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La pandemia ferma anche i pet: qual è la situazione degli IAA – Interventi Assistiti con Animali?
Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Clotilde Trinchero, Direttore scientifico e docente presso IUSTO Rebaudengo di Torino, PhD in Neuroanatomia funzionale, IAA ed etologia e fondatrice di A.S.S.E.A. Onlus.
Cani e gatti sono i migliori amici dell’uomo, si sa: affettuosi, coccoloni e giocherelloni, ci riempiono le giornate e ci fanno compagnia. Ancora di più, durante il lockdown, nei lunghi mesi passati chiusi in casa, sono stati fonte di benessere e di allegria. Secondo una ricerca realizzata dall’Università di York, pubblicata su Plos One, durante l’emergenza della scorsa primavera, avere un animale domestico ha migliorato la salute mentale delle persone, è stato un vero e proprio toccasana per l’umore, per ridurre lo stress e la solitudine. E, diciamocelo, ha rappresentato anche una scusa per una breve passeggiata all’aria aperta. Tant’è che spopolavano durante il lockdown nei social e nei gruppi Whatsapp vignette e foto che per scherzo offrivano “animali a noleggio” come lasciapassare per uscire di casa. Uno scherzo, sì, ma che rende bene l’idea di quanto sia importante il ruolo che gli amici a quattro zampe stanno svolgendo in questo periodo complicato.
Gli animali, quindi, ci aiutano a stare bene. Ed è per questo che negli ultimi anni gli Interventi Assistiti con Animali – IAA (spesso chiamati erroneamente “pet therapy”) sono sempre più diffusi in ambito terapeutico, riabilitativo, educativo e ludico-ricreativo. Sono state recentemente definite le Linee Guida Nazionali con l’indicazione dei settori di intervento e una regolamentazione specifica, fondamentali soprattutto in funzione del coinvolgimento di utenti appartenenti a categorie più deboli (malati, bambini, anziani, persone con disabilità), e volte a tutelare sia il paziente/utente che gli animali coinvolti. Operatori specifici si occupano del benessere psicofisico degli animali coinvolti, seguendo una formazione dedicata. Sono diverse le associazioni che si occupano di IAA ma che, purtroppo, da quando è scoppiata la pandemia, hanno dovuto fermare le loro attività, seppur con una breve ripresa dopo il lockdown, regolamentata da indicazioni operative deliberate dal ministero della Salute.
Tra queste c’è A.S.SE.A. ONLUS, un’associazione che si avvale dei principi degli IAA per svolgere la sua attività in ambito sanitario e socio-assistenziale. Lo scopo è quello di ottenere e valorizzare i benefici fisici e psichici derivanti dalla vicinanza di animali da compagnia in soggetti che vivono forme di disagio.
Abbiamo incontrato la fondatrice e past-president, dott.ssa Clotilde Trinchero, Direttore scientifico e docente presso IUSTO Rebaudengo di Torino, PhD in Neuroanatomia funzionale, IAA ed etologia, per saperne di più e chiederle com’è la situazione in questo momento.
Dott.ssa quali sono i principali benefici degli IAA e a chi si rivolgono in particolare le vostre attività?
I benefici degli IAA sono evidenti nello svolgimento di progetti ludici – ricreativi, di educazione e di terapie vere e proprie, che coinvolgono tutte le fasce di età dell’uomo: dall’infanzia alla quinta età. Gli effetti sono dovuti alla mediazione e alla relazione interspecifica che l’animale riesce a creare; questa si traduce nella concretizzazione di un equilibrio biochimico, fisiologico e psichico nuovo nell’essere umano.
La nostra associazione, avvalendosi di persone abilitate all’esercizio di questa nuova scienza e sostenuta da soci, ha all’attivo progetti di Educazione e Terapie per bambini neurodiversi o con sindromi congenite, di Attività ed Educazione in classi delle elementari e delle scuole secondarie di I grado con metodi che abbiamo elaborato e registrato, di Interventi che affrontano il bullismo, di Attività di sostegno ai bisogni educativi speciali, di programmi rivolti ad adulti ed anziani in centri diurni e in RSA. Abbiamo anche svolto un progetto pluriennale importante di Terapia Assistita per persone affette da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e neuromiopatie presso l’ospedale La Colletta di Arenzano (GE) per Cinica NeMO. I risultati ottenuti sono stati oggetto di studio e valutazione scientifica e stiamo attendendo la loro pubblicazione finale, dopo quelli dello studio pilota, presentati a Boston nel 2017.
Perciò le nostre equipes si occupano a tutto tondo dell’utenza possibile grazie al lavoro essenziale, puntuale ed empatico dei nostri colleghi animali, all’impegno dei loro coadiutori, di medici e medici veterinari, psicologi e psicoterapeuti, educatori, fisioterapisti, tutti qualificati all’esercizio.
