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Sicurezza in ospedale: nuove misure legislative per la tutela del personale sanitario
Provvedimenti urgenti dopo gli atti di aggressione. Il Governo risponde con sanzioni più severe
L’aumento degli episodi di violenza nei confronti dei medici e degli operatori sanitari ha sollevato un allarme in tutto il Paese.
Un caso emblematico è stato l’assalto al pronto soccorso di Foggia, dove circa 50 persone hanno fatto irruzione dopo la morte di una giovane paziente durante un intervento chirurgico. Questo drammatico evento ha messo in luce le vulnerabilità delle strutture sanitarie, creando un clima di paura tra gli operatori, che, spaventati, hanno cercato rifugio in stanze chiuse per sfuggire all’aggressione. In risposta a questi eventi, il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un decreto-legge che mira a contrastare questa crescente ondata di aggressioni.
Il provvedimento introduce sanzioni più severe per chi commette atti di violenza o danneggia le strutture sanitarie. Tra le misure chiave, vi è l’arresto obbligatorio in flagranza per chi aggredisce il personale sanitario o danneggia beni destinati all’assistenza. Inoltre, è prevista la possibilità di arresto in flagranza differita, qualora siano disponibili prove video che attestino il reato.
Le pene previste nel decreto sono significative: si arriva a una reclusione fino a cinque anni e a multe che possono raggiungere i 10.000 euro per chi danneggia beni all’interno delle strutture sanitarie. L’inserimento di una clausola che sanziona in modo più grave il danneggiamento all’interno delle strutture sanitarie rappresenta un chiaro messaggio di tolleranza zero nei confronti della violenza.
Le modifiche al codice di procedura penale sono altrettanto incisive. L’articolo 380 è stato aggiornato per estendere l’arresto obbligatorio in flagranza anche a chi commette reati di lesioni personali nei confronti di professionisti sanitari, inclusi coloro che svolgono attività ausiliarie. Inoltre, si prevede l’installazione di sistemi di videosorveglianza all’interno degli ospedali, previa adozione di linee guida da parte dei ministeri della Salute e dell’Interno.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che “l’approvazione del decreto legge rappresenta una risposta forte e chiara contro la violenza nei confronti di chi lavora per la salute dei cittadini”. Ha aggiunto che “è inaccettabile che chi presta servizio nei pronto soccorsi e negli ospedali venga aggredito, e il governo è impegnato a garantire un ambiente di lavoro sicuro per i professionisti del settore”. Schillaci ha inoltre sottolineato l’importanza di attuare misure preventive, come la videosorveglianza, per tutelare la sicurezza all’interno delle strutture sanitarie.
Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, ha accolto con favore l’approvazione del decreto. “È un primo passo importante”, ha dichiarato, sottolineando che la norma offre finalmente strumenti per garantire la sicurezza dei professionisti in contesti a rischio. Il decreto è stato proposto dai ministri Schillaci e Nordio, i quali hanno evidenziato che l’arresto in flagranza differita consente alle forze dell’ordine di intervenire tempestivamente, arrestando gli aggressori entro 48 ore.
Con queste misure, il Governo intende affrontare un problema che, sebbene allarmante, non è nuovo. È ora fondamentale che le Istituzioni e le aziende sanitarie adottino politiche concrete per garantire la sicurezza e il benessere di chi si dedica ogni giorno alla salute della comunità.