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Insufficienza respiratoria, dal Ministero una proposta di percorso clinico assistenziale
Il Ministero della Salute ha pubblicato il “Documento strategico di indirizzo per la gestione integrata dell’insufficienza respiratoria”, un vero e proprio nuovo Piano adottato con Accordo Stato-Regioni del 25 luglio e redatto da un Gruppo di lavoro di Gard-Italia. Il documento definisce una proposta di percorso clinico assistenziale di presa in carico del paziente con insufficienza respiratoria cronica seguendo la logica di un modello di gestione multi-professionale e multidisciplinare integrata ospedale-territorio.
La condizione di Insufficienza respiratoria caratterizza con elevata frequenza le fasi acute o croniche di molte patologie dell’apparato respiratorio ma può anche accompagnare condizioni patologiche che originano in altri organi. Pertanto, la definizione di un Percorso assistenziale della insufficienza respiratoria in un unico modello di gestione della diagnosi, della terapia e della riabilitazione, sino alle cure palliative, nel lungo periodo, consente di accomunare situazioni cliniche generate da eventi etiopatogenetici diversi, con effetti di razionalizzazione ed ottimizzazione degli interventi assistenziali e della spesa.
Il documento infatti traccia una proposta di percorso clinico assistenziale di presa in carico del paziente con insufficienza Respiratoria Cronica, secondo la logica di un modello di gestione multi-professionale e multidisciplinare integrata ospedale-territorio. Il fine principale è quello di ottimizzare i percorsi diagnostici e terapeutici, per porre al centro dell’organizzazione assistenziale il paziente e non il sistema. Il tutto è reso possibile dalla messa in campo di un modello che:
- garantisca interventi efficaci e tempestivi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria;
- attui gli interventi secondo i principi della medicina basata sulle evidenze;
- assicuri la possibilità di misurare sia la qualità delle cure che il miglioramento degli esiti;
- assicuri la possibilità di attivare gradualmente un modello di assistenza su tutto il territorio nazionale, tenendo conto delle diverse realtà territoriali, ma garantendo comunque uniformità negli interventi.
L’approccio proposto è coerente con la visione del Piano nazionale della prevenzione e del Piano nazionale della cronicità che promuovono interventi integrati di prevenzione e assistenza, orientati alla gestione attiva della cronicità. Il documento in buona sostanza vuole essere un anello che crea continuità assistenziale e che dunque garantisce sia la centralità del paziente con malattia cronica, sia la sua transizione dall’età pediatrica a quella adulta.