore nella popolazione femminile, circa 10.000 in più rispetto al 2019. I tumori più frequenti sono stati quelli di mammella (55.700), colon-retto (20.100), polmone (14.600), utero (10.200), tiroide (8.700), pancreas (7.900), linfoma non-Hodgkin (6.300), stomaco (5.900), vescica (5.900), melanoma (5.700).
La ricerca, insieme agli screening, che permettono di individuare lesioni precancerose oppure la presenza di un tumore quando è ancora allo stadio iniziale, svolge un ruolo fondamentale.
Negli ultimi anni la sopravvivenza delle donne a 5 anni dalla diagnosi di cancro ha raggiunto il 65%, grazie agli importanti risultati ottenuti dagli scienziati. Alberto Bardelli, direttore scientifico di Ifom, l’istituto di oncologia molecolare di Fondazione Airc e professore ordinario all’Università di Torino, con il suo gruppo di ricerca ha recentemente individuato attraverso studi preclinici una strategia terapeutica che potrebbe rendere sensibili all’immunoterapia i tumori del colon in fase metastatica, che nel 95% dei casi non rispondono a questo tipo di trattamento. “Come i bombardieri di notte, i tumori spesso si nascondono e non si fanno riconoscere dal nostro sistema immunitario. Noi vogliamo accendere le loro ‘luci di posizione’, in modo che diventino visibili. Il nostro prossimo obiettivo è portare i risultati di questo studio di laboratorio in una sperimentazione clinica a beneficio dei pazienti”.
L’Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica (Aisla) in occasione della Festa della Mamma, rende disponibili sul suo negozio solidale le ‘Magliette wow’, una collezione di t-shirt dedicate alla mamma, ideate e realizzate dalla sezione di Cremona, e dipinte a mano di Martina Capolupo. La giovane artista cremonese ha selezionato soggetti originali e situazioni ordinarie per rendere omaggio alle tantissime donne che ogni giorno si occupano di lavoro, casa e famiglia. Con amore, dedizione e, soprattutto, instancabilmente. Da qui il titolo di “MAGLIETTE WOW!”: perché davanti alle mamme di ogni generazione non si può che esclamarne la meraviglia.
“Come un aquilone senza corda, e una farfalla senza ali, mia madre mi ha insegnato a volare con i sogni.” E con le parole di William H. McMurry III, AISLA racconta in particolare l’amore di tutte le mamme che, pur imprigionate nel loro corpo dalla SLA, continuano a muovere il loro amore incondizionato per i propri figli. Torri salde e sicure, punto di riferimento per le loro famiglie, come anche le tante mamme con SLA, espressione grande di quell’amore che è segno di congiunzione tra il cielo e la terra. È l’amore sempre presente, che non vacilla. È l’amore che guarda, che abbraccia con il cuore, che protegge e che fa spingere lo sguardo verso il cielo, oltre il limite.