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Life Coach, l’allenatore della felicità
“Le risposte sono dentro di noi” (Socrate). Il coaching è una disciplina nata negli Stati Uniti che ha come obiettivo non la risoluzione di un problema o un disagio, ma suggerire un metodo per esaltare le potenzialità che ognuno di noi possiede senza necessariamente aspettare che si presenti l’ostacolo. Ogni coach ha una propria specializzazione, oggi i più comuni e più “gettonati” sono: business coach, sport coach e life coach. Sempre più spesso si sente parlare del life coach, definito come “allenatore” della felicità, ma in realtà si sa poco di questa professione intellettuale (non regolamentata) e dei benefici che può apportare alla salute e alla vita. Per saperne di più abbiamo contattato Myriam Florio, Coach e NLP Trainer del team degli assistenti internazionali del dottor Richard Bandler (co-creatore della Programmazione Neuro Linguistica n.d.r.) nonché fondatrice dell’Accademia dei Coach e del programma formativo Mamma Coach.
Myriam, partiamo dal principio. Chi è il life coach e di cosa si occupa?
In linea generale, il coach è un allenatore della mente delle persone per migliorarne le prestazioni. In ambito life, il coach si rivolge alle persone per migliorare, attraverso un percorso ben definito, alcuni aspetti della vita, quali ad esempio: benessere fisico, relazioni sentimentali, professione lavorativa. Il life coach affianca il cliente nell’affrontare il cambiamento; il suo ruolo è proprio quello di accompagnarlo in questo percorso di crescita personale, offrendogli tutti gli strumenti necessari per raggiungere uno stato di felicità più intenso o una produttività maggiore. Il punto di partenza è una fotografia dello stato attuale, per capire quali sono gli obiettivi precisi e specifici da raggiungere con la massima soddisfazione.
Quali sono gli elementi principali che rendono questa figura efficace?
Il life coach ha un approccio evolutivo e orientato verso i risultati della crescita personale del cliente. Per raggiungerli e permettere alla persona di affrontare il cambiamento e proseguire in autonomia, è importante che l’allenatore sappia lavorare a 360 gradi su corpo, mente, emozioni, inconscio e spirito.
Quali sono i benefici?
Sono tantissimi. Per il raggiungimento di un miglior stile di vita il life coach, essendo un esperto delle domande, mette in condizione la persona di prendere coscienza e consapevolezza di una serie di aspetti e passaggi della vita sconosciuti fino a quel momento. Lo accompagna fornendo tutti quegli strumenti necessari per affrontare la scalata, lo sprona al momento giusto ed è accanto a lui per fargli capire quali sono i bisogni biologici da soddisfare.
Il life coach è un motivatore?
No, il life coach è colui che sa aiutare, guidare e supportare gli individui alla ricerca dei propri bisogni biologici. Il vero allenatore della mente lavora con la motivazione intrinseca degli individui, al fine di rendere gli stessi autonomi. I motivatori invece accendono delle “fiammelle” che automaticamente si spengono e che per essere riaccese hanno di nuovo bisogno della loro presenza.
Chi si rivolge a un life coach e quando?
Ogni volta che si decide di dare un upgrade alla propria vita senza necessariamente aspettare che arrivi un disagio. Viviamo in un’epoca in continua evoluzione, dove ci viene richiesto di essere sempre al top. In questa fase entra in gioco il life coach, che con la sua professionalità è in grado di supportare le persone nel raggiungimento di prestazioni migliori, in linea con le aspettative richieste dalla società moderna. A lui si rivolgono quindi tutte quelle persone che, indipendentemente dal proprio background, hanno l’interesse nel cambiare e migliorare un aspetto della vita.
Cosa differenzia il metodo coaching dal counseling e dalla psicologia?
Sono tre approcci diversi. Quello del metodo coaching mira ad aiutare le persone a definire i propri obiettivi ed elaborare una strategia per raggiungerli. Il counseling è una disciplina di ascolto attiva per la risoluzione di un problema partendo dalla situazione di difficoltà che la persona sta vivendo, mentre la psicologia ha un approccio formale più predeterminato e imposta la relazione in base alla corrente psicologica, per aiutare il paziente a risolvere delle problematiche personali.
Abbiamo parlato del metodo di coaching e dei suoi benefici. Per quanto riguarda invece la figura professionale, quale formazione deve avere il life coach?
