Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Laparotomia: che cos’è l’intervento chirurgico a cui si è sottoposto Papa Francesco al Policlinico “A. Gemelli”
Intervento chirurgico in anestesia generale durato 3 ore a cui si è sottoposto Papa Francesco è andato bene e si è svolto senza complicazioni. Lo rende noto il portavoce del Vaticano Matteo Bruni parlando dell’operazione all’intestino subita dal Papa ricoverato al Policlinico Universitario “A. Gemelli” dal 7 giugno, al termine dell’Udienza Generale.
Ad eseguire l’intervento, per la seconda volta, il primo risale a 2 anni fa, è stato il dottor Sergio Alfieri. Il chirurgo poche ore dopo l’intervento chirurgico ha rassicurato sulle buone condizioni di Papa Francesco sottolineando che il Pontefice “ha reagito bene all’intervento e all’anestesia. Non ha e non ha mai avuto problemi con l’anestesia generale, nemmeno 2 anni fa”.
Il motivo dell’intervento chirurgico programmato è stato “per un laparocele incarcerato in corrispondenza della cicatrice delle pregresse operazioni chirurgiche laparotomiche effettuate negli anni passati. Sono state riscontrate tenaci aderenze, che sono state eliminate”, ha spiegato Alfieri.
Il laparocele è una condizione patologica caratterizzata dalla comparsa di un’ernia che si viene a creare sulla cicatrice di un pregresso intervento chirurgico addominale.
“Il laparocele causava al Santo Padre, da alcuni mesi – ha aggiunto – una sindrome subocclusiva intestinale dolorosa ingravescente”.
Si è dunque proceduto con un intervento di laparotomia. La laparotomia è un’incisione chirurgica per guadagnare l’accesso alla cavità addominale in modo da ispezionare gli organi contenuti nella cavità peritoneale ed eseguire, se necessario, un qualsiasi intervento chirurgico.
“Nel corso dell’intervento chirurgico – ha spiegato il dottor Alfieri – sono state riscontrate delle tenaci aderenze tra alcune anse intestinali medio-tenuali parzialmente conglobate ed il peritoneo parietale che causavano la sintomatologia” accusata dal Papa. “Si è proceduto pertanto – ha proseguito il chirurgo – alla liberazione delle aderenze (cicatrici interne) con sbrigliamento completo di tutta la matassa tenuale. È stata quindi eseguita la riparazione del difetto erniario mediante una plastica della parete addominale con l’ausilio di una rete protesica”.
Il chirurgo ha spiegato che “la stenosi diverticolare è una patologia benigna da cui il Papa è completamente guarito, la patologia per cui è stato operato oggi è una patologia benigna: dopo il decorso operatorio non lascerà alcuna traccia e non c’è nessuna preoccupazione in entrambi i casi. Il Papa non ha altre malattie”.
Quanto alla degenza, “5-7 giorni di convalescenza, ma trattandosi di un paziente di 86 anni verranno adottate tutte le cautele del caso”, si legge nella nota diffusa dalla Sala Stampa vaticana.