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Presentata la docu-fiction su Morgagni, il padre della patologia moderna
Si riaccendono i riflettori sulla figura rivoluzionaria e anticonformista del celebre medico forlivese Giovanni Battista Morgagni che fondò la patologia moderna, branca della medicina che si occupa dello studio, della cura e della prevenzione delle malattie. È stato presentato per la prima volta al pubblico il trailer della docu-fiction sulla sua attività di medico e di grande luminare della scienza che verrà presto trasmesso in tutti i nosocomi della Romagna. Il lavoro, diretto dal regista Cristiano Barbarossa, con il contributo dell’Istituto Oncologico Romagnolo e la collaborazione di Daniele Versari di Estados Cafè e Formula Servizi, è teso a far meglio conoscere al pubblico italiano e alla schiera di giovani medici uno dei padri della medicina, colui che inoltre parlò per la primissima volta delle cirrosi epatica.
La docu-fiction ha mosso i primissimi passi da un’intuizione del gruppo Ausl Romagna Cultura, all’interno del progetto “G.B.Morgagni Sua Maestà Anatomica”, che aveva già visto, nel 2015, l’organizzazione di un convegno storico – scientifico in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e la realizzazione di un sito Internet dedicato (www.morgagnipatologo.it), a cura del Liceo Scientifico e Classico di Forlì e con il contributo del Lions Terre di Romagna.
“Abbiamo raccontato la sua vita – ha affermato il regista Cristiano Barbarossa – su un piano parallelo e sfruttando il linguaggio tanto del documentario, per raccontare il Morgagni che oggi è presente nelle strutture e nei medici della sua terra, quanto della docufiction, per illustrare le varie fasi della sua vita di scienziato, percorrendo un viaggio ideale tra presente e passato, tra eredità pienamente raccolta e storia. E lo faremo attraverso le varie età, sia quelle a cui fa riferimento lo scienziato forlivese, sia quelle delle persone che in questo territorio incontrano il nome di Morgagni: dallo studente, appunto, in procinto di iniziare l’anno scolastico nel Liceo Morgagni, passando per i suoi compagni di scuola un po’ più grandi che si stanno occupando di dedicare un sito a “Sua Maestà Anatomica”, ai giovani medici che lavorano sul territorio, ma anche a quelli che come Morgagni sono dovuti espatriare”.
La docufiction è stata girata, per le riprese moderne, presso gli spazi dell’ospedale di Forlì , presso l’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Anatomia Patologica e Otorinolaringoiatria, dove sono state girate delle scene con il professor Claudio Vicini, che adoperava il robot “Da Vinci” in armonia con altri medici provenienti da tutte le parti del mondo. La troupe si è poi recata all’Irst di Meldola, per riprendere laboratori e intervistare i ricercatori. È l’attore Riccardo Mei a vestire i panni di Morgagni.
Molteplici sono le scoperte che la storia della medicina attribuisce a Morgagni tanto che diverse parti del corpo umano prendono il nome dal loro “scopritore” d’eccellenza. Vediamone alcuni esempi:
Nel cuore, nella valvola semilunare polmonare l’ispessimento fibroso che rende più completa la chiusura prende il nome di “nodulo di Morgagni”.
Le pieghe longitudinali dell’ano portano il nome di “colonne del Morgagni”.
All’interno dell’aerola nella mammella le ghiandole sebacee sono chiamate “tubercoli di Morgagni”.
Nella ghiandola tiroide il prolungamento che si diparte dall’istmo congiungente i lobi destro e sinistro è chiamato “lobo piramidale di Morgagni”.
L’incostante residuo embrionario impiantato sul polo superiore del testicolo, spesso con un peduncolo più o meno lungo che prende il nome di “Idatide di Morgagni”