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Incontinenza urinaria: come si può prevenire?
Con il passare degli anni, la ghiandola maschile che si trova tra l’uretra e la vescica tende ad ingrossarsi: questo può comportare dei problemi, come l’aumento della necessità di urinare durante la giornata. Superati i cinquant’anni, un uomo su quattro soffre di questi disturbi e superati gli ottanta, il problema diventa quasi fisiologico per la maggior parte della popolazione maschile.
Quando si analizza la prostata di un individuo già a partire dai trenta – quarant’anni, si può individuare un’alterazione definita iperplasia prostatica benigna, cioè la presenza di un progressivo aumento della zona centrale. Queste alterazioni microscopiche possono essere accompagnate da un reale ingrossamento della prostata. Quindi pressoché tutti gli uomini superati i trent’anni hanno un’iperplasia prostatica, ma non tutti hanno un ingrossamento reale della prostata. Con il passare del tempo, l’aumento della dimensione della zona di transizione può determinare un adenomioma, con il progressivo schiacciamento del condotto urinario e quindi la necessità di urinare più spesso.
L’incontinenza urinaria è l’incapacità di controllare e trattenere l’urina: può manifestarsi con diverse gravità, partendo da una perdita minima fino a una perdita completa del volume urinario. Queste perdite sono un problema igienico, oltre che causa di disagio sociale, e possono compromettere in misura rilevante la qualità della vita.
Le cause di questa disfunzione e malfunzionamento della vescica sono dovute a diversi possibili fattori:
- Patologie o cause neurologiche congenite;
- Traumi ed infezioni urinarie: infatti i traumi diretti nella zona possono portare a malfunzionamenti di essa, ed allo stesso modo irritazioni della vescica provocano contrazioni involontarie della stessa
- Vescica iperattiva: la sindrome della vescica iperattiva si caratterizza per una urgenza di urinare spesso, con un aumento della frequenza dello stimolo e con incontinenza
- Interventi chirurgici: l’asportazione totale della prostata, dovuta magari a un tumore, rende lo sfintere incapace di svolgere la sua funzione di tenuta.
La sola presenza di un ingrossamento della prostata non determina un’indicazione assoluta per il suo trattamento. Deve essere curato solo quando provoca sintomi di incontinenza urinaria. Il trattamento chirurgico è indicato solo quando quello farmacologico non ha prodotto benefici, o quando la vescica presenta un elevato residuo dopo la minzione. La durata dell’intervento varia a seconda delle dimensioni dell’adenoma affrontato, e delle capacità endoscopiche dell’operatore.
I principali farmaci di prima linea per l’ipertrofia prostatica sono:
- gli alfa bloccanti non uroselettivi e uroselettivi;
- gli inibitori della 5 alfa reduttasi.
La prevenzione svolge, come sempre, un ruolo importante. Ecco alcuni semplici consigli per prevenire il disturbo:
- Avere una alimentazione sana: un equilibrio tra fibre, proteine e glucidi previene l’obesità e la stipsi, per cui diminuiscono le pressioni sulla vescica. Anche un’adeguata idratazione può conferire un’ottimale peristalsi intestinale.
- Svolgere regolarmente attività fisica.
- Eliminare il fumo.
- Mantenere una corretta funzione dell’intestino.