• Chi siamo
  • Archivio uscite
  • Contattaci
  • Visita il sito Health Italia
logo_hol_weblogo_hol_weblogo_hol_weblogo_hol_web
  • Home
  • Alimentazione
  • Informazione
  • Intrattenimento
  • Patologie
  • Prevenzione
  • Ricette della salute
  • Sfoglia HOL Magazine
Health Italia_728
✕

Quando sono i figli a dare forza ai genitori

23 Dicembre 2019

Per i bambini i genitori sono i primi supereroi. Ma come tutti i supereroi, anche i genitori hanno i loro punti deboli, oppure può capitare che, nel corso della vita, si trovino ad affrontare un momento difficile e che, per superarlo, abbiano bisogno anche dell’aiuto dei figli. Una sorta di scambio di ruoli che, però, se estremo e continuato nel tempo, può minare lo sviluppo psicologico dei figli, specialmente se molto piccoli, e il loro percorso di crescita. Oggi abbiamo intervistato lo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Iannone per guardare più da vicino questo fenomeno.

Dottor Iannone, capita che di fronte a situazioni o eventi particolari i genitori non siano in grado di assumere il loro ruolo di guida e sostegno per i propri figli. Cosa succede in questi casi?

Gli Anglosassoni hanno coniato il termine “Parentification” per riferirsi al processo di inversione di ruolo in cui il bambino è obbligato ad agire come genitore o compagno per il proprio papà o la propria mamma. Il genitore, a sua volta, assume una posizione dipendente dal figlio. Sono stati identificati due tipi distinti di parentification: quella strumentale e quella emotiva. La prima prevede che il bambino si prenda cura di un parente malato, paghi le bollette o fornisca assistenza ai fratelli più piccoli. La seconda invece si verifica quando un bambino o un adolescente è chiamato ad assumere il ruolo di confidente o mediatore  tra genitori o familiari. In casi estremi, il bambino viene utilizzato per riempire il vuoto della vita emotiva del genitore alienante.

Chi viene scelto tra i figli ad assumere tale ruolo?

Solitamente sono i figli primogeniti ad essere scelti per assumere il ruolo di capofamiglia. Il fatto che un/a figlio/a si ritrovi a dover fare le veci del partner (o addirittura del padre o della madre) del proprio genitore comporta una diminuita autonomia e un esagerato senso di responsabilità nel figlio che è costretto ad assumere tale ruolo. Il bambino è costretto a mettere da parte i propri bisogni di figlio per prendersi cura del genitore e, perdendo il suo ruolo reale nella famiglia, finisce per ritrovarsi solo e incerto di fronte a compiti oggettivamente più grandi di lui.

In quali famiglie è più probabile che avvenga tale inversione di ruoli?

L´inversione di ruoli avviene più comunemente all’interno di sistemi familiari disfunzionali, caratterizzati da conflitti tra coniugi o da incapacità genitoriale. L´inversione di ruoli è altresì prevalente in famiglie con uno stato socioeconomico basso, in contesti in cui un genitore soffre di qualche malattia fisica e/o disturbo mentale, in famiglie monoparentali, in famiglie con genitori con stili genitoriali invadenti o con problemi di attaccamento. In ciascuno di questi casi, il bambino ha maggiori probabilità di assumere il ruolo di genitore, volontariamente o involontariamente e in varia misura, per compensare le mancanze dei genitori e consentire alla famiglia di funzionare nel suo insieme.

Il genitore che chiede al proprio figlio di assumere il ruolo di compagno o di capofamiglia è in genere riluttante o incapace di far fronte alle proprie responsabilità emotive e/o fisiche come caregiver e può quindi relegare questi doveri al minore oppure il minore può assumersi queste responsabilità volontariamente, nonostante l´inadeguato grado di maturità evolutiva. Ciò avviene, per esempio, quando il bambino riconosce che fornendo cure fisiche e supporto emotivo al genitore può sviluppare o mantenere vicinanza con il genitore ed evitare sentimenti di tristezza e ansia legati alla perdita del genitore. Il bambino quindi potrebbe ritenere questo ruolo necessario e considerare i bisogni del genitore come prioritari su tutti gli altri, compresi i propri bisogni personali.

Quali sono le conseguenze della parentification sullo sviluppo psicologico dei figli?

La parentification è una forma di negligenza genitoriale che impedisce al bambino uno sviluppo adeguato. Se da un lato tali bambini svilupperanno da adulti maggiori capacità empatiche e di accudimento , dall´altro la formazione di rapporti interpersonali sani viene fortemente minata.

