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I mancini, una popolazione (quasi) estinta. Da mano del diavolo a virtù, tutte le letture del mancinismo
Sei mancino? Hai una marcia in più. Se fino a qualche decennio fa adoperare la mano sinistra rappresentava una condanna, da qualche anno le cose sono cambiate e certamente nessuno più – o quasi – dà importanza al potere della mano sinistra. In realtà, tutti gli uomini e tutte le donne hanno una mano dominante, ma anche un occhio, un piede, e così via discorrendo tra le pagine di anatomia. La verità è che la maggior parte degli organi dell’uomo hanno un proprio doppio, uno a destra e l’altro a sinistra: due braccia, due mani, due gambe, due occhi, due orecchie. Tutti questi organi, oltre a essere speculari, non sono identici, e ciascun essere umano ne predilige uno, che diviene appunto dominante: tutti siamo coscienti di essere destrimani o mancini nell’uso delle mani, ma, anche inconsciamente, siamo destrimani o mancini, indipendentemente dalle mani, nell’uso degli altri organi (si pensi ai calciatori che prediligono un piede sull’altro oppure ai musicisti che concentrano l’attenzione su un orecchio). Tuttavia, pur essendo la “dominazione” uno dei capisaldi dell’anatomia, per secoli l’essere mancini (oggi circa il 13% della popolazione mondiale) non è stato affatto un bene tanto per ragioni legate alla superstizione popolare quanto sulla base di un fondamento etimologico errato. Spesso infatti sbagliando si ritiene il mancinismo un difetto perché la stessa parola “mancino” deriva dal latino mancus (in siciliano, mancusu) che significa monco.
Per molto tempo dunque mancino è stato letto come sinonimo di diversità, handicap, condizione infelice, frutto, secondo la tradizione ebraica e cristiana, dell’influenza sull’individuo del maligno. Un’interpretazione anche musulmana: l’Islam vietava di lavarsi o mangiare utilizzando la mano “impura”. Per secoli i mancini sono stati visti con sospetto anche dalla scienza: in un trattato di psichiatria del 1921 il mancinismo era addirittura annoverato fra le patologie rivelatrici di demenza. A partire dagli anni ’70 del 900 alcuni studi hanno accostato la dominazione della mano sinistra sulla destra alla dislessia. Da anni però il mancinismo non è più visto come un aspetto oscuro di difficile interpretazione o di lettura popolare: il mondo della scienza oggi ritiene che questa preferenza sia una vera e propria caratteristica dell’individuo da attribuire all’emisfero destro del cervello. Nei mancini la parte dominante del cervello è la destra, specializzata nell’elaborazione visiva e nella percezione delle immagini, nella loro organizzazione spaziale e nell’interpretazione emotiva. Alcuni studi effettuati da un team di studiosi dell’Università della Ruhr, in Germania, hanno dimostrato che il bambino “sceglie” la sua mano dominante quando è ancora un feto e la scelta dipende dal midollo spinale, che in quella fase dello sviluppo non è ancora collegato alla corteccia cerebrale. Tuttavia, pur nascendo nel grembo materno, il fenomeno del mancinismo si manifesta non prima dei tre anni d’età. Il cervello del futuro mancino subisce un processo di lateralizzazione a causa del quale l’emisfero cerebrale destro predomina su quello sinistro. Processo che si conclude un anno più tardi.
Prima che la medicina arrivasse a fornire risposte adeguate che non contemplassero l’ostracismo per la persona interessata, il mancinismo era accostato a Satana tanto che per secoli la mano sinistra è stata soprannominata – con non poco terrore – la mano del diavolo, essendo invece la destra la mano con cui si impartisce la benedizione. Non sono pochi coloro che a scuola erano letteralmente costretti a non servirsi della mano sinistra per scrivere o per disegnare. Le educatrici legavano il braccio sinistro dello scolaro alla spalliera della sedia fino a che la mano destra non diventava la principale. Non è trascurabile il legame imprescindibile che per secoli ha legato il mondo dell’istruzione con la religione cristiana: nel Vecchio Testamento Isaia spiega che la mano destra “ha fondato la terra” e “ha misurato i cieli”; nel Nuovo Testamento, invece, si posiziona il buon ladrone alla destra di Gesù e il cattivo ladrone alla sua sinistra. E poi, “una volta asceso al Cielo, Gesù è seduto alla destra del Padre”. Ma non è solo la religione cristiana a prediligere il lato destro: lo stesso Maometto, per fare le abluzioni, adoperava la mano destra ritenendo la sinistra impura.
Nonostante fosse ritenuta la “mano impura” non sono pochi i personaggi della storia che grazie alla mano sinistra sono oggi annoverati nell’albo dei geni. Albert Einstein, Alessandro Magno, Ayrton Senna, Aristotele, Barack Obama, Benjamin Franklin, Bill Gates, Bob Dylan, Giulio Cesare, Carlo Magno, Celine Dion, Charlie Chaplin, Demi Moore, Diego Armando Maradona, Fidel Castro, Fred Astaire, Greta Garbo, Jimi Hendrix, John Davison Rockefeller, John Kennedy, Julia Roberts, Kim Basinger, Leonardo Da Vinci, Ludwig van Beethoven, Mahatma Gandhi, Manuel Kant, Marilyn Monroe, Mickey Rourke, Michel Platini, Morgan Freeman, Nicole Kidman, Paul McCartney, Phil Collins, Ringo Starr, Robert De Niro, Robert Redford, Ruud Gullit, Sergei Rachmaninoff, Sigmund Freud, Sylvester Stallone, Tom Cruise, Valentino Rossi, Winston Churchill e Wolfgang Amadeus Mozart solo per citare i più noti. Nomi straordinari che incoraggiano i portatori di mancinismo alla consapevolezza che se di handicap si dovesse trattare, lo sono in maniera virtuosa.