Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
L’ influenza primaverile: i sintomi più evidenti
La primavera sembra essere ufficialmente iniziata e la stagione influenzale è praticamente volta al termine. Oltre 8 milioni di persone sono state colpite dal virus dell’influenza, soprattutto le donne in gravidanza e i bambini. Complessivamente, per l’anno 2018, si registrano 153 decessi direttamente causati da questa malattia infettiva respiratoria acuta provocata, a sua volta, da un virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae. In particolare, in Italia sono stati colpiti più di 8.5 milioni di individui e i virus più diffusi sono stati il B Yamagata e ancora una volta l’A/H1N1.
La parola virus è un termine latino che significa “tossina” o “veleno”. Ogni anno assistiamo all’attacco di massa del virus dell’influenza che costringe a letto milioni di persone in tutto il mondo. Ciascun virus viene identificato da un specie, un genere ed una famiglia, e la sua struttura elementare è costituita da un nucleo o core racchiuso da un rivestimento proteico detto capside. Tutti i virus possono replicarsi all’interno di una cellula ospite, sfruttandone l’apparato metabolico e utilizzando informazioni genetiche proprie. La moltiplicazione avviene solamente nelle cellule suscettibili al virus, cioè provviste di specifici ricettori superficiali ed in grado di compiere fasi replicative del suo genoma. Possiedono differenti strategie replicative ed ognuno si moltiplica in maniera diversa, sfruttando enzimi ed organelli della cellula ospite. Il ciclo replicativo virale è molto rapido e si completa in 8-24 ore. È bene evidenziare che le vie di trasmissione dell’infezione possono essere di due tipi: orizzontale (da individuo a individuo) e verticale (dalla madre al feto).
Tuttavia, la scomparsa dell’influenza lascia il posto ai virus delle cosiddette malattie primaverili o sindromi parainfluenzali (PIV) appartenenti al genere paramyxovirus, responsabili della maggioranza delle infezioni. Febbricola, raffreddore e soprattutto mal di gola sono i sintomi tipici della sindrome simil-influenzale iniziata a fine marzo. Il 60% di chi è colpito da questi malanni primaverili sarà affetto soprattutto da disfonia, un’alterazione della voce che può variare dalla raucedine fino all’afonia. Spesso è provocata da un’infiammazione delle mucose delle vie aeree, della laringe e delle corde vocali che si gonfiano e in questo modo viene alterata la loro vibrazione e il suono non è più normale. La voce si abbassa, diventa rauca e si sente una sensazione di fastidio quando si prova a parlare e deglutire.
Bisognerebbe tenere in considerazione i seguenti accorgimenti per combattere l’abbassamento repentino della voce:
- Bere molto;
- non usare l’aerosol ma le inalazioni di tipo caldo-umido;
- mangiare leggero per non appesantire lo stomaco e scatenare il reflusso, una delle cause della disfonia cronica;
- non urlare o alzare la voce.
Quindi, le cause che possono provocare l’afonia possono essere virali ma anche batteriche, o legate all’esposizione ad agenti irritanti non solo esterni, ma anche prodotti dall’organismo come appunto il reflusso gastroesofageo.
La disfonia e l’afonia possono essere più marcate nelle persone predisposte specialmente in chi già soffre di reflusso gastroesofageo. La voce bassa e rauca dura di solito una settimana se non ci sono complicanze; mentre spesso nei pazienti con reflusso si può cronicizzare con l’utilizzo di antinfiammatori. Questi farmaci, infatti, possono dare un beneficio temporaneo ma vanno ad incidere direttamente sullo stomaco, aumentando così il reflusso. Dunque, se si sta verificando una sindrome influenzale o simil-influenzale, meglio non prendere nulla per la gola, il danno alla voce passerà in pochi giorni. Se invece il sintomo persiste è bene consultare uno specialista perché potrebbero esserci anche dei noduli alle corde vocali.