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Pertosse in Toscana: boom di ricoveri nel 2024 nonostante l’alta copertura vaccinale

Uno studio del Meyer di Firenze rivela che il problema non è la mancanza di vaccini, ma i ritardi nelle somministrazioni
Nel 2024 la Toscana ha registrato un incremento dei ricoveri per pertosse tra bambini e adolescenti. A evidenziarlo è uno studio dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, pubblicato su Eurosurveillance, che ha analizzato l’andamento della malattia in una regione tradizionalmente considerata virtuosa in termini di copertura vaccinale: oltre il 97% dei bambini di due anni risulta infatti vaccinato.
I numeri
Tra gennaio e dicembre 2024 sono stati ricoverati 259 minori con età pari o inferiore a 16 anni: nove volte in più rispetto al periodo 2016-2019, quando i casi erano rimasti contenuti dopo l’introduzione dell’obbligo vaccinale.
Un dato sorprendente riguarda la distribuzione per età: più della metà dei ricoveri ha interessato adolescenti tra i 10 e i 16 anni, mentre i neonati hanno rappresentato appena il 7% del totale. In passato, al contrario, erano proprio i più piccoli a pagare il prezzo più alto della malattia.
Vaccinati sì, ma troppo tardi
Se la copertura vaccinale appare elevata, lo studio ha messo in luce un aspetto meno evidente: la puntualità delle somministrazioni.
Molti bambini e ragazzi hanno ricevuto le dosi – o i richiami – con un significativo ritardo rispetto alle finestre indicate dal calendario vaccinale.
- Neonati: per le prime tre dosi obbligatorie il ritardo medio ha superato un mese.
- Adolescenti: il richiamo raccomandato a partire dai 12 anni è stato spesso posticipato di oltre un anno.
Secondo i ricercatori, queste dilazioni hanno reso inefficace la protezione in una fase cruciale, aprendo la strada alla recrudescenza della malattia.
«Non basta rispettare il numero di dosi previste – sottolineano gli autori –. Somministrare i vaccini nei tempi giusti è fondamentale per garantire una reale protezione».
Un altro aspetto emerso riguarda i neonati troppo piccoli per essere vaccinati: in questi casi la protezione sarebbe potuta arrivare dalla vaccinazione materna in gravidanza, che però non è stata effettuata.
Come funziona il calendario vaccinale in Italia
In Italia la vaccinazione contro la pertosse è obbligatoria dall’ottava settimana di vita e segue questo schema:
- Primo anno: tre dosi con il vaccino esavalente.
- 5-6 anni: richiamo con il quadrivalente.
- 11-18 anni: ulteriore dose con difterite e tetano.
- Età adulta: richiami ogni dieci anni.
Secondo lo studio, la finestra tra gli 11 e i 18 anni sarebbe troppo ampia e potrebbe favorire cali di protezione.
Le indicazioni
Gli esperti del Meyer invitano a rivedere alcune strategie: maggiore rigore nel rispetto delle tempistiche, valutazione di richiami anticipati per gli adolescenti e campagne informative più incisive rivolte alle donne in gravidanza.
L’obiettivo è evitare che un’infezione respiratoria potenzialmente pericolosa torni a circolare in modo significativo in una regione – e in un Paese – dove la copertura vaccinale è formalmente molto alta, ma non sempre tempestiva.
