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L’importanza della frutta secca per pazienti affetti da tumore al pancreas
A novembre, mese dedicato al tumore del pancreas, prendono vita numerose iniziative per divulgare la conoscenza di questa grave patologia che continua a essere il peggiore carcinoma dopo quello ai polmoni.
Si cerca di focalizzarsi sulle cause, anche se, il più delle volte, non sono ancora del tutto note. “È un tumore che può venire all’improvviso, quando meno te lo aspetti, proprio nel momento in cui sembra che tutto sta procedendo per il verso giusto”, dichiarano alcuni pazienti.
Tra i fattori di maggiore rischio, insieme al consumo eccessivo di tabacco, rientra un’alimentazione ricca di grassi. Per tale motivo, si consiglia fortemente adottare, in maniera definitiva, la classica dieta mediterranea consumando, almeno due volte a settimana ma con discreta moderazione, frutta secca con il guscio come noci, pistacchi e mandorle che, secondo alcuni ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston, negli USA, ridurrebbero il rischio di tumore al pancreas di circa un terzo. Inoltre, non esiste una specifica tipologia più efficace di altre, ma risulta essenziale consumarne con regolarità all’interno di una dieta sana ed equilibrata.
In particolare, nello studio effettuato sono state coinvolte circa 75.000 individui di sesso femminile che, da quest’anno, sembrerebbero le più colpite dal cancro. Sono state suddivise, a loro volta, tra coloro che sono state vittima del tumore e quelle che, al contrario, non hanno mai vissuto questa tragica esperienza. Di ognuna è stato, successivamente, analizzato il quadro clinico al fine di evidenziare potenziali fattori di rischio tra cui il diabete e pancreatiti croniche.
Le donne che avevano come abitudine il consumo di una manciata di noci, nocciole, mandorle o pistacchi due o più volte a settimana hanno mostrato un rischio di sviluppare tumori al pancreas inferiore del 35% rispetto alle altre. L’importanza di un regolare consumo questa tipologia di frutta secca risulterebbe, perciò, elevata, anche in relazione alla presenza di potenziali fattori di rischio. Secondo quanto riportato da numerosi ricercatori, un utilizzo frequente di frutta secca con il guscio è inversamente proporzionale al rischio di tumore al pancreas, indipendentemente da altri potenziali fattori di rischio per la patologia.
Oltre ad incidere positivamente sul rischio cardiovascolare, noci, nocciole, mandorle e pistacchi agiscono prevenendo l’ossidazione dell’organismo e aiutano con la perdita di peso. Nel caso degli uomini non è ancora stata confermata questa funzione della frutta secca con il guscio però le ricerche sono già in atto per ottenere riscontri positivi anche per quanto riguarda individui di sesso maschile.
Con l’espressione frutta secca vengono individuati quei tipi di frutti che, attraverso un processo di essiccazione naturale o con speciali essiccatori, vengono privati della maggior parte dell’acqua. Numerosi frutti e semi si prestano ad essere preparati sotto forma di frutta secca per essere conservati ancora di più rispetto al normale periodo di conservazione. Questo procedimento può riguardare frutti interi, tagliati a pezzi, a cubetti, o anche macinati.
La frutta secca con e senza guscio comprende i pistacchi e le mandorle, nocciole e noci, comprese la noce del Brasile, riconosciuta anche come Bertholletia excelsa o noce amazzonica, e la noce macadamia, il frutto dell’albero tropicale chiamato Macadamia o Noce del Queensland, prodotte da due specie, Macadamia integrifolia e Macadamia tetraphylla, originario del Queensland, regione nel nord-est australiano.
In particolare, le caratteristiche principali sono le seguenti:
– Mandorle, tra le meno caloriche, più proteiche, ricche di fibre e calcio, molto utile per le ossa;
– nocciole, molto caloriche, ricche di proteine vegetali, fibre e di vitamina A, un toccasana per la pelle;
– noci, caratterizzate da grassi definiti buoni come l’acido alfa-linoleico;
– arachidi, alimenti ricchi di grassi, proteine, fibre e glucidi, questi ultimi dei composti chimici organici formati da atomi di carbonio, idrogeno e ossigeno, chiamati anche carboidrati o saccaridi;
– pistacchi, contenenti numerose quantità di fitosteroli, ovvero modulatori del colesterolo e di triptofano, un aminoacido che stimola la produzione della serotonina;
– castagne, comprendono maggiori quantità di potassio delle banane e zuccheri a lento rilascio. Sono consigliate soprattutto per tutti coloro che praticano attività fisica e a chi svolge un lavoro dove la concentrazione e la precisione sono essenziali.