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Siccità. Gravi rischi per l’agricoltura italiana
La stagione estiva ha ormai calato il sipario ma gli agricoltori continuano a fare i conti con le conseguenze dovute alla mancanza di precipitazioni per il corso dei tre mesi estivi e di buona parte di settembre. Dall’uva alle olive, fino al grano e alle mandorle, i raccolti dell’autunno 2017 in diverse regioni italiane hanno difeso benissimo la qualità, ma la quantità registrata risulta davvero scarsa. Il principale colpevole è stata la grave siccità dell’estate appena conclusa che, fa sapere la Coldiretti, “ha avuto effetti disastrosi su tutte le produzioni”.
In Puglia, ad esempio, la produzione del grano, rende noto la Confederazione nazionale dei coltivatori diretti, è dimezzata e quella dei pomodori da mensa si è ridotta del 35%. La situazione non è delle migliori neppure per l’uva: per non rischiare di perdere il prodotto i costi sono esponenzialmente lievitati a causa dell’irrigazione. Non si è comunque riusciti a evitare una produzione in calo del 30%, con vini e mosti passati da 9.635.925 ettolitri del 2016 a 6.745.244 del 2017. Tuttavia la qualità di uva e dei vini bianchi e rosati è considerata ottima.
Non registra ottimi risultati neppure la produzione di olive e olio, che secondo la Coldiretti risentirà in maniera drammatica sia della siccità sia del disseccamento degli ulivi a causa della Xylella fastidiosa. Per il 2018 si prevede un crollo della produzione. Stando invece alle stime della Coldiretti Puglia la produzione registra già un calo del 40%, con una perdita di 270 milioni di euro, ma non si esclude che le perdite possano raggiungere il 50%-60%, e perfino il 90% dove gli alberi sono completamente secchi. Sono numeri drammatici che, rileva la Coldiretti, “fotografano l’esatta condizione degli olivicoltori della provincia di Lecce, Brindisi e Taranto, in grave crisi di liquidità in mancanza di un reddito certo da tre anni”.
In crisi, infine, anche la produzione delle mandorle, dopo che in agosto una violenta grandinata ha devastato le colture di Palo del Colle, Grumo, Toritto, Bitetto, Molfetta e Terlizzi.
Non è inoltre migliore la raccolta nelle province laziali in cui si prevede un vero e proprio crollo. L’area più colpita è la Sabina, tra Roma e Rieti, per la quale si avrà un forte calo del giro di affari per circa 60 milioni di euro. Situazione in gran parte compromessa anche nelle province di Frosinone e Latina, con una perdita totale di altri 60 milioni, mentre nel viterbese, nella zona degli oli Dop di Canino e Tuscia, la perdita ammonterà intorno ai 30 milioni. Una situazione che, secondo Coldiretti, causerà pesanti ripercussioni all’economia della regione. “Il calo della produzione – dice David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio – farà crollare i redditi e la capacità di spesa, con conseguenze per l’intero sistema economico regionale. I milioni di euro persi dagli olivicoltori mancheranno al mercato locale dei consumi”.
Oltre ad aver causato gli incendi che hanno devastato il patrimonio boschivo, la siccità rischia dunque di assestare un brutto colpo a uno dei settori più importanti dell’agricoltura laziale, grazie agli 80 mila ettari di uliveti ( il 30% a Roma, il 23% a Frosinone, il 17% a Viterbo, il 16% a Latina e il 14% a Rieti) e a quattro oli Dop (Canino, Tuscia, Sabina e Colline Pontine). “Le previsioni – aggiunge Granieri – indicano una perdita media del 40% della produzione rispetto alla precedente stagione olivicola. Ma si tratta ancora di un dato prudente”.
I danni causati dalla siccità hanno invece richiesto 5 milioni di Euro per la Regione Emilia-Romagna. Interessate dall’arrivo delle nuove risorse le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara e Rimini. Questo provvedimento segue di pochi giorni la decisione del governo di allargare su tutto il territorio regionale la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, già riconosciuto nello scorso mese di giugno alle province di Parma e Piacenza. “Si tratta di un risultato importante – ha fatto sapere l’assessore all’Ambiente Paola Gazzolo – e ringrazio il governo per l’attenzione dimostrata al nostro territorio.
Con le nuove risorse, definiremo rapidamente un piano di interventi urgenti e non rinviabili da mettere in campo per dare risposta alle criticità aperte a causa della siccità e dalle elevate temperature di questa stagione estiva”. I finanziamenti in arrivo, per la precisione 4,8 milioni, si aggiungono agli 8,6 già assegnati dal governo a giugno per le provincie di Parma e Piacenza. Il piano degli interventi che sarà predisposto diventerà operativo in seguito all’approvazione da parte del dipartimento nazionale di Protezione civile.