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Progetto EAT, l’educazione alimentare sostenibile del Gruppo San Donato
Mangiare sano: è questa la prima cosa da fare per mantenersi in salute. Un imperativo, quasi, che però ancora troppe persone non seguono. Tra junk food, cibo di bassa qualità, e sedentarietà, lo stile di vita di molti italiani non sembra essere infatti troppo corretto.
Mangiare sano vuol dire imparare a conoscere i prodotti ortofrutticoli e la loro stagionalità, ma anche fare una spesa consapevole. Fare attività fisica poi fa bene anche all’ambiente: scegliere le scale e non usare l’ascensore, lasciare a casa la macchina, camminare il più possibile e utilizzare i mezzi pubblici o la bicicletta per recarsi a scuola o al lavoro.
I più giovani purtroppo sono i primi a non magiare correttamente, e questo perché molte volte manca una vera e propria educazione alimentare, che li stimoli ad uno stile di vita sano. I rischi di obesità e sovrappeso sono dietro l’angolo, e possono portare i ragazzi a sviluppare malattie come il diabete di tipo 2 e l’ipertensione arteriosa.
La Fondazione del Gruppo San Donato ha lanciato un progetto proprio con questo obiettivo, focalizzare l’attenzione sul tema dell’alimentazione sostenibile, per l’organismo, ma anche per l’ambiente. Si chiama “progetto EAT”, Alimentazione Sostenibile (http://www.progetto-eat.it/); inizialmente si è rivolto soprattutto agli adolescenti, tra i 12 e i 14 anni, con diverse iniziative nelle scuole, educandoli ad una corretta alimentazione e all’attività fisica – tant’è che EAT è l’acronimo di “Educazione Alimentare Teenagers”.
Lo scopo era stimolarli ad adottare comportamenti semplici ma virtuosi, far capire loro che anche a quella età è importante mangiare bene, fare attività fisica, non fumare. In primis, sono stati analizzati i loro comportamenti alimentari; sono stati poi organizzati degli incontri con dei nutrizionisti, per parlare di cibo, insegnare ai ragazzi a conoscerlo e a sceglierlo con consapevolezza. Hanno insegnato loro a conoscere i macronutrienti, la stagionalità di frutta e verdura e il processo digestivo. Sono stati dimostrati i benefici che scelte alimentari consapevoli possono avere sul clima e sul tessuto sociale. Agli incontri, fuori e dentro la scuola, hanno partecipato anche i genitori e gli insegnanti, che sono quindi stati parte attiva del programma. Ai ragazzi sono stati dati dei contapassi, affinché si rendessero conto dell’effettiva attività fisica quotidiana.
I risultati sono stati buoni e, visto il successo, il Gruppo San Donato ha deciso di proseguire e andare oltre, intraprendendo un percorso focalizzato sulla prevenzione: EAT oggi non è più un solo un progetto di educazione alimentare per adolescenti, ma si è allargato a tutti coloro desiderosi di abbracciare uno stile di vita sostenibile.
Una parte importante del progetto è dedicata alle donne in stato di gravidanza. Durante la dolce attesa, è fondamentale seguire una alimentazione sana, sia per la salute della futura mamma che del nascituro. La gravidanza è un periodo di trasformazione profonda: la donna aumenta di peso, cambiano gli equilibri ormonali, la respirazione, ma anche il sistema cardiovascolare e il metabolismo. Per questo scegliere i cibi con attenzione è importante per vivere al meglio questo periodo, e anche i primi mesi dopo la nascita. Sul sito internet del progetto, le future mamme possono tra l’altro trovare tante notizie e consigli utili.
EAT non è solo un progetto di educazione alimentare, capace di farci conoscere meglio il cibo e le materie prime; è un vero e proprio stile di vita che segue una semplice filosofia: l’alimentazione non è solo la migliore forma di prevenzione, è anche la più piacevole.
Il progetto racchiude in sé tre elementi molto importanti: il “Piatto In-Forma”, la piramide ambientale e la piramide comportamentale. Il “Piatto – in – Forma” è una sorta di piramide alimentare e si propone di rappresentare il giusto equilibrio alimentare. È diviso in quattro spicchi: frutta, ortaggi, cereali integrali, proteine di qualità. Frutta e ortaggi sono una fonte importantissima di sostanze protettive e antiossidanti con azione anti-infiammatoria, fibre, sali minerali e vitamine – responsabili del corretto funzionamento del metabolismo; i cereali integrali sono fonte di carboidrati complessi non raffinati, ricchi di fibre e con un basso indice glicemico. Le proteine sono rappresentate dal pesce e dai legumi: entrambi sono un’ottima alternativa alla carne rossa e ai formaggi, che contengono grassi saturi che possono essere pericolosi per la salute.
