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Le malattie di primavera
Attraverso la classificazione “malattie di primavera” spesso si tende a prendere in considerazione solamente le allergie primaverili che insorgono soprattutto per la comparsa di pollini. In particolare, stando ad alcune indagini dell’Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’automedicazione (ANIFA), la fioritura delle piante renderebbe la primavera la stagione dei raffreddori con l’80% degli italiani colpiti quotidianamente da forti raffreddori e starnuti dovuti principalmente al sudore e a raffreddamenti dovuti ai repentino cambi di stagione e di temperatura.
Tuttavia, le malattie di primavera comprendono patologie più gravi e complesse che colpiscono principalmente i bambini. In questo caso si parla propriamente di “patologie esantematiche” e le più frequenti sono:
Il morbillo, causato dal virus del genere Morbillivirus, è un’infezione acuta altamente contagiosa che colpisce soprattutto i bambini tra gli 1 e i 3 anni. La trasmissione avviene per via aerea e i primi sintomi somigliano a quelli dell’influenza in quanto dopo alcuni giorni la febbre inizia a crescere e compaiono macchie bianche sulle guance che, successivamente, diventano di coloro rosso-brune e si estendono sul corpo. Non esiste una vera e propria terapia, ma vengono utilizzati alcuni medicinali per alleviare il malessere, come paracetamolo e ibuprofene. Possono manifestarsi complicazioni, anche serie, e il modo più efficace di prevenire la malattia è farlo attraverso la vaccinazione.
La varicella, provocata causata da un batterio della famiglia degli Herpes. Si tratta di una malattia infettiva molto contagiosa e si manifesta inizialmente con un senso di generale malessere accompagnato da picchi di febbre. Nei bambini, spesso, insorgono subito delle macchie rosse lievemente rilevate che diventano, nel giro di poche ore, vescicole pruriginose. La terapia è volta ad alleviare i sintomi più fastidiosi come il prurito, per cui si può assumere un antistaminico, e la febbre, con trattamento a base di paracetamolo. Se la varicella è contratta da una donna in gravidanza nel corso dei primi due trimestri, può trasmettersi al feto causando l’embriopatia. È importare sottolineare che se la madre contrae la malattia subito prima o dopo il parto, si può verificare nel neonato una grave forma di varicella, fatale nel 30% dei casi. Tuttavia, una volta scomparsa la malattia, il virus rimane latente e può risvegliarsi a distanza di molti anni (avviene 10/20% dei casi), dando luogo all’herpes zoster, meglio noto come fuoco di Sant’Antonio. La varicella può essere prevenuta attraverso il vaccino, previsto dal nuovo piano vaccinale 2017-2019 tra i 13 e 15 mesi, con richiamo a 6 anni.
La rosolia, prodotta da un virus del genere Rubivirus, si manifesta generalmente con una sintomatologia lieve. I principali sintomi riguardano la comparsa di piccole macchie rosse e piatte, gonfiore dei linfonodi alla base della nuca, sul retro del collo e dietro le orecchie. La trasmissione avviene per contagio diretto dal malato al sano, attraverso saliva e secrezioni nasofaringee. Per prevenire la rosolia è consigliato il vaccino combinato Morbillo-Parotite-Rosolia.
La scarlattina, chiamata anche quarta malattia, è una patologia infettiva batterica acuta dovuta allo Streptococco beta emolitico di gruppo A, che colpisce soprattutto i bambini in età scolare, ma che può ripresentarsi più volte nel corso della vita. La trasmissione è facilitata negli ambienti affollati e avviene attraverso il contatto con le secrezioni respiratorie di soggetti con infezioni streptococciche in atto. Tra i sintomi più frequenti vi sono il mal di gola, il vomito, la febbre, i brividi e mal di testa. Inoltre, la lingua viene coperta da una patina bianca che poi arrossa. Dopo alcuni giorni compare il tipico esantema con una miriade di piccole macchioline rossastre. La scarlattina, a differenza dalle altre malattie esantematiche, viene trattata esclusivamente con terapia antibiotica.
L’eritema infettivo, riconosciuto anche come quinta malattia o megaloeritema, risulta essere una forma virale leggera che non determina particolari complicazioni. I primi sintomi sono molto simili a quelli influenzali e non sempre si manifestano. La trasmissione avviene con le secrezioni respiratorie e le goccioline di saliva dei soggetti con infezione. È possibile trattare i sintomi attraverso farmaci antifebbrili e antistaminici in caso di febbre e prurito.
La sesta malattia, nota anche come Esantema Critico, Subitum o Roseola Infantum, è un esantema virale trasmissibile mediante secrezioni respiratorie e si manifesta con alcuni giorni di febbre alta, che può scomparire improvvisamente lasciando il posto alla comparsa di un esantema rosa e piatto. Non è prevista una terapia specifica, ma il pediatra può prescrivere antifebbrili al fine di abbassare la temperatura corporea.