Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Nessuno mi può giudicare…
Il disturbo d´ansia sociale (o fobia sociale ) è caratterizzato da un’intensa e persistente timore di affrontare le situazioni sociali in cui si è esposti al giudizio altrui e dalla paura di apparire incapace o ridicoli e di agire in modo inopportuno. Si stima che ne soffrano 6 persone su 100. Il disturbo, che affligge sia uomini che donne, tende a svilupparsi durante la prima adolescenza. Attività come parlare in pubblico, entrare in un bar per bere un caffè, sostenere un esame o partecipare ad una riunione di lavoro diventano per chi soffre di questo disturbo d’ansia situazioni temute che la persona tende ad evitare (nei casi più gravi) o comunque ad affrontare con un carico di tensione molto elevato. Inoltre, non è raro che chi soffre di ansia sociale
Chi soffre di ansia sociale sente di essere costantemente al centro dell’attenzione nelle situazioni sociali e teme di essere giudicato negativamente dagli altri. L’ansia non compare solo durante l’evento, ma spesso precede (ansia anticipatoria) e segue (ansia ossessiva) la situazione temuta, ossia una persona continua a provare sofferenza sia prima che dopo essersi esposto alla situazione temuta.
Chi soffre di ansia sociale ha una diminuita qualità della vita e diminuite occasioni di fare esperienza di attività sia importanti (come andare a lavorare o studiare) che piacevoli (come uscire con gli amici). L´uso di alcool o di altre sostanze ha in questi casi la funzione di gestire la quota ansiosa legata al giudizio dell´altro.
Per spiegare tale disturbo occorre considerare che, per natura, l´uomo identifica il rifiuto sociale come una grave minaccia alla sua identità. Naturalmente, l´evitamento delle situazioni temute altro non fa che giustificare e aumentare l´ansia: non possiamo infatti evitare il giudizio altrui perché giudicare ed essere giudicati fanno parte della nostra natura.
Al contrario, un´esposizione graduale e controllata che sia parte di un percorso di aiuto psicologico consentono alla persona di sperimentarsi nelle situazioni temute e far emergere i significati, unici e personali, che conseguono all´esperienza del giudizio dell´altro.