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La scienza scrive al Presidente del Consiglio Draghi “È tempo delle scelte immediate”
La scienza chiama e la politica risponde (forse). Adottare normative efficaci per ridurre marcatamente le emissioni di inquinamento atmosferico; proporre alle istituzioni europee di adottare le Linee guida per la qualità dell’aria definite dall’Oms; e adottare azioni che portino a co-benefici per il Pianeta e la salute umana con trasporti sostenibili, aumento degli spostamenti a piedi ed in bicicletta, finanziare la creazione di nuove aree protette in accordo con la Strategia europea sulla biodiversità.
Un team di trenta scienziati ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi facendo il punto sulle emergenze che necessitano di un intervento chiaro e precisando che è oggi necessario intraprendere molte scelte con immediatezza. “Osserviamo con grande interesse – scrivono i docenti, ricercatori e esperti – l’evoluzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e apprezziamo gli sforzi fatti. La nostra principale preoccupazione è che vengano sottovalutate le conoscenze scientifiche acquisite sulle cause che hanno portato alla pandemia, e che forniscono indicazioni chiare sulle azioni da compiere per evitare altre pandemie”.
“Sulla base delle evidenze scientifiche non abbiamo dubbi che il problema numero uno presente e futuro siano i cambiamenti climatici – osservano – e confidiamo che il Pnrr assuma questo orientamento anche nella ripartizione dei finanziamenti. Il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e il Piano per la sostenibilità rappresentano, altresì, strumenti indispensabili. Riteniamo che debba essere affrontata radicalmente la fragilità dell’amministrazione pubblica. Il miglior piano per il futuro del Paese dovrebbe partire da un convinto e robusto investimento culturale e di qualificazione del comparto pubblico. Diversamente la maggior parte delle azioni previste nel Piano saranno ad alto rischio di spreco non trovando nel comparto pubblico quel supporto di coordinamento, indirizzo e vigilanza necessario”.
Al centro della riflessione la questione legata al clima e ai mutamenti dell’ecosistema. “Siamo convinti della necessità di mettere in atto prima di tutto azioni di mitigazione, ma anche azioni di adattamento – precisano – incamminandosi senza indugio e senza passaggi intermedi in un percorso accelerato per il contenimento delle emissioni di gas climalteranti. Siamo ugualmente convinti che l’approccio ‘onehealth’, nella sua accezione di sforzi collaborativi a tutti i livelli per proteggere promuovere la salute di persone, animali e ambiente, sia un concetto sistemico ed un riferimento fondamentale non solo per gli aspetti relativi alla riorganizzazione del servizio sanitario, ma per tutto il Pnrr”.
Secondo gli esperti è importante indicare che l’obiettivo primario del Piano è la conservazione dei servizi eco-sistemici di supporto alla vita dando priorità agli interventi di riduzione delle emissioni di gas clima alteranti, di abbattimento dell’inquinamento e di miglioramento della qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo, secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità.