Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Giornata Mondiale della Fisioterapia 2021: il ruolo del fisioterapista nella gestione del paziente Long Covid
In tutto il mondo oggi si celebra la Giornata Mondiale della Fisioterapia, a memoria del giorno in cui, nel 1951, fu fondata la World Physiotherapy – (WP), l’organizzazione internazionale per la Fisioterapia che rappresenta più di 660.000 fisioterapisti in tutto il mondo attraverso le 125 organizzazioni associate. La giornata mondiale è stata istituita per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della fisioterapia e del fisioterapista.
Tema della World Physiotherapy 2021 è il Long Covid e al ruolo dei fisioterapisti nel trattamento e nella gestione delle persone affette da tale patologia.
Per “Post-Acute Covid Syndrome (PACS)” o “Long Covid“, si intende il vasto spettro di disturbi di natura fisica e psicologica che colpiscono misteriosamente un numero significativo di pazienti, è un fenomeno molto diffuso che medici e pazienti di tutto il mondo stanno denunciando.
Il ruolo del fisioterapista è molto importante, non solo nella gestione del paziente affetto da Covid19, ma anche nella fase riabilitativa quella in cui il paziente è in recupero e senza più bisogno di una ventilazione assistita. “In questa fase sarà importante quanto prima reintrodurre e rieducare la Respirazione Diaframmatica per evitare che si instaurino compensi respiratori, ovvero vizi ed utilizzo di muscoli respiratori accessori”. Ha detto il dott. Emiliano Grossi Specialista in Rieducazione Posturale Globale e responsabile dei centri di fisioterapia di qualità “FisioClinic Italia” di Roma e Bergamo, professionista specializzato nella gestione del paziente Covid-19 secondo il documento stilato dall’Associazione Riabilitatori dell’insufficienza respiratoria (ARIR) in collaborazione con L’Associazione Italiana Fisioterapisti (AIFI). Per la riabilitazione del paziente Long Covid il team di FisioClinic utilizza “le proposte terapeutiche respiratorie del metodo Rpg Souchard che ha dimostrato gli effetti benefici di un certo tipo di rieducazione diaframmatica e permette una grande gradualità di azione, adatta ai pazienti che escono dalla fase acuta di infezione da SARS-Cov-2”, ha spiegato il dott. Grossi.
In che modo agisce il fisioterapista nel recupero del paziente?
Con l’elaborazione di un piano di trattamento volto proprio a recuperare tutta la muscolatura del corpo e la forza generale. Questo è fondamentale anche per ridurre i tempi di allettamento e la spesa a carico del sistema sanitario, rendendo i pazienti autonomi più velocemente. I carichi di lavoro devono necessariamente essere progressivi ma puntare a ristabilire un’autonomia funzionale e muscolare in tutte le funzioni della vita quotidiana, partendo da una corretta deambulazione, la gestione autonoma della propria igiene e delle funzioni comuni.
La fisioterapia è molto importante anche nella fase acuta. Qual è il ruolo del fisioterapista nel trattamento e nella gestione del paziente in questa fase?
È quello di saper gestire, insieme agli altri specialisti, il posizionamento dei pazienti in tutte le fasi: da supino, nei cambi di posizione da seduto a semi seduto, a paziente prono quando necessario. In quest’ultimo caso, nel momento in cui le complicanze e l’insufficienza respiratoria diviene tale da dover intubare il paziente in tale posizione, è prioritaria la valutazione insieme a tutto lo staff interdisciplinare. Questa posizione, infatti, aiuta a distribuire meglio le pressioni sul parenchima polmonare. Ad esempio, il cuore in posizione prona va a pesare sullo sterno anziché gravare, come da supino su parte dei polmoni. In questa posizione di pronazione aumenta sia la perfusione che la ventilazione.
Secondo le linee guida del documento realizzato dall’Associazione dei riabilitatori dell’insufficienza respiratoria (ARIR), il fisioterapista durante la fase acuta del paziente deve concentrarsi soprattutto sul posizionamento, sulla disostruzione bronchiale quando serve e su un attento e moderato allenamento allo sforzo respiratorio. Inoltre, il ruolo del fisioterapista in entrambe le fasi di questa patologia è quello di evitare il più possibile le conseguenze del riposo prolungato con una scarsa autonomia di cambio di posizionamento. La complicanza più frequente è l’eventuale comparsa di piaghe da decubito che “dovranno essere prevenute e nel caso curate – ha concluso – in maniera coordinata dal personale infermieristico, medico e fisioterapico”.