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In Italia si muore meno di “crepacuore” ma aumentano i casi di Alzheimer e diminuisce la fecondità
In Italia si muore sempre di meno di “crepacuore”. È questo il dato che emerge dallo studio Lancet (rivista scientifica inglese di ambito medico pubblicata settimanalmente dal Lancet Publishing Group), che ha classificato 195 Paesi del mondo sulla base dell’Indice di sviluppo sostenibile che ha a che vedere con una serie di parametri, dalla mortalità infantile alle malattie comunicabili e non, ai vaccini, all’igiene, all’inquinamento dell’aria, ai conflitti e altro ancora. Come si evince di parametri elencati la graduatoria prende in esame Paesi in via di sviluppo e dunque globalizzati e aree del mondo sottosviluppate. Non è un caso che ad aprire e a chiudere la graduatoria siano rispettivamente Singapore e la Repubblica del Centro Africa. L’Italia invece guadagna 70 punti al pari di Francia, Panama e Taiwan dietro a Singapore, Norvegia, Svezia, Israele, Regno Unito, Olanda, Canada, Svizzera, Malta, Finlandia, Belgio, Cipro, Spagna, Corea del Sud, Portogallo e Kuwait.
Certo, balza agli occhi che l’aspettativa di vita è migliorata nei Paesi occidentali e dunque in Italia dove la media è di 83,2 anni e dove sono le donne le più longeve. C’è però poco da festeggiare dal momento che il Belpaese resta la nazione europea con una fecondità tra le più basse del mondo e si sa, senza bambini un Paese fa realmente fatica a crescere. Guardando agli anni ‘90 sono diminuite le persone che muoiono per patologie del cuore, pressione alta e ictus del cervello; diminuiti anche i tumori, salvo qualcuno, per esempio di pancreas, utero e prostata che invece aumentano. La bilancia clinica però non lascia sogni tranquilli agli italiani che cadono vittime sempre più di Alzheimer e di altre forme di demenza legate all’età. Di ammalati di Alzheimer in Italia se ne contano circa mezzo milione e forse di più e per loro al momento non esiste una vera e propria cura.
Ancora, proseguendo con la mappatura delle malattie che affliggono il Paese del Mediterraneo europeo, rispetto al secolo scorso si muore meno di alcol, fumo e di incidenti stradali, segno che le nuove norme sul traffico funzionano e soprattutto funziona il 118, parte di un’altra cosa di cui l’Italia può andar fiera e che speriamo di non perdere: il nostro Servizio sanitario nazionale. Nonostante l’Italia sia un esempio interessante di risultati che si possono ottenere nel campo della salute combinando stili di vita sani e assistenza sanitaria per tutti, sta aumentando la spesa sanitaria per le famiglie e la disparità fra regione e regione. Sono cose che conosciamo bene e che dovremo trovare il modo di risolvere al più presto.