Cosa è successo con lo scoppio della pandemia? Quanto ne hanno risentito le vostre attività?
La pandemia di COVID-19 ha seriamente influito sullo svolgimento delle attività nostre e su tutto il settore degli IAA. Con l’emergenza, per il divieto degli spostamenti e la difficoltà di poter programmare gli ingressi nelle strutture, si è praticamente verificato un blocco completo. Nel mese di giugno c’è stata una ripresa che però in alcune regioni italiane è stata interrotta proprio in questi giorni. I disagi e il rammarico della committenza e dell’utenza sono notevoli ma non si può fare altrimenti. Stiamo vivendo una fase critica per la salute della comunità umana e il nostro apporto deve essere di esercizio della responsabilità individuale nel non diffondere l’infezione. Il nostro lavorò sarà di sicuro ausilio nel prossimo futuro, per sostenere le conseguenze, soprattutto psicologiche, dell’allontanamento sociale. I nostri animali hanno sopportato pazientemente lo stop del loro impegno, e sono pronti a riprenderlo per aiutarci a vivere in un mondo che inevitabilmente si presenterà diverso.
Il risentimento perciò è stato importante per tutti gli attori coinvolti, dai pazienti/utenti, agli animali, agli operatori che sono stati penalizzati anche sotto l’aspetto finanziario. Da ricordare c’è il fatto che il supporto economico alle attività di IAA è privato, con contributi di Fondazioni ed Enti. Le Terapie, pur essendo per legge prescrivibili, sono per la maggior parte a carico dei committenti.
A giugno, con la fine del lockdown, il ministero della Salute aveva diramato delle “Indicazioni operative per l’erogazione in sicurezza degli Interventi Assistiti con gli Animali nel contesto delle misure per il contrasto del Sars-CoV-2”. Cosa è cambiato con quelle regole? Sono ancora valide, o con l’aumento dei contagi e gli ultimi Dpcm sono state introdotte nuove restrizioni?
Le regole da applicare nell’esercizio degli IAA riflettono appieno le regole nazionali per rendere minimo il rischio di diffusione di SARS-CoV-2, con in più la stretta vigilanza e responsabilità del medico veterinario esperto in IAA riguardo la suscettibilità al virus delle diverse specie animali e alla tipologia di interazione utente – animale. Anche ora le regole sono attive ed attuali, solo che in molte zone dell’Italia si è ormai verificato il blocco delle attività. Pur garantendo l’attuazione dei protocolli, il disagio parte dal committente: con le scuole che effettuano la didattica a distanza, gli interventi sono ovviamente interrotti; nelle scuole elementari tutti gli operatori educativi sono sovraccarichi di impegni e responsabilità; nelle strutture di accoglienza e RSA non è possibile l’ingresso; nelle zone arancioni e rosse gli spostamenti sono limitatissimi o vietati. Dunque per noi, pur essendo valide le regole, e la nostra osservanza garantita, si profila un fermo completo.
Voi lavorate molto con i più giovani e con l’inizio dell’anno scolastico avevate ricominciato a lavorare nelle scuole. Avete riscontrato problemi o difficoltà particolari nei ragazzi? Quando sarebbe importante in questo momento così difficile per loro poter contare su percorsi di questo tipo?
Posso dire che lei ha messo proprio il “dito nella piaga”? Come ho accennato prima, gli IAA sono, e sottolineo sono, uno dei metodi più efficaci per essere di sollievo alle conseguenze dell’allontanamento sociale che i nostri bambini e ragazzi hanno dovuto e devono nuovamente affrontare. Sono da tenere in seria considerazione, per riportare alla realtà affettiva e prosociale un’intera generazione. In modo ancora più evidente per i ragazzi con bisogni speciali. Gli insegnati hanno riscontrato, alla ripresa dell’anno scolastico, importanti cambiamenti nella capacità relazionale e l’insorgenza di timori nuovi e difficoltà di concentrazione. Nella fascia di età dell’infanzia l’interruzione della frequenza affrontato con la Didattica a Distanza, non ha avuto esiti “tamponanti”. Anzi. Negli adolescenti le ripercussioni si sono avute anche sulla difficoltà di separare quella che è la realtà sociale e comunitaria dalla realtà virtuale. La chiusura in se stessi, anche egocentrica, e la proiezione della propria vita in un universo virtuale soggettivo e solitario, dove le informazioni sull’altro possono essere anche sfalsate da inattendibili o contraddittori dati che i soggetti sui social danno di se stessi, sta alterando di molto la capacità di socializzazione e compartecipazione. L’inclusione è stata altamente compromessa. Fortissimi disagi sono stati riportati dei genitori di bambini BES. Nei ragazzi post adolescenti l’atteggiamento di isolamento, anche se si ritrovano in gruppo, dove il telefonino sostituisce lo scambio di esperienze ed opinioni, si è notevolmente accentuato. La capacità di concentrazione e la voglia di conoscere che sono necessarie e insite per la costruzione di una personalità coscienziosa e responsabile verso se stessi e gli altri è stata alterata.
