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Scoperte otto varianti genetiche dell’anoressia
Rifiutare di nutrirsi qualunque cosa accada. L’anoressia è una delle patologie più complesse e delicate nell’ampio ventaglio di tutte le malattie mentali e fisiche legate all’alimentazione e da oggi lo è ancora di più essendo state identificate 8 varianti genetiche ad essa associate. Un arricchimento dovuto allo studio, pubblicato su ‘Nature genetics’, diretto da Cindy Bulik, Unc Center of Excellence for Eating Disorders, e Gerome Breen, King’s College London, insieme a un team di un centinaio di ricercatori internazionali, firmato anche dagli italiani Angela Favaro e Maurizio Clementi, dell’Università di Padova. Il primo concetto è che l’anoressia è una malattia tanto mentale quanto metabolica. Per sua natura compromette seriamente la vita delle persone che assaliti dalla paura di assumere peso ne perdono di continuo fino a toccare il limite della bilancia senza riuscire più a tornare indietro. È un vortice quello che viene a crearsi perché generalmente la persona non è in grado di comprendere quello che gli sta accadendo e la mancanza di consapevolezza in più delle volte provoca la morte.
“Finora, la nostra attenzione – osserva Bulik – si era solo concentrata sugli aspetti psicologici dell’anoressia nervosa come il forte desiderio di magrezza. I nostri risultati incoraggiano sempre più di aumentare la ricerca sul ruolo dei fattori metabolici nella comprensione del perché così spesso le persone con questa patologia ricadono nel sottopeso anche una volta rinutrite. Il fatto di non aver considerato questi fattori potrebbe essere il motivo per cui la percentuale di guarigione è ancora insoddisfacente». Dalla ricerca risulta intoltre l’utilità dell’approccio multidisciplinare all’anoressia nervosa sia nella ricerca della patogenesi che nell’approccio terapeutico. L’anoressia nervosa è caratterizzata da un lato da un forte legame con altri disturbi psichiatrici come il disturbo ossessivo-compulsivo e la depressione, dall’altro sono evidenti aspetti metabolici che facilitano l’insorgenza della malattia e poi, una volta comparsa, rendono difficile ristabilire un equilibrio nutrizionale e provocano frequenti ricadute.
Sempre secondo i risultati della ricerca, le basi genetiche dell’anoressia nervosa si sovrappongono con quelle di altri disturbi psichiatrici, per esempio l’ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo, la depressione e la schizofrenia. Come sottolinea Ansa Salute, non solo i fattori genetici associati all’anoressia nervosa influenzano anche l’attività fisica, e questo potrebbe spiegare la tendenza delle persone con anoressia nervosa a essere iperattive. Ancora, le basi genetiche dell’anoressia nervosa si sovrappongono anche con quelle di tratti antropometrici (misure corporee), metabolici (inclusa la glicemia e i grassi circolanti come i trigliceridi); associazione non mediata dai fattori genetici che influenzano il peso corporeo. Pertanto l’anoressia nervosa è un disturbo «metabo-psichiatrico» e pertanto è importante considerare sia i fattori di rischio metabolici che psicologici nell’esplorare nuove strade per affrontarla in modo efficace.
In Italia, secondo il report pubblicato dal ministero della Sanità in occasione della Terza Giornata sulla Salute delle donne si, si stima che siano più di 3 milioni le persone affette da disturbi dell’alimentazione di cui il 95,9% sono donne e il 4,1% uomini.