Gli effetti avversi in risposta all’adozione di tale ruolo sono diversi. Per esempio è più probabile che questi bambini soffrano di sintomi internalizzanti come ansia, depressione, sintomi somatici (come mal di pancia o mal di testa), ma anche di sintomi esternalizzanti, come aggressività, ostilità, uso di sostanze, autolesionismo e disturbo da deficit di attenzione/iperattività. A questi sintomi si accompagnano in genere una competenza inferiore nelle relazioni interpersonali e voti più bassi a scuola e un più alto grado di assenteismo scolastico. Se trascurati, questi sintomi di disadattamento possono continuare anche in età adulta.

In particolare, la parentification sembra ostacolare uno sviluppo sano dell´identità e della personalità ed essere associata a una maggiore probabilità di soffrire di disturbi mentali, come il disturbo narcisistico di personalità. Unica nota positiva, sembrerebbe che, se riconosciuti e premiati dalle figure adulte, gli sforzi del bambino possono risultare addirittura in una maggiore competenza interpersonale, maggiore coesione familiare,  padronanza di sé e autonomia. In sintesi, se un piccolo grado di responsabilizzazione può essere di aiuto per lo sviluppo del bambino, questo processo può diventare patologico quando i compiti diventano troppo onerosi o quando il bambino si sente obbligato ad assumere il ruolo dell’adulto.

Un´ultima domanda: cosa può fare un genitore di fronte ad un periodo particolarmente stressante se capisce che questo gli sta precludendo la possibilità di prendersi cura del proprio figlio?

Proprio come la routine pre-volo in aereo indica ad un adulto di indossare la maschera di ossigeno prima di aiutare i propri figli, i genitori dovrebbero imparare a prendersi cura innanzitutto di se stessi, fisicamente e psicologicamente, per poter essere di sostegno e di supporto per i propri figli. Cercare aiuto nel proprio partner o, in assenza di questo, in altre figure adulte (un genitore, un amico, un collega, ecc.) nella gestione della quotidianità consente di non dare al figlio un ruolo che non gli compete. Anche cercare aiuto psicologico è un´ottima risorsa, specialmente in periodi di forte stress o davanti a forti cambiamenti esistenziali, per ritrovare il proprio benessere e ritornare ad essere efficaci nel prendersi cura dei propri figli.

Tags: dott. iannone, famiglia, figli, genitori, psicologia
Condividi
Alessia Elem
Alessia Elem

Articoli correlati

21 Marzo 2023

“Ridiculous excuses not to be inclusive”, la campagna di sensibilizzazione per la piena inclusione delle persone con disabilità intellettiva


Leggi di più
20 Marzo 2023

Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da coronavirus


Leggi di più
La nuova era del cervello: l'innovazione tecnologica per la cura delle malattie neurologiche
16 Marzo 2023

La nuova era del cervello: l’innovazione tecnologica per la cura delle malattie neurologiche


Leggi di più

Health Online

Health Online è il periodico di informazione di proprietà di Health Italia S.p.A. che permette di essere costantemente informati sul tema della sanità integrativa e non solo.

Visita il sito Health Italia

Cerca

✕

Health Online Magazine



Sfoglia online

Seguici sui social

Rubriche

  • Alimentazione
  • Informazione
  • Intrattenimento
  • Patologie
  • Prevenzione
  • Ricette della salute
  • Senza categoria
Banca delle Visite_square

Ultimi articoli

  • “Ridiculous excuses not to be inclusive”, la campagna di sensibilizzazione per la piena inclusione delle persone con disabilità intellettiva
    21 Marzo 2023
  • Charcot Marie Tooth, la malattia che fenera la disabilità invisibile
    21 Marzo 2023
  • Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da coronavirus
    20 Marzo 2023

Tags

Aifa AIRC alimentazione ambiente assistenza sanitaria bambini benessere cancro chirurgia coronavirus Covid covid-19 cuore donne famiglia gravidanza green pass health italia health online health point innovazione lavoro medici ministero della salute oms pandemia patologie pelle pfizer prevenzione psicologia ricerca salute sanità sanità integrativa Sars-CoV-2 società di mutuo soccorso tecnologia telemedicina tumore al seno tumori vaccini vaccino variante Omicron welfare
© 2023 Health Online. All Rights Reserved. | Privacy Policy - Cookie Policy - Impostazioni Cookies
Powered by 

Usiamo i cookie per fornirti la miglior esperienza d'uso e navigazione sul nostro sito web.

Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o disattivarli nelle impostazioni.

Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

Cookie necessari

I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.

Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.

Cookie di terze parti

Questo sito web utilizza Google Analytics per raccogliere informazioni anonime come il numero di visitatori del sito e le pagine più popolari. Mantenere questo cookie abilitato ci aiuta a migliorare il nostro sito web.

Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!

Privacy & Cookie

Maggiori informazioni sulla nostra Privacy Policy e Cookie Policy