Con gli interventi di IAA si può riportare alla consapevolezza del nostro convivere nella e con la natura, riprendendo il percorso evolutivo che è proprio della nostra specie, ne parlo dal punto di vista filogenetico e culturale.
Le persone anziane sono quelle più colpite dal Covid-19, e probabilmente quelle che vivono con maggiore ansia questo periodo. L’isolamento poi, ha provocato effetti negativi sulla salute, soprattutto a livello psicologico, negando a molti anziani lo stimolo e il piacere delle visite dei famigliari. Avete avuto la possibilità, almeno per un periodo, di riattivare qualche progetto con questa categoria?
Non posso parlare per una realtà nazionale. Purtroppo, devo dire che nel nostro caso e per contatti con altre associazioni, nella maggior parte dei progetti non è stato possibile riprendere il lavoro nei Centri per anziani o nelle RSA. Conosco una realtà in Piemonte dove c’è stata una ripresa, altamente voluta dalla committenza, ed estremamente attesa e vissuta dagli anziani che finalmente ne stanno usufruendo. L’incontro con gli animali era già un enorme sollievo prima, e possiamo solo immaginare cosa sia ora riprendere il contatto con qualcuno che puoi abbracciare, accarezzare senza riserve, per chi non ha potuto per mesi, neppure vedere i propri cari e li ha salutati da una finestra. Sono certa che non sia un caso solitario e me lo auguro. Ciò che mi è stato riportato è veramente emozionante. Gli incontri sono ripresi con commozione vera da parte degli utenti ed anche da parte degli operatori sanitari ed educativi. Gli anziani hanno reso evidente quanto il calore di una amicizia sincera e disinteressata, quella che ci donano gli animali, sia un valore fondamentale.
L’associazione A.S.S.E.A. propone anche dei corsi: vi siete dovuti fermare o siete riusciti ad attivare modalità di frequenza “a distanza”?
Noi abbiamo scelto di fermarci ed abbiamo ripreso dopo la metà di settembre come da indicazioni nazionali. I nostri corsi di formazione del binomio cane-proprietario – Corso Partner di Mediazione – sono finalizzati alla comprensione dei sensi dell’animale, del suo linguaggio e dei suoi bisogni, alla educazione del cane agli IAA e a capire cosa sta facendo e come si muove verso l’utente. Cose impossibili da fare con una frequenza a distanza. Non ci sono logaritmi digitali che possano anche solo simulare quello che è il conoscere, comprendere e poi applicare ciò che si crea con una relazione fisica con un animale, voluta dall’animale stesso.
Le attività dell’associazione per ovvi motivi non possono svolgersi esclusivamente su base volontaria: cosa si può fare per sostenervi?
Il nostro sostegno economico si avvale delle quote associative, e del supporto di Fondazioni e donazioni. Tutto è messo a disposizione per il compenso di chi fa attività, per le spese di gestione delle sedi, le utenze e la copertura assicurativa. Voce estremamente importante.
Speriamo tutti che questo momento buio passi presto, il prima possibile. Cosa vi aspettate di trovare quando la pandemia sarà finalmente alle spalle, e qual è il suo augurio per il futuro?
Assolutamente tutto ciò passerà. La storia lo evidenzia e lo dimostra. Tutte le generazioni hanno vissuto periodi estremamente difficoltosi e bui. È in nostro potere la facoltà di reagire. La scienza medica ci porterà i mezzi per affrontare le condizioni critiche. Gli IAA ci aiuteranno a capire le potenzialità psichiche e fisiche che abbiamo. La mia speranza è che l’esperienza ci renda consapevoli della bellezza della vita sul nostro pianeta, del senso che ha vivere secondo i modelli di condivisione del quotidiano e quanto il rispetto per la natura sia strettamente connesso con il rispetto umano reciproco e lo sviluppo della nostra civiltà.
I nostri anziani ci hanno fatto vedere quanto sia possibile affrontare le grandi avversità. Ci hanno fatto vedere quanto la compagnia e la vicinanza con gli animali sia importante fino a diventare centrale nella quotidianità. Ancora una volta, impariamo da loro, facciamo frutto dei valori fondamentali che ci fanno toccare con mano, e portiamo la serenità cosciente ad essere il nostro sentire. Gli animali ci danno la possibilità di capire questi valori e prenderne consapevolezza. Ci apportano e guidano verso la serenità. Dobbiamo essere noi tanto intelligenti da rendercene conto; non siamo soli.