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Odori e sapori made in Italy. Da oggi i turisti godranno della guida “Mangiare in Riviera – Istruzioni per l’uso”
Cibo, fotografia e ricette ‘della nonna’ sono un mix vincente e sempre di più, dal piccolo schermo alla pubblicità, dai cartelloni promozionali posti sul ciglio della strada alla moda, la società mostra uno spiccato interesse verso i sapori e gli odori della cucina tradizionale italiana. Arriva da Rimini l’innovazione firmata da Veronica Frison, autrice del famoso blog www.cucinopertescemo.it che ha confezionato una guida da regalare a tutti quei visitatori che approdano in Italia, in Riviera soprattutto, per godersi i prodotti made in Italy. Si tratta del volume “Mangiare in Riviera – Istruzioni per l’uso”, suddiviso per tutti i gusti: colazione, pausa pranzo, locali da aperitivo, cena romantica, pizza wow, dove mangiare il pesce, la piada, cucina naturale veg, sushi addicted, street food, Istagram spot, storie d’amore ai fornelli. I luoghi sono: Rimini, Sant’arcangelo, Cesenatico e Cesena.
Veronica come si è sviluppata nel tempo la geografia dell’offerta turistica legata al cibo?
E’ una bella domanda. In realtà la guida descrive i posti che piacciono a me, e che sono da un lato i ristoranti della tradizione romagnola più vera, quelli che come si dice oggi frequentano i locals, quelle chicche di autenticità pura che si spera sempre di trovare quando si va in vacanza in qualche posto. Dall’altra parte Mangiare in Riviera descrive anche le nuove tendenze legate al cibo, i nuovi concept, i format che stanno spopolando di più, le infinite proposte di brunch, colazioni alternative, pranzetti healthy, aperitivi e cene da Cesena e Cesenatico fino a Riccione.
La guida si fonda sull’esperienza decennale del tuo blog. Come nasce questa doppia passione per fotografia e alimentazione?
C’è sempre stata, ho lavorato in cucina per cinque anni e per altri due in un laboratorio di pasticceria, il tutto mentre facevo l’università e studiavo. Il cibo è sempre venuto prima di tutto il resto, e mi sarebbe piaciuto tantissimo continuare nella produzione… anzi, confesso che è ancora il sogno della mia vita un giorno avere un localino mio. La passione per la fotografia è nata con il blog, dall’esigenza di ricordare e immortalare i momenti legati al cibo più significativi. Anche in vacanza, è molto più probabile che io ricordi tutti i piatti che ho mangiato rispetto alle località viste, è una leggera ossessione, diciamo così.
Che cos’è oggi Cucinopertescemo?
Un blog, che non è più un foodblog, ma racconta la mia terra, le nuove tendenze e la Romagna. Ma anche i miei viaggi, le collaborazioni, gli eventi, e i miei pensieri in generale. Da Cucinopertescemo è nata èliC.a, un’agenzia di marketing e comunicazione specializzata nel settore food che ad oggi racconta alcune fra le migliori realtà food e hotellerie migliori dell’Emilia Romagna.
Sempre di più al giorno d’oggi si parla di cucina. Come è cambiato il rapporto dell’uomo con il cibo.
Non è cambiato per tutti allo stesso modo. Quello che per me è già passato di moda in cucina per tanti altri rappresenta una novità, e la cosa può andare avanti anche per anni. Da una parte si sta sviluppando una nicchia di persone giovani – quelli che vengono chiamati foodies – per cui il cibo è una ricerca continua, un modo per scoprire luoghi, per conoscere se stessi. Per me il primo criterio con cui scelgo una vacanza è il cibo, rispetto alle tradizioni del posto e della cucina. Per tanti altri (la maggior parte) il cibo è una scoperta curiosa, un modo per sperimentare cose nuove e rompere la monotonia delle proprie abitudini, va pur sempre bene. Per tanti altri è ininfluente, anzi. Mi preoccupa perché stanno spopolando sempre più le aziende e i lavori di network marketer, addetti alla vendita di sostitutivi dei pasti con i cosiddetti “beveroni proteici”. Sicuramente rappresentano una dieta alternativa, ma sono spaventata dalle persone che non hanno nessun problema e preferiscono per cena un beverone al posto di un’insalata, una fetta di carne, qualcosa di preparato.
La tua definizione “anima affettiva”. Cosa intendi?
Il cibo è il più importante elemento di identità culturale di un popolo, e per anima affettiva intendo che certi cibi, certe preparazioni sono in grado di scatenare in noi emozioni forti, di riconoscimento. Molti sono più evocativi di altri, certo. Mi viene in mente a quando si va all’estero e nell’aria si respira un profumo che ci ricorda un piatto di casa, o quando vado in vacanza e una persona del posto è impaziente di farmi assaggiare una loro specialità, quella è l’anima affettiva del cibo.