La “piramide ambientale”, invece, evidenzia l’impatto ecologico dei diversi cibi sull’ambiente. In alto si trovano i cibi la cui produzione inquina di più (carni e latticini) e richiede più acqua – andrebbero pertanto consumati con moderazione. In basso quelli più sostenibili (frutta, verdura e cereali), da assumere più frequentemente.
Infine, c’è la “piramide comportamentale”: il simbolo di un “sano ed equilibrato stile di vita”, che ha l’obiettivo di guidarci nella scelta degli alimenti e dei comportamenti quotidiani. È formata da sei sezioni, contenenti vari gruppi di alimenti, più una sezione dedicata all’attività fisica. Ciascun gruppo alimentare deve essere presente nella nostra dieta in modo proporzionale alla grandezza della sua sezione. Alla base della Piramide troviamo gli alimenti che possiamo utilizzare più spesso mentre, al vertice, troviamo quelli che è meglio limitare. Dal basso verso l’alto ci sono: acqua, verdura, frutta e ortaggi; pane, patate, riso e pasta; legumi, uova, carne bianca e olio d’oliva; formaggi, pizza, fritti; e in cima dolci e fritti. Bisognerebbe poi dedicare 60 minuti al giorno all’attività fisica e allo sport: calcio, tennis, bicicletta, basket. Confrontando le due piramidi, quella ambientale e quella comportamentale, si vede come i cibi più sani siano anche quelli più ecologici.
Sul sito si possono anche leggere i dieci consigli per un piatto “IN-FORMA”:
- Quando scegliete cosa mangiare, fatelo con la testa e non solo con la gola. Varia le tue scelte in modo da dare all’organismo tutto quello di cui ha bisogno. Metti sulla bilancia le calorie: quelle assunte devono corrispondere il più possibile a quelle spese
- Mangia più cereali, meglio se integrali. Consumate almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, fonti di vitamine, sali minerali, fibre, acqua e sostanze antiossidanti.
- Limita i grassi ma non rinunciare al gusto. Prediligi quelli di origine vedetale, come l’olio extravergine di oliva. Mangiate pesce due o tre volte a settimana: è ricco di preziosi acidi grassi Omega 3.
- Bere acqua purifica il corpo. Consumatene almeno 1,5-2 litri al giorno. Andateci piano invece con le bevande zuccherate.
- Fate la spesa a stomaco pieno e con la lista di cosa comprare. Eviterete di farvi guidare dalla gola: ne beneficeranno la vostra salute e le vostre tasche.
- Fate tre pasti al giorno e, se preferite, fate due spuntini al giorno: sono una buona soluzione per disinnescare la fame e avere l’energia necessaria per nutrire mente e corpo.
- Non sottovalutate la prima colazione e non saltate mai i pasti.
- Consumate legumi 1-2 volte alla settimana, anche abbinati con pasta e riso. Sono una fonte preziosa di proteine e possono sostituire carne e pesce.
- Non credete ai miracoli: bando alle diete restrittive. Causano il cosiddetto “effetto yoyo”: prima si dimagrisce e poi si ingrassa. Per essere in buona salute non servono digiuni, fatiche eccessive in palestra e diete sbilanciate.
- Usate poco sale. Non serve per gustare il cibo al meglio. Il sale è già presente in tanti alimenti e l’eccesso potrebbe favorire la comparsa di problemi come l’ipertensione arteriosa. Usate sale iodato per prevenire alcune malattie della tiroide.
Si possono trovare anche consigli utili per fare la spesa al meglio e in maniera consapevole, e c’è persino una sezione con tante ricette, sane e appetitose.
Fare attenzione agli alimenti non significa essere a dieta, o fare grandi rinunce: ogni cibo ha le sue proprietà e, se consumato in quantità corretta, non fa male. EAT si propone di far conoscere il cibo, in modo sostenibile; sostenibile per il nostro organismo, sostenibile per l’ambiente che ci circonda. Perché rispettare noi stessi significa anche rispettare l’ambiente, assecondare il ritmo delle stagioni e ridurre lo spreco. Se la sostenibilità ambientale è il futuro del pianeta, quella alimentare sarà il testamento da trasmettere alle generazioni future.