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Nuove disposizioni del governo per fronteggiare il contagio Covid-19: cosa è consentito e cosa no
Spostamenti sul territorio nazionale solo per ragioni di lavoro, necessità o salute. È necessario essere in possesso del modulo di autocertificazione da esibire al momento del controllo.
Secondo l’ultimo bollettino, quello del 15 marzo alle ore 18.00, pubblicato sul sito del Ministero della Salute, sono 20603 le persone che risultano positive al Covid-19. I pazienti ricoverati con sintomi sono 9663, in terapia intensiva 1672, mentre 9268 si trovano in isolamento domiciliare. Le persone guarite sono 2335. I deceduti sono 1809, questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
Con il fine di fronteggiare la diffusione del contagio del nuovo Coronavirus, l’11 marzo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha firmato un decreto che pone nuove restrizioni in tutta Italia. Le nuove disposizioni resteranno in vigore fino al 25 marzo e riguardano la chiusura di esercizi commerciali, ad eccezione di: farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole e benzinai. Anche le banche, poste e uffici pubblici garantiranno i servizi finanziari.
Resteranno aperti gli esercizi commerciali che riguardano generi alimentari, la consegna a domicilio di cibi, come anche i posti di ristoro lungo le autostrade e all’interno di stazioni, aeroporti e ospedali (sempre garantendo il metro di distanza tra le persone); le mense e il catering continuativo su base contrattuale, a condizione che garantiscano il metro di distanza interpersonale.
Chiusi invece i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari; i bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e tutte le altre attività dei servizi di ristorazione, sono chiusi.
Non è prevista la chiusura anche per farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole e benzinai. Anche le banche, poste e uffici pubblici garantiranno i servizi finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.
Sono previste delle limitazioni per i trasporti: i presidenti delle Regioni possono ridurre i trasporti pubblici locali. Inoltre, il ministero delle Infrastrutture, di concerto con quello della Salute, può disporre la riduzione delle corse dei treni, dei voli e dei trasporti marittimi.
L’ultimo decreto rientra nell’ambito dell’attuazione Dpcm dell’8 marzo, che sanciva la chiusura della Lombardia e di altre 14 province e del successivo firmato il 9 marzo (estensione del Dpcm dell’8 marzo che ha dichiarato l’Italia zona protetta ).
Fino al 3 aprile sono da evitare gli spostamenti sul territorio nazionale a meno che non siano motivati da ragioni di lavoro, necessità o salute. Alla luce di quanto stabilito dal Governo, niente riunioni di famiglia con i parenti, incontri con amici e playdate con i compagni di scuola dei figli. In sostanza, è concesso uscire da casa solo per recarsi sul posto di lavoro, per chi non è in smart working, per motivi di salute o “unicamente per l’acquisto di beni legati a esigenze primarie e non rimandabili”. Per muoversi è necessario compilare e esibire al momento del controllo da parte degli agenti della polizia stradale, carabinieri e polizia municipale (direttiva ai prefetti dal ministro degli Interni Luciana Lamorgese) un modulo di autocertificazione predisposto dal Ministero dell’Interno (http://www.interno.gov.it/). E’ molto importante portare sempre con sé il modulo. Nel caso in cui non si fosse in possesso del documento di autocertificazione al momento del controllo, è possibile compilare il modulo in dotazione alle forze di Polizia incaricate ad effettuare i controlli. Secondo la direttiva ai prefetti da parte del Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, “i controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti”.
Per quanto riguarda la veridicità dell’autocertificazione, la direttiva prevede che questa potrà essere verificata con successivi controlli. In caso di violazione si incorre nel reato previsto dall’articolo 650 del codice penale: arresto fino a 3 mesi o ammenda fino a 206 euro. Inoltre, “pene più severe possono essere comminate a chi adotterà comportamenti che configurino più gravi ipotesi di reato”, avverte il Ministero dell’Interno.
Di seguite le domande e risposte più frequenti sul decreto #IORESTOACASA pubblicate sul sito del Ministero della Salute.
L’accesso a parchi e giardini pubblici è consentito?
Secondo il decreto parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, come previsto dall’art.1 comma 3 del dpcm, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro. Tuttavia, molti sindaci e governatori hanno deciso di firmare ordinanze di chiusura per gli spazi verdi, per evitare il rischio di assembramenti. A Milano, Roma, ma anche a Bari, Rimini, Bologna, e in moltissimi altri comuni, parchi e giardini non sono più accessibili. In alcuni comuni, come a Matera e Villafranca, sono stati chiusi anche i cimiteri per ordinanza comunale. Nella riviera romagnola non si può andare in spiaggia, e sono previsti controlli nelle pinete.
Sono separato/divorziato, posso andare a trovare i miei figli?
Sì, gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio.
È possibile uscire di casa per gettare i rifiuti?
Sì, seguendo le normali regole già in vigore in ogni Comune. Allo stesso modo, proseguono le attività di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti.
Posso uscire con il mio animale da compagnia?
Sì, per le sue esigenze fisiologiche, ma senza assembramenti e mantenendo la distanza di almeno un metro da altre persone.
Si possono portare gli animali domestici dal veterinario?
Sì, per esigenze urgenti. I controlli di routine devono essere rinviati. Visite veterinarie necessarie e non procrastinabili possono avvenire solo su prenotazione degli appuntamenti e comunque garantendo la turnazione dei clienti con un rapporto uno a uno, così da evitare il contatto ravvicinato e la presenza di clienti in attesa nei locali. Il professionista e il personale addetto dovrà indossare idonei dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherina).
Posso utilizzare la bicicletta?
La bicicletta è consentita per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza, nonché per raggiungere i negozi di prima necessità e per svolgere attività motoria. È consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto anche in bicicletta, purché sia osservata una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.