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L’Onu e la battaglia ai grassi saturi. Il Made in Italy è salvo.
La notizia che alcune eccellenze del paniere agroalimentare italiano sarebbero potute rientrare, secondo l’Onu e la sua battaglia ai grassi saturi, tra i prodotti nocivi per la salute, ha scatenato nei mesi scorsi accese polemiche. Tra le voci quelle delle associazioni di categoria, tra le quali la Coldiretti che in una nota ha affermato che la posizione dell’Onu “è priva di solide basi scientifiche che va contro gli stessi principi della dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari, che ha consentito agli italiani di conquistare valori record nella longevità a livello mondiale, con una speranza di vita di 82,8 anni (85 per le donne e 80,6 per gli uomini). In questo modo – si legge nella nota – si mette in pericolo non solo la salute dei cittadini italiani ed europei, ma anche un sistema produttivo di qualità che si è affermato pure grazie ai riconoscimenti dell’Unione Europea. In gioco per l’Italia c’è la leadership in Europa nelle produzioni di qualità, con 293 riconoscimenti di prodotti a denominazione (Dop/Igp)”.
Il verdetto è finalmente arrivato con la riunione che si è svolta il 27 settembre a New York, in occasione della terza riunione convocata per valutare i progressi compiuti nella lotta alle malattie non trasmissibili: il Made in Italy è salvo.
L’Onu con l’High Level Meeting delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili (http://www.who.int/ncds/governance/third-un-meeting/en/) ha cancellato ogni richiamo a strumenti dissuasi come etichettature a semaforo (o penalizzante) e tasse per prodotti contenenti, sale, zucchero o grassi.
Nel documento finale rimane invece il richiamo ad uno stile di vita adeguato e ad un equilibrio nutrizionale corretto.
È importante seguire un regime alimentare corretto con il giusto quantitativo dei prodotti dell’eccellenza culinaria italiana, come ha dichiarato il Filippo Biamonte, Dottore di Ricerca Biologo nutrizionista del network Health Point (centri di servizi di telemedicina) nell’intervista sul tema apparsa nell’ultimo numero di Healthonline.
“L’argomento lotta contro i grassi saturi, zuccheri e sale è ad oggi di grande interesse, poiché ormai è noto il loro ruolo determinate nelle diverse patologie a carico dell’organismo umano. Non vedo grandi preoccupazioni o pericoli circa i prodotti con marchio mediterraneo o made in Italy, poiché tali alimenti anche se definiti ‘sotto accusa’ dall’ONU, quando contestualizzati ad un regime alimentare equilibrato non sono affatto pericolosi, anzi tutt’altro. Ricordo in breve che per regime alimentare equilibrato si intende un consumo giornaliero del 50-55 % di Glucidi, 25-30% Protidi e 25-30 % Lipidi. Perciò il concetto di poco sano lo tradurrei in un’attenta valutazione delle quantità.
Inoltre, aggiungo, secondo il parere dell’autorevole rivista Lancet e come già ha specificato nella domanda, il nostro paese occupa il terzo posto per aspettativa di vita. Tale risultato correla al fatto che, rispetto ad altri paesi, la maggior parte della popolazione ha accesso a prodotti ‘sani e freschi’, indipendentemente dal reddito”
Per leggere l’intervista completa, clicca qui: