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Otobio: l’olio miracoloso per l’udito che non fa miracoli
Miracolo o scienza?
Un binomio che non ha età e che trova da sempre, sull’una e sull’altra sponda, sostenitori, a giusta causa oppure no.
C’è chi invece parla di creduloni. Si tratta dell’ultimissima che da Forlì-Cesena si estende a tutto il territorio nazionale per voce del professore Claudio Vicini, direttore del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale “Pierantoni-Morgagni” di Forlì e del Dipartimento Testa Collo dell’Ausl Romagna che sulle pagine del Resto del Carlino e attraverso i microfoni della trasmissione Rai “Mi manda Rai 3” ha lanciato una denuncia.
Il dito è puntato nella direzione di “Otobio”, l’olio miracoloso che, stando alla grossa campagna pubblicitaria attiva sul web, guarirebbe i degenti dall’otite e presente sul mercato a soli 49 euro.
Risultati che per il professionista forlivese non starebbero “né in cielo e né in terra”. “Si tratta – dichiara Vicini – di un prodotto sorretto da una pubblicità ingannevole dai risultati gravissimi”.
In verità “Otobio” non porterebbe la persona interessato né al ripristino dell’udito e neppure alla rigenerazione delle cellule ciliate, una cosa – specifica ancora l’esperto “che non esiste neppure in via sperimentale, figuriamoci se può esistere in via di applicazione. Il tutto sorretto da falsi medici che qualche volta assumono l’identità di pazienti”.
Il prodotto nasce in Italia, la sua composizione – sempre stando a quanto si legge su Internet – prevede solamente ingredienti naturali, per cui l’uso che ne potete fare è totalmente sicuro.
Stiamo parlando di OtoBio, ma vediamo di capire meglio cos’è.
Il medicinale detto “miracoloso” è descritto come un pratico flaconcino Made in Italy da sfruttare per la sua azione efficace. “Quindi se cercate un rimedio naturale per migliorare l’udito è proprio davanti a voi e si chiama appunto OtoBio. Tra le cause che possono ridurre le vostre capacità uditive ricordiamo l’uso della musica alta (specie con gli auricolari) e la cattiva igiene, oltre ovviamente l’avanzare dell’età”, si legge ancora. Questo olio, detto semplice da usare e che lascia ottenere ottimi benefici sull’apparato uditivo”, sarebbe prodotto da una ditta di San Marino.
“Come società di Otorinolaringoiatria ci siamo già mossi su più fronti, ossia un esposto all’autorità per la tutela della concorrenza, una denuncia per esercizio abusivo della professione medica che stiamo valutando con l’ordine dei medici, e un’azione nei confronti di Google perché rimuova quella pubblicità dal suo portale”, racconta Vicini al Resto del Carlino.
Una battaglia che assume importanza se anche considerato che l’orecchio è uno degli organi più delicati del corpo umano dal momento che consente all’uomo di sentire e regola anche il senso dell’equilibrio. Primavera e autunno sono stagioni pericolose per le orecchie.
Uno sbalzo di temperatura o il classico colpo d’aria possono provocare un raffreddamento e dolore. E poi, fastidiosi ronzii, fischi, fino a perdere temporaneamente l’udito. Ma sarebbe sufficiente anche una nuotata in acque contaminate per far comparire un’otite esterna (il cosiddetto orecchio del nuotatore). L’orecchio (soprattutto il padiglione auricolare), poi, può essere coinvolto in eventi traumatici, che possono provocare anche contusioni.
Tra i più comuni mal d’orecchio ci sono l’otite esterna e l’otite media.
L’otite esterna è l’infiammazione del condotto uditivo esterno, ossia del canale che porta verso il timpano i suoni raccolti dal padiglione auricolare. I sintomi più comuni dell’otite esterna sono fastidio, prurito o dolore all’orecchio: in alcuni casi il dolore auricolare (il termine esatto è otalgia) è molto intenso e può aumentare durante la masticazione (il condotto uditivo esterno è molto vicino all’articolazione della mandibola) o quando si preme con le dita o si esercita una sollecitazione sul padiglione auricolare.
L’otite media, invece, è l’infiammazione dell’orecchio medio, ossia della cavità timpanica o cassa del timpano che contiene la catena degli ossicini (martello, incudine, staffa). È una malattia tipica dell’infanzia, particolarmente frequente tra i 3 mesi e i 3 anni: quasi tutti i bambini ne soffrono almeno una volta prima di iniziare a frequentare la scuola elementare. Come tutte le infiammazioni, l’otite media può essere acuta, quindi manifestarsi improvvisamente per poi scomparire più o meno rapidamente senza lasciare alcun segno, ma può anche diventare cronica, con fasi alterne di minore o maggiore gravità.