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La nascita di un nuovo modello di assistenza infermieristica
Il 15 febbraio, una giornata considerata storica in campo medico, è entrata in vigore la Legge Lorenzin dell’11 gennaio 2018 n. 3/2018 che delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute.
“Nel futuro c’è un nuovo modello di assistenza infermieristica che dovrà essere coerente con la modifica dei bisogni di salute dei nostri cittadini, che chiedono sempre di più continuità delle cure, presa in carico e maggiore integrazione dei diversi operatori sanitari”. Scrive il Ministero della Salute, Beatrice Lorenzin, in una lettera aperta inviata agli infermieri nel giorno dell’entrata in vigore della legge con cui, dopo tantissimi anni di attesa, si concretizza l’obiettivo della trasformazione dei Collegi in Ordini professionali.
In conseguenza di ciò, la Federazione nazionale Ipasvi diventa ufficialmente Fnopi, ovvero la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche. È un ente di rappresentanza della professione infermieristica che raccoglie al suo interno tutti gli Ordini provinciali e dove viene riconosciuta appieno anche la figura dell’infermiere pediatrico, chiamato precedentemente “vigilatrice d’infanzia”.
L’Ipasvi era un organo che raccoglieva al suo interno i rappresentanti provenienti dai 103 Collegi provinciali. La struttura veniva gestita da un Comitato Centrale detentore dell’Albo degli Infermieri. Ne facevano parte “infermieri professionali”, “vigilatrici d’infanzia “ed assistenti sanitari”. È stato un Ente di diritto pubblico non economico sottoposto alla vigilanza diretta del Ministero della Salute.
L’attuale Fnopi coordina i 103 Ordini provinciali (Opi) ed emana il Codice Deontologico, che deve essere approvato dal Consiglio Nazionale con il via libera di almeno due terzi dei consiglieri presidenti di Ordine.
Gli Opi vengono tutti gestiti da un proprio presidente, da una giunta esecutiva e da un’assemblea dei consiglieri. Sono finanziati esclusivamente con i contributi degli iscritti, senza oneri per la finanza pubblica. Le quote vengono stabilite dai singoli Ordini e autonomamente in base alle necessità locali, a seconda delle programmazioni annuali di alcune importanti necessità come i corsi di formazione post-base e l’orientamento per gli studenti infermieri e per gli Infermieri Liberi Professionisti. GIi Ordini vengono governati direttamente dai Consigli Direttivi che avranno 7 componenti se gli iscritti sono fino a 500, 9 se sono tra 500 e 1500, 15 oltre i 1500.
Lo Stato italiano ha delegato all’OPI la tutela e la rappresentanza della Professione Infermieristica nella sua totalità, a livello nazionale, nell’interesse degli iscritti e soprattutto dei cittadini, che sono i veri e propri fruitori delle competenze dei professionisti infermieri.
Un importante punto di partenza che riconosce, finalmente, il qualificato lavoro che tutti gli infermieri garantiscono giornalmente per la salute di tutti i cittadini italiani.
“Bisogna ridare dignità a una professione che merita un ringraziamento grande da tutti noi per l’abnegazione e la professionalità che mette nel fornire giornalmente cure e attenzione ai soggetti più deboli della società”, precisa il Ministro Lorenzin.