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Menopausa, l’importanza di viverla al meglio
Con la parola “menopausa” si indica di solito il climaterio, il momento della vita della donna in cui cessano le mestruazioni, ma sarebbe più corretto chiamare così solamente l’ultima mestruazione. È preceduta dalla pre-menopausa, un periodo, che può essere anche piuttosto lungo, in cui il ciclo mestruale è irregolare, e si possono presentare vampate di calore e sudorazioni notturne.
Dopo 6-12 mesi consecutivi di assenza totale di mestruazioni, si entra nella post-menopausa.
La menopausa arriva in genere tra i 45 e i 53 anni. Possono verificarsi casi di menopausa prematura, tra i 40 e i 45 anni, di menopausa precoce, se ha luogo prima dei 40 anni, mentre dopo i 53 anni si parla di menopausa tardiva.
La variabilità dell’inizio della menopausa da donna a donna dipende, oltre che dalla differente riserva ovarica alla nascita, anche da molti altri fattori. Il primo è l’ereditarietà: le figlie tendono ad andare in menopausa alla stessa età delle loro mamme. Il secondo è il fattore etnico: le donne africane entrano in menopausa prima e le giapponesi dopo rispetto alle donne europee. Conta anche lo stile di vita, fumare, ad esempio, anticipa la menopausa da un anno e mezzo a tre, perché ha un effetto tossico sull’ovaio e distrugge una rilevante quota di follicoli. Le gravidanze e la pubertà tardiva tendono a ritardarla, così come, ma è per ora solo un’ipotesi – la contraccezione ormonale, per effetto del blocco temporaneo della crescita dei follicoli. Un ciclo più lungo, e quindi una ovulazione meno frequente, comporta un consumo minore di follicoli e una riserva più duratura, per cui tende a ritardare la menopausa.
A qualsiasi età arrivi, la menopausa condiziona l’insorgenza di fattori di rischio cardiovascolari, rispetto alle donne di pari età non in menopausa.
Quali sono i sintomi della menopausa? Vampate di calore, secchezza vaginale, disturbi del sonno, sudorazione, difficoltà nel controllare il peso corporeo, instabilità emotiva. A medio lungo termine, la caduta dei livelli di estrogeni provoca alterazioni a livello del metabolismo osseo, lipidico e glucidico che incrementano il rischio di osteoporosi, malattie cardio cerebro vascolari, diabete, sovrappeso e obesità.
La Terapia ormonale sostitutiva (Tos) viene utilizzata per contrastarne i sintomi, ma ci si può sottoporre anche a terapie ormonali selettive, che aiutano a contrastare la sintomatologia senza però incorrere negli effetti collaterali della Tos convenzionale. Ad esempio, c’è il Tissue Selective Estrogen Complex (TSEC) o Complesso Estrogeni Tessuto-Selettivo, una terapia ormonale sostitutiva indicata per le donne che presentano intolleranza al progestinico, l’ormone che viene usato nella Tos.
O ancora, il tibolone, un farmaco che riduce gli effetti negativi della TOS convenzionale su tessuti sensibili agli ormoni, come l’utero e la mammella. È uno steroide sintetico dalle proprietà estrogeniche, progestiniche e androgeniche, appartenente alla famiglia degli STEAR (Selective Tissue, Estrogenic Activity Regulator), dei regolatori selettivi dell’attività estrogenica tessutale. Viene metabolizzato dall’organismo e utilizzato dove c’è una carenza ormonale; può esercitare un’attività estrogenica, progestinica e/o androgenica, grazie all’azione dei suoi metaboliti che presentano proprietà differenti nei vari distretti dell’organismo femminile. Come la TOS convenzionale, riduce i sintomi tipici del periodo menopausale e può prevenire la perdita di massa ossea che, se trascurata, può degenerare in osteoporosi.
Si tratta di un passaggio delicato e importante per tutte le donne. Per alcune può rappresentare un sollievo, la fine di mestruazioni dolorose, la liberazione dai contraccettivi, ma per altre può essere un momento di tristezza – magari per un figlio non arrivato.
È molto importante viverla in maniera serena e tranquilla. Entro il 2030, l’aspettativa di vita delle donne occidentali sarà di 90 anni: la menopausa quindi sarà una fase sempre più centrale, e le accompagnerà per buona parte della loro vita. Il modo migliore per viverla è pensarla come un nuovo inizio, e non una fine: con questo evento, fisiologico e naturale, quello che cambia è la fertilità, oltre all’assetto ormonale che la determina. È una fase della vita.