Deve avere una formazione specifica professionale di alto livello, rivolgendosi a società di formazione presenti sul mercato da tanti anni
che rilasciano certificazioni riconosciute a livello internazionale. È importante e fondamentale che la formazione comprenda un percorso di crescita personale tale da consentirgli di supportare le persone per il raggiungimento degli obiettivi specifici con successo e soddisfazione. Questa caratteristica è necessaria, in quanto il coach trasmette la sua esperienza e i suoi successi personali durante il coaching.
Si può essere prima allievo e poi diventare coach?
È un prerequisito fondamentale per poter diventare ed essere un coach professionista competente. Prima vive l’esperienza in prima persona come Coachee (questo è il nome del cliente nel coaching), si mette in gioco ed ottiene risultati, nel frattempo studia e acquisisce gli strumenti per farne successivamente una professione.
Quali sono gli elementi principali per riconoscere che ci troviamo di fronte ad un coach formato e con esperienza?
È fondamentale verificare il curriculum del coach: chi è, con chi si è formato, da quanti anni svolge la professione, qual è la sua clientela e che tipo di risultati hanno ottenuto le persone che si sono rivolte a lui. Inoltre, un’altra caratteristica da non sottovalutare è che il life coach deve svolgere la professione a tempo pieno.
Qual è la sua formazione?
Lavoro nel campo del coaching da 20 anni e dopo una prima formazione in Italia sono andata all’estero per studiare con il dottor Richard Bandler, co-creatore della Programmazione Neuro Linguistica (PNL), la metodologia per cambiare i pensieri e i comportamenti di una o più persone con lo scopo di aiutare ad elaborare strategie decisionali più efficaci. Sono un trainer certificato a livello internazionale nell’ambito della PNL e affianco un gruppo o un singolo per immergersi in un percorso di crescita personale o professionale. Tra i miei formatori c’è John Whitmore, considerato uno dei pionieri della disciplina coaching. Mi occupo anche del Reiss Motivation Profile di cui sono Trainer e Profiler certificato, un sistema di profilazione che va a lavorare sui 16 bisogni biologici per mettere in atto tutta una serie di azioni e comportamenti per raggiungere gli obiettivi. La mia esperienza all’estero l’ho importata in Italia nelle due aziende che ho creato: l’Accademia dei Coach e Rmp-Italy.
Myriam Florio è la fondatrice dell’Accademia dei Coach, nata ad Aosta nel 2002 come “luogo per i coach pensato dai coach con lo scopo di offrire aggregazione, sviluppo, ricerca ed erogare percorsi formativi di élite per il successo professionale”. All’interno dell’Accademia c’è una scuola di formazione per diventare allenatori. “È una scuola a numero chiuso con un massimo di 20 partecipanti in aula – spiega Myriam – che seguono un programma di formazione secondo il metodo D-K.a.l.t. Yourself Coaching© da noi coniato negli anni di lavoro e esperienza”.
È anche l’ideatrice di Mamma Coach, un percorso dedicato al mondo delle mamme e dei figli. “È un programma di supporto a tutte le donne che vogliono realizzarsi e vivere al meglio la loro esperienza di madre – aggiunge –, spesso quando si diventa mamma si perde la vera identità e questo non deve succedere, perché una mamma equilibrata, soddisfatta e felice è in grado di donare serenità ai propri figli. La mia più grande soddisfazione è vedere proprio i risultati eclatanti dei figli delle mamme che seguono con me percorsi di coaching molto approfonditi”.
Quali sono i suoi consigli per chi vuole diventare life coach?
Il primo consiglio è quello di rivolgersi a scuole di formazione certificate riconosciute al livello nazionale e internazionale che hanno anni di formazione ed esperienza e la capacità di formare nuovi professionisti competenti che siano in grado di immettersi in maniera efficace sul mercato. Diffidare dai corsi con moltissime persone in aula, perché il rischio è quello di non essere seguiti e formati nel modo giusto.
Myriam Florio è una donna, una mamma e un Coach nella vita, che con professionalità e passione aiuta le persone in una fase delicata della loro vita: il cambiamento. A volte un cambiamento, anche solo nell’atteggiamento nei confronti della vita, è necessario per continuare il percorso. Ogni cambiamento spaventa ed implica una grande dose di coraggio personale, ma se il percorso avviene “per mano” ad un allenatore, sicuramente si è spronati nel prendere il coraggio di cambiare e scoprire di possedere delle risorse preziose. “Iniziare un nuovo percorso spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi” (cit. Roberto Benigni).