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La cura anti-cancro a base di bicarbonato di sodio. Le fake news sulla salute
Il bicarbonato può sconfiggere i tumori? Fino a qualche tempo fa questa credenza era messa in pratica da medici e specialisti della ricerca, ma oggi il primo dato da sostenere è che, appunto, si tratta di una “credenza” che come tale se non dimostrata è una fake news. Sulla salute, e dunque sulla cura del corpo umano, da sempre circolano false informazioni e il fenomeno è diventato ancora più rischioso nei tempi recenti e cioè da quando tutti consultano il “dottor Google” alla ricerca di rimedi che curino il malessere avvertito, dalla depressione a un comunissimo mal di pancia.
Arriva da Roma la notizia che la cura dei tumori mediante la somministrazione di dosi di bicarbonato era messa in pratica da un medico radiato dall’ordine professionale e da un radiologo. I due sono accusati di avere sottoposto sei anni fa in una clinica di Tirana un ventisettenne di Catania affetto da un tumore al cervello, a una cura medica antitumorale a base di bicarbonato di sodio. Il paziente nel 2012 si era recato in Albania, dove uno dei due medici operava, per sottoporsi alla cura, ma dopo 48 ore di somministrazione endoarteriosa è morto a causa di una gravissima alcalosi metabolica. Il medico in questione, quindi, è stato condannato dal giudice a 5 anni e 6 mesi per l’accusa di omicidio colposo ed esercizio abusivo della professione.
L’idea che il bicarbonato possa curare i tumori nasce dal cosiddetto ‘effetto Warburg’, dal nome del fisiologo tedesco Otto Heinrich Warburg, vincitore nel 1931 del premio Nobel per la medicina e la fisiologia per le sue scoperte sul metabolismo dei tumori. Warburg scoprì che tra i tanti cambiamenti che i tessuti tumorali inducono a livello locale, nell’organo in cui proliferano, vi era anche un aumento della produzione di energia da parte delle cellule attraverso un fenomeno chiamato glicolisi, ovvero attraverso il consumo di glucosio. Questo meccanismo si attiva in genere solo quando i tessuti sono a corto di ossigeno: nel caso dei tumori, invece, la glicolisi parte anche in presenza di quantità di ossigeno 200 volte superiori a quelle normali. Produrre energia in questo modo ha però un effetto collaterale: nei tessuti rimangono, come scorie, alcune sostanze acide, tossiche per l’organismo, che richiedono tempo per essere smaltite. L’ambiente acido, hanno scoperto dopo Warburg altri scienziati, è favorevole alla proliferazione dei tumori perché corrode i tessuti sani e crea spazio per quelli malati. Ecco spiegata la ragione per cui alcuni medici hanno pensato, sbagliando gravemente, di poter usare il bicarbonato di sodio, sostanza molto basica, per neutralizzare l’effetto degli acidi prodotti dal tessuto tumorale.
“I primi esperimenti col bicarbonato, condotti già negli anni Cinquanta, hanno smentito l’utilità di questa ipotesi terapeutica – spiega l’Airc – in primo luogo perché assumere bicarbonato per bocca non rende meno acido l’ambiente intorno al tumore e, in secondo luogo, perché i dosaggi necessari a modificare in modo sostanziale il pH dei tessuti sono talmente elevati da creare danni agli organi sani”. Alcune sperimentazioni, tuttavia, si legge ancora sul sito dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, sono in corso per vedere se, in determinate condizioni, il bicarbonato può ‘potenziare’ l’effetto di alcuni farmaci per il tumore al seno.