Ciclicamente, Sigo, Società Italiana di ginecologia e ostetricia, promuove delle campagne di sensibilizzazione e informazione. L’ultima è “Love Yourself – Menopausa da oggi cambia qualcosa’, realizzata con la collaborazione di MenopausaOK, un progetto di educazione di MSD Italia. L’obiettivo è promuovere un nuovo modo di affrontare la menopausa, dinamico, attraverso l’amore e la riscoperta di sé, la prevenzione, l’utilizzo delle risorse terapeutiche per contrastarne i sintomi a breve e a lungo termine.
Sul portale MenopausaOK sono state diffuse diverse videointerviste, che la testimonial della campagna, Tosca D’Aquino, ha fatto alla Love Band, un team di ginecologhe, ponendo dubbi e domande che riguardano le donne in menopausa: dalla forma fisica all’alimentazione, dalla cura della pelle alla sessualità. È anche possibile fare il test “E tu di che menopausa sei?”, per ricevere consigli più personalizzati.
“Questa campagna si propone di accrescere la consapevolezza delle donne sull’importanza di mantenere uno stile di vita equilibrato durante la menopausa e fornisce loro gli strumenti per rendersi conto con più prontezza dei cambiamenti che avvengono nel loro corpo, affrontando queste situazioni senza chiudersi in loro stesse”, ha dichiarato Nicola Surico, presidente della Sigo e ordinario di Ginecologia e Ostetricia, Università Piemonte Orientale (Novara).
Secondo il sondaggio “Come vivi la menopausa” condotto pochi mesi fa dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia su oltre 2mila italiane tra i 40 e i 60 anni, il 61% afferma di sentirsi peggio di prima della fine del ciclo mestruale, il 76% lamenta un aumento di peso, il 68 presenta disturbi urinari, irritazione e secchezza vaginale e il 3%1 soffre di sbalzi d’umore.
Per aiutare le donne a prepararsi al meglio ad affrontare questa fase, la professoressa Rossella Nappi, professore di Ostetricia e Ginecologia dell’Università degli Studi di Pavia, Ambulatorio di Endocrinologia ginecologica e della menopausa – IRCCS Policlinico San Matteo – e membro del Consiglio direttivo della Società Internazionale della Menopausa ha selezionato sul portale Menopausa Ok 10 consigli importanti.
- Tieni un calendario del ciclo mestruale: è una buona abitudine sempre, ma soprattutto dopo i 40 anni: per riconoscere precocemente piccole variazioni nel ritmo e nella quantità del sanguinamento, oltre che nella comparsa di sintomi correlati al ciclo mestruale e di sanguinamenti irregolari.
- Informati, se possibile, sull’età dell’ultima mestruazione materna: è molto frequente che nella famiglia ci possa essere una predisposizione genetica a entrare in menopausa con un certo anticipo ed è meglio esserne consapevole per non trovarsi ad affrontare una menopausa prematura impreparate, soprattutto sul versante psicologico e di coppia.
- Fai una visita ginecologica periodica e segui regolarmente i programmi di prevenzione, come il pap-test e il sangue occulto nelle feci.
- Tieni il peso corporeo sotto controllo, riducendo le calorie e aumentando al tempo stesso l’attività fisica.
- Tieni d’occhio il giro-vita, è importante per la prevenzione cardiovascolare. Se il grasso si deposita a livello della vita (più di 88 cm) può rappresentare un campanello d’allarme.
- Misura regolarmente la pressione arteriosa: se supera i 130 su 80, meglio approfondire con il proprio medico.
- Controlla ogni anno i valori di glicemia, colesterolo tot, colesterolo HDL(“buono”), trigliceridi: se i valori sono sulla soglia del rischio (glicemia > 110 mg/dl; colesterolo HDL < 50 mg/dl; trigliceridi > 150 mg/dl) è opportuno tenere d’occhio l’alimentazione e confrontarsi con il proprio medico.
- Fai una autopalpazione mensile della mammella e almeno una mammografia tra i 40 e i 45 anni
- Fai un esame di coscienza sulle “cattive abitudini”, come fumo e alcol.
- Ricostruisci se ti è possibile la storia familiare, importante per la prevenzione dal punto di vista oncologico, del rischio cardio-metabolico e cerebrovascolare, oltre che sulla possibilità di andare incontro a una frattura ossea.