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Malattie sessuali in aumento tra i giovani, indispensabile il dialogo con il mondo della scuola

Intervista al dottore venereologo Danilo Capizzi
I casi di malattie sessualmente trasmesse (Mst) continuano a crescere in tutta Europa. È il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) a lanciare l’allarme sulla base dei recenti rapporti epidemiologici annuali pubblicati in relazione alle infezioni sessualmente trasmissibili (Ist). Nel dettaglio, dai dati elaborati a inizio anno emerge l’urgente bisogno di una maggiore consapevolezza pubblica, prevenzione, test e sforzi di trattamento per affrontare questa crescente preoccupazione per la salute pubblica. Nel 2023 sono stati segnalati quasi 100.000 casi confermati di gonorrea nei paesi Ue/See, con un incremento pari al 31% rispetto all’anno precedente e un aumento di oltre il 300% rispetto al 2014. Questa impennata interessa diverse fasce d’età e dati demografici: i tassi più elevati tra le donne si sono registrati tra i 20 e i 24 anni e questo è anche il gruppo con l’aumento più ingente nel 2023 (46%). Per gli uomini, i tassi più alti si registrano tra i 25 e i 34 anni. Stesso discorso se parliamo di casi di sifilide: nello stesso anno sono stati segnalati più di 40.000 casi confermati in 29 paesi Ue/See, con una crescita del 13% rispetto al 2022 e un raddoppio se paragonati al 2014. La sifilide è più comune tra gli uomini, con sette uomini diagnosticati per ogni donna. I tassi più alti sono stati osservati tra gli uomini di età compresa tra 25 e 34 anni.
Abbiamo analizzati questi dati con il Dottore Danilo Capizzi, Specialista in Dermatologia e Venereologia, libero professionista, secondo cui dovrebbe oggi, più che mai, è necessario strutturare un dialogo diretto e costante con i giovani, a partire dall’ambito scolastico e utilizzando i loro canali di comunicazione, i social network.

Danilo Capizzi
Negli ultimi anni si è registrato un sensibile aumento delle malattie a trasmissione sessuale (MTS), un fenomeno particolarmente evidente tra la popolazione adolescenziale. Questo incremento è riconducibile a diversi fattori, tra cui l’aumento del numero di rapporti sessuali tra i giovani e, soprattutto, una diminuzione nell’uso dei contraccettivi. La scarsa percezione del rischio, la mancanza di adeguata informazione e un approccio più disinvolto alla sessualità contribuiscono alla diffusione di queste infezioni, rendendo fondamentale promuovere campagne di prevenzione e sensibilizzazione mirate.
Qual è la conoscenza dei pazienti più giovani rispetto alle malattie sessualmente trasmissibili?
Sulla base della mia esperienza, posso affermare che l’approccio dei pazienti più giovani alla sessualità è profondamente cambiato di anno in anno. I tabù, come si può immaginare, sono diminuiti e c’è una maggiore tendenza al dialogo e alla sperimentazione, questo anche grazie a un utilizzo sempre maggiore dei social e dei nuovi canali di comunicazione a disposizione di tutti. Tuttavia, questo cambiamento non è sempre accompagnato da un’adeguata informazione sui rischi legati alle malattie sessualmente trasmissibili. Molti giovani, infatti, dimostrano una conoscenza superficiale o frammentaria dell’argomento: il più delle volte sottovalutano la possibilità di contrarre infezioni e tendono a trascurare l’essenzialità delle pratiche di prevenzione, come l’utilizzo responsabile del preservativo. La voglia di esplorare e vivere liberamente la propria sessualità è senz’altro positiva, ma dovrebbe sempre essere sostenuta da una corretta educazione sanitaria, che aiuti a sviluppare una maggiore consapevolezza dei comportamenti a rischio e delle conseguenze che ne possono derivare.
In questo contesto delineato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie non possiamo trascurare il vaiolo delle scimmie che continua a interessare l’Europa. Può presentarci questa malattia e i rischi che comporta?
Il vaiolo delle scimmie, o mpos, è una zoonosi virale ossia una malattia trasmessa da animale all’uomo, dapprima nei paesi africani, oggi – come ci restituiscono le cronache nazionali e internazionali – estesa anche in Europa fino ad assumere i caratteri di una malattia interumana. Il virus fa parte della famiglia del virus del vaiolo, ed è trasmesso tramite contatto con i liquidi corporei come la saliva, sperma e lesioni cutanee. Si manifesta con sintomi para influenzali e lesioni vescicolo-bollose diffuse. Può avere come complicanze infezioni batteriche secondarie, broncopolmonite, encefalite e lesioni corneali. Spesso la guarigione è spontanea ma il vaccino ha aiutato a ridurre i casi in modo rilevante.
La disciplina della veneorologia non è poi così nota tra i non addetti ai mestieri. In che modo ritiene possa essere meglio diffusa e qual è il rapporto della scuola con questa branca della medicina?
La disciplina della venereologia, pur essendo parte integrante della dermatologia, è ancora oggi poco nota al di fuori dell’ambito medico. Non tutti sanno che il dermatologo è anche il professionista di riferimento per la diagnosi e il trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili. Per lungo tempo, l’attenzione dell’opinione pubblica si è concentrata quasi esclusivamente sull’Hiv, lasciando in secondo piano altre infezioni, come la gonorrea, il papillomavirus umano e la sifilide, che invece sono in aumento, soprattutto tra i giovani. Per contrastare questa disinformazione, è fondamentale strutturare le campagne di sensibilizzazione e prevenzione, anche attraverso l’utilizzo dei social media, canali privilegiati di comunicazione per le nuove generazioni. Tuttavia, un ruolo centrale dovrebbe essere ricoperto dalla scuola, che rappresenta il primo luogo in cui si può fare vera educazione alla salute. Sono certo che dovremmo essere proprio noi dermatologi-venereologi a entrare in contatto con gli studenti, collaborando con i dirigenti scolastici per portare nelle classi una corretta e aggiornata educazione sessuale. Solo attraverso un’informazione scientificamente fondata, chiara e accessibile, possiamo contribuire a formare giovani più consapevoli e responsabili rispetto alla propria salute sessuale.
Per concludere, chi si rivolge a lei e quali sono le patologie maggiormente diagnosticate?
Generalmente si rivolgono a me più uomini adulti e meno giovani non per pudore ma forse per una scarsa conoscenza delle malattie sessualmente trasmesse sottovalutando il problema. Tra le malattie più frequenti che diagnostico troviamo soprattutto la sifilide e l’Hpv, Human Papillomavirus, un virus molto diffuso che può causare diverse condizioni, tra cui verruche genitali e, in alcuni casi, lesioni precancerose o tumori, soprattutto della cervice uterina.
