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Sars-Cov2, le varianti del virus che preoccupano il mondo. Che cosa sono le mutazioni e perchè sono importanti?

15 Febbraio 2021

Inglese, brasiliana e sudafricana. Sono le varianti del virus Sars-Cov2 che destano preoccupazione. Le principali domande sono: cosa sono le mutazioni e perché sono importanti? I vaccini funzionano anche sulle varianti? Ai quesiti risponde, con uno speciale online, l’Istituto Superiore della Sanità che fornisce tutte le indicazioni che i cittadini devono conoscere sulle tre mutazioni.

I virus, in particolare quelli a Rna come i coronavirus – si legge sul sito iss.it – evolvono costantemente attraverso mutazioni del loro genoma. Mentre nella maggior parte delle mutazioni non ha un impatto significativo, ma qualcuna può dare al virus alcune caratteristiche, come ad esempio un vantaggio selettivo rispetto alle altre attraverso una maggiore trasmissibilità, una maggiore patogenicità con forme più severe di malattia o la possibilità di aggirare l’immunità precedentemente acquisita da un individuo o per infezione naturale o per vaccinazione.  In questi casi diventano motivo di preoccupazione, e devono essere monitorate con attenzione

 

Al momento sono tre le varianti che vengono attentamente monitorate perché hanno una trasmissibilità più elevata, e che prendono il nome dal luogo dove sono state osservate per la prima volta. In tutti e tre i casi il virus presenta delle mutazioni sulla cosiddetta proteina ‘spike’, che è quella con cui il virus ‘si attacca’ alla cellula.

  • La ‘variante inglese’ (VOC 202012/01) è stata isolata per la prima volta nel settembre 2020 in Gran Bretagna, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 9 novembre 2020.
  • La ‘variante sudafricana’ (501 Y.V2) è stata isolata per la prima volta nell’ottobre 2020 in Sud Africa, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 28 dicembre 2020.
  • La ‘variante brasiliana’ (P.1) è stata isolata per la prima volta nel gennaio 2021 in Brasile e Giappone. Alla data del 25 gennaio 2021 è stata segnalata in 8 paesi, compresa l’Italia.

In Italia “l’analisi delle varianti” di coronavirus Sars-CoV-2 “viene effettuata dai laboratori delle singole Regioni, sotto il coordinamento dell’Iss. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie raccomanda di sequenziare almeno circa 500 campioni selezionati casualmente ogni settimana a livello nazionale”.

“Quello che più ci preoccupa in questa fase è il fatto che viene segnalata ormai diffusa sul territorio nazionale la presenza di varianti virali di coronavirus. La più nota è la cosiddetta variante inglese Ma quelle brasiliana e sudafricana hanno anche un’altra mutazione, meno frequente, che deforma la conformazione della proteina spike e può ridurre parzialmente l’efficacia dei vaccini”. Le parole del direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, nel suo intervento alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale sull’epidemia di Covid-19. La variante inglese si trasmette più rapidamente.

 

“La variante inglese ha una capacità di trasmissione superiore al 50% rispetto al Sars Cov2 e molto probabilmente, nell’arco di 5-6 settimane in tutti i paesi europei, diventerà la variante dominante”. Lo ha affermato al TG1 Silvio Brusaferro presidente dell’istituto Superiore della Sanità

 

“Con l’indagine flash seguita nei giorni scorsi – ha detto – ci sono circa un 18% di casi isolati in Italia di variante inglese. Per prevenirla dobbiamo mantenere comportamenti estremamente prudenti che conosciamo efficaci anche per questa variante”. Misure di prevenzione, quali l’uso della mascherina, distanziamento sociale e igienizzazione delle mani, e non solo. Per il presidente dell’Iss, l’arma più potente per diminuire la velocità virale è il vaccino.

 

I vaccini funzionano anche sulle varianti?

“Al momento i vaccini sembrano essere pienamente efficaci sulla variante inglese, mentre per quella sudafricana e quella brasiliana si stanno facendo degli studi per capire se potrebbe esserci una diminuzione nell’efficacia”.

La variante inglese, quindi, non intacca l’efficacia dei vaccini disponibili, Pfizer, Moderna e AstraZeneca, ma si trasmette più velocemente per questo è importante accelerare la campagna vaccinale.

Brusaferro alle persone vaccinate raccomanda di non allentare le misure di prevenzione perché “i vaccini sono molto efficaci nel ridurre l’impatto in termini di patologia e circolazione del virus, ma in alcuni casi possono ancora consentire l’infezione”.

Secondo il Comitato tecnico scientifico per arginare il contagio è importante anche rafforzare le restrizioni con dei lockdown regionali, come già fatto in Umbria e Abruzzo. Dal 14 febbraio l’Italia cambia i colori: passano in area arancione le Regioni Abruzzo, Liguria, Toscana e la Provincia autonoma di Trento e a Sicilia in zona gialla.  Nessuna riapertura degli impianti sciistici prevista per oggi, 15 febbraio. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato il provvedimento che proroga la chiusura fino al 5 marzo.

Il provvedimento “tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore della Sanità” ha spiegato in una nota il ministero.

Tags: coronavirus, covid-19, prevenzione, salute, varianti
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Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in Scienze Politiche e dal 2001 è iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il Master in Gestione e Marketing di imprese in TV digitale, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Successivamente, ha ampliato le sue competenze specializzandosi con il Master in Marketing & Communication Management presso 24ORE Business School. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione dedicato alla Sanità Integrativa.

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