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Riscoprire l’importanza delle proteine vegetali con la linea Fitowell
Proteine vegetali? Proteine animali? Quante bisogna assumerne quotidianamente per soddisfare il proprio fabbisogno? è vero che le proteine “nobili” sono quelle di origine animale?
Sono alcune delle domande che molti si pongono dopo le recenti pubblicazioni dell’Oms, Organizzazione mondiale della Sanità, relative all’inserimento di salumi, insaccati e ogni genere di carne lavorata tra i fattori di rischio dello sviluppo del cancro.
L’allarme è arrivato dall’Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, parte dell’Oms, che ha redatto un rapporto sulla base di oltre 800 studi precedenti sul legame tra una dieta che comprenda le proteine animali e il cancro, il quale conferma le attuali raccomandazioni “a limitare il consumo di carne”; il World Cancer Research Fund (WCRF) e l’American Institute for Cancer Research hanno evidenziato, ad esempio, come vi sia una chiara correlazione tra le carni rosse o lavorate e il cancro al colon: il rischio è spesso associato alla presenza di additivi come nitriti e nitrati nelle carni stesse e allo sviluppo, durante la cottura, di sostanze come le amine eterocicliche e gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA es. benzopirene).
Ma quanta carne ogni giorno portiamo in tavola? Secondo il rapporto di Fleischatlas 2013, il mondo ha saziato la sua fame producendo 300 milioni di tonnellate di carne alimentare.
Un’enormità se pensiamo che il mondo vegetale può fornirci valori nutrizionali sufficienti con costi etici e ambientali di gran lunga inferiori. Il settore zootecnico, infatti, è uno dei principali responsabili della produzione di gas serra. L’allevamento di animali genera, secondo la FAO il 18% delle emissioni totali di gas serra nell’atmosfera.
È evidente, quindi, che i vantaggi di una dieta ben equilibrata, con un maggiore incremento di proteine vegetali, sono molteplici. Legumi e cereali contengono infatti proteine di discreta qualità che, se combinate tra loro, secondo un processo denominato “mutua integrazione” degli aminoacidi limitanti, riescono a fornire un profilo aminoacidico completo.
A vederci lungo, due anni fa, è stato un piccolo imprenditore agricolo della provincia di Perugia, Alessandro Riganelli, che ha deciso di mettersi in gioco e creare una linea di prodotti volta proprio alla sensibilizzazione del Consumatore ad un utilizzo razionale delle proteine animali.
La linea si chiama Fitowell, dove “fito” sta per pianta e “well” per wellness, ed è caratterizzata da una selezione di prodotti di origine vegetale ad alto contenuto proteico. Si tratta per lo più di varietà di leguminose, cereali e pseudo cereali poco conosciute in Italia o non coltivate in larga scala, ma che riscontrano un consumo in sensibile aumento. Alessandro ha deciso quindi di promuovere prodotti qualitativamente migliori e più sani dal punto di vista alimentare e ha spiegato a noi di Health Online il perché.
Alessandro come le è nata l’idea di creare Fitowell?
“Tutto nasce dalla mia passione per il body building che mi ha fatto scoprire un mondo fatto di rigide regole alimentari, in cui l’utilizzo di proteine animali, anche sotto forma di integratori, è il punto cardine per favorire l’accrescimento della massa muscolare. Mi sono ritrovato così a sperimentare diete ricche di carne e grassi animali finché una chiacchierata con un mio amico, dedito alla filosofia olistica, mi ha fatto “aprire gli occhi”: ho iniziato a documentarmi e più continuavo con le ricerche più mi rendevo conto che, a lungo andare, uno stile di vita del genere avrebbe avuto qualche ripercussione negativa sul mio fisico. Non solo, ho scoperto che per produrre 1 chilo di carne di manzo si immettono nell’atmosfera 36,4 chili di anidride carbonica, come quella emessa mediamente da un’automobile che percorre 250 km. Inoltre, per lo stesso chilo di manzo, occorrono 15.500 litri di acqua mentre coltivare un chilo di legumi ne richiede dai 200 ai 400 a seconda della specie. Per me, che amo la natura ma soprattutto il mio territorio, questa è stata la scintilla che mi ha spinto a credere che un cambiamento era necessario e risiedeva proprio nelle proteine vegetali”.
