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Gastroscopia: una videocapusla al posto del tubo flessibile
Gastroscopia senza tubo flessibile? È possibile!
Grande attesa per il congresso EndoLive 2023 che si è svolto a Roma, dal 24 al 26 maggio, presso l’Auditorium dell’Università Cattolica, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, dove è stata utilizzata per la prima volta al mondo la ‘gastroscopia senza tubo‘.
La gastroscopia è un esame diagnostico che permette di visualizzare direttamente la parte superiore del tratto digestivo (esofago, stomaco e duodeno), utilizzando un sottile tubo flessibile. Grazie a NaviCam® Stomach System, sistema dotato di intelligenza artificiale per il riconoscimento delle lesioni, al paziente sarà evitato il fastidio del ‘tubo’ e la sedazione. È la prima piattaforma robotica che consente la visualizzazione dello stomaco attraverso una video capsula usa e getta delle stesse dimensioni di una compressa di paracetamolo.
La ‘gastroscopia’ con NaviCam® Stomach System è nata nella “Silicon Valley cinese” (Ankon Technologies* di Wuhan) ed è utilizzata per la prima volta al mondo, al di fuori della Cina, nel corso del congresso EndoLive 2023.
L’evento è stato organizzato dal professor Guido Costamagna, Direttore Scientifico dello European Endoscopy Training Centre EETC e Direttore Scientifico dell’Endolive Roma e dal professor Cristiano Spada, Direttore della UOC Endoscopia Digestiva Chirurgica, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore Ordinario di Gastroenterologia, Università Cattolica, campus di Roma.
“La videocapsula è utilizzata da anni per lo studio dell’intestino tenue – spiega il professor Cristiano Spada – ma finora non era stato possibile applicare questa tecnologia allo stomaco per questioni anatomiche; l’intestino tenue è infatti un ‘tubo’ del diametro di appena 3 cm, all’interno del quale la videocapsula progredisce naturalmente; al contrario, lo stomaco assomiglia più a un ‘sacco’ e per visualizzarlo con una videocapsula è necessario controllarne da fuori il movimento”.
Questo primo passo era stato raggiunto con una prima versione di questo sistema, che utilizzava un sistema magnetico per indirizzare il movimento della videocapsula. Ma con la nuova versione di NaviCam Stomach System è stato fatto un ulteriore passo in avanti. La videocapsula è ‘robotizzata’ e dunque si muove in autonomia all’interno dello stomaco, come un aereo controllato da un pilota automatico (ma la consolle di controllo è dotata di uno speciale joystick che consente di riprendere i comandi in qualsiasi momento, controllandone il movimento dall’esterno attraverso un sistema magnetico).
La nuova videocapsula, inoltre, informa in tempo reale della sua posizione, come in un Google maps dello stomaco (fondo, cardias, piloro, corpo dello stomaco, antro, duodeno).
NaviCam riesce a individuare e analizzare lesioni anche molto piccole a livello dello stomaco e del duodeno con grande accuratezza, ma senza i disagi tipici di una gastro-duodenoscopia convenzionale, che in genere richiede la sedazione del paziente.
Questa videocapsula, grande più o meno come una compressa di paracetamolo o di antibiotico (pesa 5 grammi, ha un diametro di 11,8 mm e una lunghezza di 27 mm) viene inghiottita dal paziente con un bicchiere d’acqua e la sua minuscola telecamera comincia subito a inviare informazioni, dall’esofago in giù; le immagini vengono ‘catturate’ da un ‘registratore’ che il paziente indossa sopra i vestiti, mentre il ‘viaggio’ della capsula può essere seguito durante l’esame e dopo la procedura (fino alla sua eliminazione per via naturale visto che la capsula è ‘usa e getta’) grazie a un localizzatore che ne rileva la presenza.
“Si tratta di una tecnologia molto avanzata – spiega il professor Spada – che combina la possibilità di controllare il percorso della videocapsula con un sistema magnetico mentre il suo software innovativo e ‘intelligente’ analizza e riconosce le lesioni attraverso algoritmi di intelligenza artificiale (per ‘addestrare’ il sistema sono state utilizzate oltre un milione di immagini provenienti da 800 pazienti)”.
La ‘gastroscopia’ con NaviCam ha le stesse controindicazioni della risonanza magnetica (portatori di pacemaker, defibrillatori o protesi metalliche non compatibili con i campi elettromagnetici). Per il momento questo esame non viene rimborsato dal Servizio sanitario nazionale.
“A breve partiranno studi clinici per confermare l’accuratezza e valutare il rapporto di costo-efficacia del sistema – afferma il professor Costamagna -. Infatti, alla luce del fatto che gli esami endoscopici sono indispensabili e contribuiscono a salvare molte vite grazie alla diagnosi precoce dei tumori, sarà necessario rivedere il ruolo e la sostenibilità economica di queste procedure in un contesto di risorse limitate, includendo anche evoluzioni dal potenziale trasformativo come questa videocapsula”.
*L’azienda cinese Ankon (Wuhan, Hubei) specializzata in device medici altamente tecnologici ha di recente aperto un polo americano in Texas (AnX Robotica); il sistema NaviCam ha ricevuto la designazione De Novo dell’FDA, ma non è ancora commercializzato in questo Paese.