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Prevenzione: un’arma contro il cancro
La prevenzione sembra essere l’arma più efficace che abbiamo oggi a disposizione per ridurre la mortalità da cancro. I dati parlano chiaro: le malattie neoplastiche costituiscono la seconda causa di morte in Italia con un aumento di incidenza in forte crescita; al 2010 sono stati stimati 220,5 decessi per tumore per 100.000 abitanti. (fonte: I tumori in Italia)
Sembra essere arrivati, ormai, sia nella comunità scientifica che nella popolazione in generale, ad un processo di profonda maturazione che ha sensibilmente contribuito a migliorare negli ultimi anni l’efficacia degli interventi di prevenzione e di igiene ambientale, che ha modificato le abitudini alimentari, reso possibile l’apertura di nuovi filoni di ricerca medica e, soprattutto, accertato i vantaggi che si ottengono dalla realizzazione di programmi di screening. La prevenzione può attuarsi a vari livelli.
La prevenzione primaria è rivolta ai soggetti sani e mira ad eliminare o ridurre l’esposizione a sostanze cancerogene note, attraverso il tentativo di modificare i comportamenti e le abitudini di vita insane, purtroppo consolidate e, dunque, dure da scalfire. Esempio ne è l’interruzione dell’abitudine al fumo. Le dimensioni dell’epidemia legata al consumo di tabacco nel mondo sono ben note. Prevenirne l’assunzione tra gli adolescenti è un punto chiave in ogni programma, considerato che la gran parte degli individui inizia a fumare prima dei 20 anni. La scuola rappresenta per esempio, per sua natura, il luogo dove i programmi di prevenzione possono raggiungere migliaia di giovani in maniera semplice e veloce.
Prevenzione nelle varie fasi della vita, dunque. Ma si può allora sin da piccoli attuare un comportamento sano e prevenire le più comuni patologie? E’ noto l’importante nesso tra alimentazione, attività fisica e il benessere psicofisico dell’individuo. Il ruolo della dieta nell’eziologia dei tumori, tuttavia, rimane un argomento estremamente controverso e di difficile valutazione. Una forte correlazione è riportata tra consumo di grassi e incidenza di mortalità per neoplasie varie come quelle del colon-retto, della mammella, della prostata, dell’ovaio. Una vasta letteratura scientifica esiste anche sul ruolo protettivo di frutta e verdura. E sempre nell’ambito delle abitudini alimentari, il consumo di alcol rappresenta un fattore eziologico determinante nei tumori del tratto aerodigestivo superiore, con un chiaro effetto sinergico con il fumo di tabacco.
Secondo quanto indicato dalle raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), che ha prodotto un lavoro di revisione di tutti gli studi scientifici effettuati in materia di relazione tra alimentazione e tumori, esistono 10 fattori che riassumono ad oggi i comportamenti da attuare e assumere come proprie abitudini per ridurre l’incidenza dei tumori.
- Tendere ad una forma fisica magra per tutta la vita.
- Praticare attività sportiva e mantenersi fisicamente attivi possibilmente tutti i giorni.
- Limitare il consumo di alimenti ad alto tasso calorico ed evitare il consumo di bevande zuccherate.
- Impostare l’alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, consumando cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto, insieme con un’ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta.
- Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate.
- Limitare il consumo di bevande alcoliche.
- Limitare il consumo di sale e di cibi conservati sotto sale. Evitare cibi contaminati da muffe.
- Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo.
- Allattare i bambini al seno per almeno sei mesi.
- Evitare l’uso di tabacco.
La prevenzione secondaria mira invece a diagnosticare la malattia in una fase precoce, aumentando così le possibilità di guarigione. Si può attuare attraverso due strategie:
- La diagnosi tempestiva che comporta una vigile attenzione sui sintomi iniziali della malattia.
- Lo screening di massa volto alla scoperta della malattia in pazienti asintomatici.
Il programma di screening è un processo complesso in cui ciascun soggetto della popolazione “bersaglio” viene inviato periodicamente ad effettuare test medici allo scopo di una maggiore anticipazione diagnostica. Il test di screening, per essere un buon test, deve essere semplice, non invasivo, accurato ed economico e deve essere rivolto ad una patologia che deve essere causa di morbilità e mortalità sufficienti a giustificare rischi e costi dell’esame stesso. Un settore relativamente nuovo è oggi quello della cosiddetta oncogenetica, che si dedica allo studio della componente ereditaria delle malattie tumorali con lo scopo di sviluppare misure preventive nei soggetti a rischio. Un esempio per tutti è il test genetico per l’identificazione delle mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 responsabili della maggior parte delle forti aggregazioni familiari di tumori della mammella. Negli ultimi anni l’impegno nella prevenzione è cresciuto esponenzialmente, prova ne sono i programmi di screening ormai attivi e gratuiti anche in Italia che riguardano il cancro mammario, quello della cervice uterina e del colon – retto.
Tuttavia sembra che le risorse dedicate alla prevenzione, in particolare economiche, non siano mai soddisfacenti rispetto ai vantaggi che si potrebbero ottenere con un “impegno” sempre più continuo e mirato. Una buona prevenzione determina inoltre, da un punto di vista di costi a carico del Sistema Stato, una significativa diminuzione di intervento successivo per la cura del paziente malato, laddove la prevenzione sia in grado di scoprire o fermare la malattia in corso ed evitare che possa degenerare ulteriormente. Il Sistema Sanitario Nazionale, pur con i suoi limiti e problemi, è ancora uno dei migliori al mondo perché garantisce assistenza a tutti. Ma è obiettivamente sovraccarico e, alimentare un regime di sinergia tra SSN stesso e sistemi assicurativi privati o fondi e casse di assistenza sanitaria privata, sembra essere l’unica via per un accesso alla Sanità e alle cure veloce e semplificato.
Dunque prevenzione costante e in tutte le forme: diventa allora importante cercare di tutelarci anche nella fortunata condizione di persona sana, una condizione che merita di essere salvaguardata.