Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Le società di mutuo soccorso: tesi di laurea di Tommaso Pazienza
“II nuovo Boom del Mutuo Soccorso” è così che viene definita la Mutua Basis Assistance in una tesi di laurea triennale, discussa negli ultimi mesi all’università di Bologna.
L’autore dell’elaborato, dal titolo “Società di mutuo soccorso: complementarietà al Sistema Nazionale e implicazione sul welfare”, nonché promotore mutualistico di MBA, ha affrontato la tematica della Sanità Pubblica, della Sanità Privata e delle Società di Mutuo Soccorso nel paese Italiano, evidenziandone le carenze e i vantaggi e sottolineando l’importanza di dover creare una combinazione delle tre figure affinché si possa raggiungere un sistema sanitario ottimale.
Ma un sistema sanitario ottimale, ad oggi, non esiste. Riusciremo a raggiungerlo? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui, Tommaso Pazienza.
“Un sistema sanitario ottimale non esiste e non solo in Italia. Ad oggi esistono solo sistemi sanitari migliori di altri.
La sanità pubblica italiana, per carità, non è da condannare totalmente, esistono davvero molti sistemi peggiori del nostro. L’Italia ha tutte le carte in regola per poter essere tra le eccellenze e non solo nel sistema sanitario.
Il problema serio è che, fin quando le classi politiche che si susseguono, preferiranno darsi battaglia anziché cooperare in maniera sostanziale nelle scelte che riguardano il benessere sociale, allora il nostro sistema è destinato a collassare.
Il mio suggerimento, o meglio il mio auspicio, è di continuare a promuovere la sanità integrativa tramite le società di Mutuo Soccorso e, magari tra qualche anno, questa figura eccezionale diverrà emblema della sanità nazionale”.
Delle tre figure lei sostiene che “la terza appare essere un eccellente elemento in termini di benessere individuale e sociale”.
È una dicitura forte e diretta. Soggettivamente, da italiano, quali vantaggi pensa possa offrire una mutua rispetto alle compagnie assicurative e rispetto alla sanità pubblica?
“In primis una mutua non persegue la logica del profitto, non si costituisce sotto forma di società per azioni e non implica nessuna distinzione tra i potenziali soci, scongiurando dunque, in questo modo, le cause che determinano il fallimento del mercato assicurativo. Si badi bene che se una compagnia di assicurazione è fortemente incentivata a stracciare un contratto stipulato con l’assicurato, se i costi che essa sostiene sono esorbitanti, in una mutua non può esserci nessuna disdetta dell’associato; le compagnie di assicurazione hanno come primo obiettivo quello di assicurare se stesse e i propri azionisti e dopo, forse, la parte debole.. In secundis, una mutua offre vantaggi notevoli rispetto alla sanità pubblica in termini di servizi quantitativamente e qualitativamente offerti.
Una persona spende mediamente € 1.600 all’anno per la tutela della propria salute, ma con risultati indesiderati. Con circa la stessa cifra, egli potrebbe ottenere prestazioni di cui ha bisogno in tempi molto più brevi e potrebbe addirittura scegliere autonomamente la struttura sanitaria a cui rivolgersi. Con lo stesso pacchetto inoltre egli potrebbe ricevere moltissimi altri servizi che il Sistema Sanitario Nazionale non è in grado di offrire”.
Che cosa lo ha spinto ad elaborare una tesi di laurea sulle Società di Mutuo Soccorso? La scelta verso questo argomento è legata alla sua carriera di promotore mutualistico in MBA o viceversa?
“Quando ho cominciato a pensare all’argomento della mia tesi di laurea, ero già orientato verso una qualunque questione all’interno della scienza della finanza.
La scelta, poi, si è riversata sul sistema sanitario, attribuendo enfasi alle società di Mutuo Soccorso, quando mi hanno proposto di partecipare ad un evento in cui si sarebbe discusso di sanità integrativa, il Victory: è stata sicuramente la forza persuasiva di questo corso che mi ha acceso la lampadina e ha dato l’input verso l’analisi di questo particolare settore. Sono diventato Promotore Mutualistico a partire da marzo di quest’anno e il mio elaborato prende spunto proprio dall’attività avviata in MBA.
Ho deciso di concentrarmi sulla questione perché sono convinto che solo un perfetto mix di teoria e pratica possa portare al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Fin da subito mi sono chiesto: ora sono un promotore mutualistico, ma di che cosa parlo alla gente se non ho mezzi a sufficienza per poter essere chiaro? Allora ho deciso di affrontare minuziosamente gli aspetti del sistema sanitario per poter condurre nuovi potenziali soci verso scenari il più possibile privi di ostacoli concettuali.
Essere congiuntamente un Promotore Mutualistico e un neo-laureato, con uno studio così approfondito della tematica, potrebbe rappresentare un grande supporto per capire realmente la situazione sanitaria italiana e l’importanza delle società di mutuo soccorso: personalmente, cosa faresti per la sanità italiana?
Piuttosto che rispondere a cosa farei per la sanità italiana, preferirei rispondere a cosa NON farei.
Un paese come il nostro, sottoposto a stringenti vincoli di finanza pubblica imposto dal Patto di Stabilità e Crescita, sta continuando il suo processo di spending review e, a tal proposito, sta riducendo sempre di più le risorse destinate alla sanità pubblica, già afflitta da numerosi problemi.
È agghiacciante pensare, anche solo per un secondo, che il mancato rispetto di parametri economici sfoci sulla riduzione di risorse destinate alla salute, quando il diritto alla salute è un diritto di cittadinanza riconosciuto a qualunque soggetto.
È vero che, nonostante il taglio delle risorse, la sanità pubblica mi permette di effettuare esami clinici e diagnostici, ma è pur vero che vi è un razionamento delle risorse basato sulle liste d’attesa, dove di attesa deve essercene davvero tanta!
Inoltre numerosi servizi erogati sono spesso qualitativamente non ottimali, a differenza di quanto accade nel settore privato, in cui i servizi sono eccellenti, ma allo stesso tempo i costi sono proibitivi!”.
Che contributo aggiuntivo darebbe alle mutue e soprattutto a MBA per rafforzare il suo ruolo?
“La salute è un dovere oltre che un diritto ed è per questo che le mutue dalla metà del XIX secolo si sono inserite nel panorama sanitario.
Il verificarsi di un evento aleatorio come la malattia, produce inevitabilmente una riduzione temporanea o permanente del reddito del singolo individuo e qui le prime Società Operaie di Mutuo Soccorso sono intervenute per poter assistere gli associati nei momenti di difficoltà.
Anche oggi le Mutue, tra cui MBA, si propongono di tutelare gli individui erogando trattamenti e prestazioni socio-sanitarie, stipulando convenzioni con strutture sanitarie pubbliche e private”.
“Ad oggi le mutue – conclude Tommaso – hanno bisogno di essere maggiormente sponsorizzate e chi può dar lustro alla mutualità se non i promotori sparsi su tutto il territorio nazionale?..MBA ha imboccato la strada giusta, puntando su 4 pilastri principali: PREVENZIONE, SALUTE, ASSITENZA e SOSTEGNO. Il suo ruolo si rafforzerà, irrobustendo sempre più i 4 capisaldi alla base.
Occorre far capire alla gente che il mutuo soccorso è nato dalle persone e agisce esclusivamente nel loro interesse”.