Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Salute e eSports: alleanza possibile?
Il termine eSport viene tradotto in italiano come sport elettronici o giochi elettronici competitivi in quanto dimostrano di essere delle vere competizioni di videogiochi a livello professionistico e strategico. Da quando il Comitato Olimpico Internazionale ha manifestato un sincero interesse verso gli eSports, questo termine è diventato ormai un trend a tutti gli effetti.
Queste emulazioni si svolgono tramite l’utilizzo di sistemi elettronici ed informatici (videogiochi, console, computer, lan, internet), dove tutte le fasi del gioco o competizione si svolgono attraverso il collegamento uomo-computer.
Le sfide non sono solamente tra giocatore e computer oppure tra singoli giocatori, ma avvengono con un numero sempre crescente di tornei a squadre che, grazie ad internet ed ai social, hanno quasi sempre una platea internazionale.
Il settore degli eSports ha fatto dei passi da gigante negli ultimi anni e ora stiamo assistendo alla naturale evoluzione di un’infrastruttura per la salute dei giocatori. Riguardo quest’ultima tematica, ci sono dei pareri alquanto discordanti sull’effettivo beneficio dei giochi elettronici sul nostro organismo umano. Per analizzare tale questione abbiamo intervistato Giorgio Pica, CEO e Co-Founder di GEC (Giochi Elettronici Competitivi).
- Per quale motivo si è avvicinato al mondo degli eSports?
Tutto è cominciato da una mia passione, quella per i videogiochi, che ho coltivato e mantenuto nel tempo. Da una semplice passione, un passatempo, un hobby, è diventata poi un’opportunità lavorativa professionale. Il mercato stava creando sempre più opportunità di business, così ho iniziato ad occuparmi a tempo pieno di Esports facendoli diventare la mia professione.
- Possono essere considerati delle discipline agonistiche capaci di garantire uno stile di vita più sano?
Recenti studi lo dimostrano, ad esempio chi gioca ai videogiochi ottiene voti migliori a scuola (leggi articolo), possono essere utilizzati come terapia per la dislessia, (leggi articolo), l’attività fisica è incoraggiata per ottenere risultati migliori nei videogiochi (leggi articolo), oltre che ad invogliare i giovani ad iniziare sport di squadra dopo aver preso parte a competizioni eSports (leggi articolo) fino ad arrivare ad alcuni tipi di videogiochi possono aumentare l’agilità e la capacità del cervello di elaborare strategie. Più precisamente la neuro plasticità, ovvero la capacità del sistema nervoso di modificare la propria struttura in risposta a una varietà di fattori interni o esterni. leggi articolo
- In che modo è possibile eliminare lo stereotipo secondo cui gli eSports non richiedono delle particolari capacità fisiche e mentali?
Iniziando a conoscere meglio la materia, facendo informazione e divulgazione. Sicuramente l’attività fisica è minore rispetto agli sport tradizionali, ma allo stesso tempo l’attività mentale è maggiore: riflessi, concentrazione e velocità di prendere scelte sono superiori alla maggior parte degli sport, in questo si avvicinano agli sport di tiro, dove per vincere bisogna essere rilassati, freddi e concentrati.
- eSport, benessere e sostenibilità: esiste un legame concreto tra questi concetti?
Benessere se fai un corretto utilizzo del videogioco, anche qui c’è bisogno di informazione per i giovani e le famiglie, far conoscere i risvolti positivi che si possono avere; sostenibilità sicuramente a livello sociale, nel gaming ogni tipo di barriera è abbattuta, non ci sono differenze di alcun tipo, ancor di più degli sport tradizionali, portatori di handicap, uomini e donne, giovani ed adulti, possono giocare o competere ad armi pari.
- Quale consiglio si sentirebbe di dare, da un punto di vista sanitario, a chi vuole intraprendere la strada degli eSports?
Evitare di passare da un utilizzo sano e vantaggioso ad uno scorretto e controproducente, limitarsi a sessioni da 1-2 ore giornaliere, con pause di intermezzo e chiaramente iniziare prendendo tutto come un gioco, il divertimento è alla base dell’esperienza videoludica, se poi si scopre una grande passione allora si può iniziare a valutare un’esperienza agonistica o professionale.