La sua azienda era da tempo caratterizzata da vitigni, oliveti e terreni coltivati a cereali tradizionali come grano e orzo. Con questa nuova linea ha introdotto varietà conosciute principalmente all’estero, quali sono? Come mai ha deciso di coltivare proprio questi prodotti?
“Tra le mie ricerche ho individuato legumi, cereali e pseudocereali che avessero un’elevata fonte proteica proprio per cercare di limitare al massimo l’utilizzo di carne e derivati. Inizialmente ho introdotto nella mia dieta i fagioli Adzuki e i fagioli Mung e li ho trovati molto gradevoli al gusto e di facile utilizzo in cucina, perciò mi sono detto: “perché non provare a coltivarli e finalmente avere prodotti made in Italy?”. Ho iniziato così le mie prove, ai margini dell’azienda e senza sottrarre superfici alle coltivazioni tradizionali, anche grazie all’aiuto di due miei amici agronomi: è stata una vera e propria scommessa dato che il nostro territorio e quello di provenienza di ogni varietà hanno caratteristiche, spesso, molto differenti.
Nel frattempo, con il supporto di un nutrizionista che mi ha aiutato, per l’appunto, sull’aspetto nutrizionale di ogni prodotto, ho individuato altre cinque varietà interessanti e ho iniziato a sperimentare la coltivazione anche di queste. Le risposte che ho avuto sono state positive e così ho deciso di buttarmi a capofitto in questa nuova avventura e creare Fitowell: dopo due anni la produzione di faglioli Adzuki, fagioli Mung, Miglio, Fieno greco, Grano saraceno, farro Spelta e Lenticchia rossa è iniziata a pieno regime!”
La linea Fitowell è stata pensata per gli sportivi, ma va bene per tutti?
“Assolutamente si! Tutti i prodotti della linea, oltre alle alte concentrazioni proteiche, sono caratterizzate da importanti elementi nutrizionali utili a fronteggiare disturbi legati all’alimentazione quali intolleranze, diabete, colesterolo alto ed altre malattie più o meno gravi; i fagioli Adzuki ad esempio sono caratterizzati da un tasso zuccherino e una densità calorica bassi ma creano un alto senso di sazietà, il Fieno greco contiene saponine furostanoliche alle quali sono state attribuite attività immunostimolanti e stimolanti dell’ormone LHRH, con conseguente aumento dei livelli di testosterone, il Miglio è un ottimo ricostituente ed energizzante naturale, utile in caso di stress, stanchezza, convalescenza e astenia. La mia intenzione è sempre stata quella di sensibilizzare ognuno di noi ad un utilizzo più consapevole di ciò che porta in tavola; dobbiamo iniziare a volerci più bene e io, grazie a Fitowell, posso dire che è possibile.”
In che senso?
“Sono stato fumatore per diversi anni e alle cene con gli amici non mi tiravo certo indietro davanti ad una bella fiorentina al sangue. Il cambiamento l’ho effettuato in primis su me stesso, per poter essere, nel mio piccolo, un esempio e far comprendere che quello che andavo a promuovere non erano solo belle parole.
Così ho tolto le sigarette ed eliminato gradualmente la carne dalla mia alimentazione e sa cosa le dico? La soddisfazione nel vedere il mio corpo reagire positivamente a questi cambiamenti, nel poter continuare a sollevare anche pesi di 150 Kg, è stato per me l’ulteriore conferma che qualcosa di buono lo stavo davvero facendo.”
Un’esperienza di vita quella che ci ha raccontato questo giovane agricoltore, che ci fa aprire gli occhi su quanto le nostre abitudini alimentari incidano sulla salute e sul futuro delle generazioni a venire, spingendoci a ponderare le scelte alimentari nel rispetto di noi stessi e delle risorse della nostro Pianeta. Del resto, come diceva il filosofo Feuerbach, “Siamo quello che mangiamo”.