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Il Papa ha incontrato il papà del piccolo Alfie Evans: “Portatelo qui”
Thomas Evans, papà del piccolo Alfie ha incontrato papa Francesco. La notizia è stata diffusa sui social dal giovane genitore inglese che ha condiviso l’incontro attraverso un paio di scatti e un commento: “Alfie, faremo qualsiasi cosa per te. Tu non stai morendo e perciò non permetteremo che ti tolgano la vita. Santità, salvi il nostro figlio”. Alfie Evans è un bambino di quasi due anni nato nel maggio del 2016. Da dicembre 2016 è ricoverato all’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool (un ospedale specializzato nella cura di malattie pediatriche rare) perché affetto da una malattia neuro-degenerativa associata ad una grave forma di epilessia. Quando Alfie è arrivato all’Alder Hey soffriva di convulsioni e di un’infezione del tratto respiratorio. Dal giorno del ricovero le sue condizioni sono andate peggiorando in maniera drastica tanto che i medici dell’equipe che segue Alfie hanno prospettato ai genitori la possibilità di sospendere le cure e i trattamenti che tengono in vita Alfie.
A questa decisione i genitori del piccolo si sono opposti tanto da mobilitare l’opinione pubblica internazionale che, come avviene in queste occasioni, si divide tra coloro che porrebbero fine alla vita di Alfie e gli altri che inneggiano al diritto alla vita. Nel corso dell’udienze generale di mercoledì in piazza san Pietro, papa Francesco ha ricordato la vicenda che coinvolge il piccolo. “Attiro l’attenzione sul piccolo Alfie Evans”, ha detto Francesco rivolgendo fuori testo un appello, che fa seguito a quello lanciato al termine del Regina Coeli di domenica scorsa: “Vorrei ribadire e fortemente confermare che l’unico padrone della vita dall’inizio alla fine naturale è Dio, e che il nostro dovere è fare del tutto per custodire la vita”. “Pensiamo in silenzio e preghiamo perché sia rispettata la vita di tutte le persone, specialmente di questi due fratelli nostri”, l’invito del Papa ai 17 mila in piazza: “Preghiamo in silenzio”.
“Il Papa ci ha chiesto: portatelo qui!”. Lo ha detto ad alcuni giornalisti il padre di Alfie Evans. “Ho detto al Papa – ha riferito Thomas Evans – che nessuno nel mondo, nessun dottore, nessun ospedale ha il potere di prendere la vita di mio figlio: soltanto Dio può farlo, e il Papa si è dichiarato d’accordo con me”, come poi ha detto al termine dell’udienza. “Noi vogliamo venire qui, vogliamo che Alfie sia trasportato in Italia dove tutti gli vogliono bene”, ha riferito il padre di Alfie assicurando che suo figlio “non sta per morire, è molto stabile, è pronto per volare in Vaticano dove la gente, i dottori e l’ospedale lo vogliono”. Chiaro riferimento all’ospedale ‘Bambino Gesù’, che – come era avvenuto nel caso di Charlie Gard – ha inviato un team medico a settembre in Inghilterra per visitare il piccolo paziente, dando la sua disponibilità ad ospitarlo nelle sue strutture per accompagnarlo nelle cure. “Il Papa ci ha suggerito di cominciare a chiedere l’asilo, e lui stesso si è preso questo impegno, ha cominciato ad agire in questo senso”, ha dichiarato Thomas: “Alfie è un figlio di Dio, e come tutti i figli di Dio, se deve morire, morirà nei tempi che Dio ha previsto per lui”. “Voglio ringraziare ancora una volta papa Francesco perché ci ha aperto le porte”, ha aggiunto Thomas.
“Siamo convinti che tutti coloro che stanno prendendo decisioni determinanti sul caso di Alfie Evans agiscono con onestà e per il bene di Alfie secondo coscienza”. Hanno invece dichiarato i vescovi inglesi a seguito dell’incontro avvenuto in Vaticano tra il Pontefice e Thomas Evans. “I nostri cuori vanno ai genitori di Alfie Evans –scrivono in una nota i vescovi inglesi – e le nostre preghiere sono per lui e per coloro che cercano di fare tutto il possibile per prendersi cura di loro figlio”.