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Sindrome premestruale: come combatterla?
La sindrome premestruale è una sintomatologia che affligge almeno 1 donna su 2.
Ma quella che alcune persone – per lo più uomini – scherzosamente definiscono “periodica follia”, per circa il 70% delle donne è in realtà un problema molto serio, che va ben oltre lo scombussolamento ormonale.
Con il termine PMS (Pre Mestrual Sindrome), si indicano una serie di alterazioni neurochimiche che si verificano nell’organismo femminile all’incirca 2 settimane prima del ciclo mestruale e che spariscono in concomitanza della fine dello stesso.
Si tratta di fatto di una sorta di autointossicazione generata da una maggiore produzione di ormoni, in particolare estrogeni e progesterone, a cui l’organismo, in tutte le sue funzionalità, risulta particolarmente sensibile.
Non è un’anomalia nel funzionamento degli organi o un deficit ormonale, quanto una predisposizione individuale.
La propensione soggettiva, sebbene ampiamente diffusa, verso questo tipo di reazione rende difficile di fatto l’elaborazione di uno storico di studi e ricerche che ne garantiscano la risoluzione.
Esistono per lo più casistiche che hanno definito e fornito in linea di massima i caratteri generali di questa fase del ciclo mestruale della donna.
Forti dolori, sbalzi umorali, insonnia, insolito appetito o addirittura percezione distorta del proprio corpo sono soltanto alcuni dei sintomi accusati in “quei giorni”.
Una condizione fisiologica da non sottovalutare e che, nella maggior parte dei casi, può essere affrontata migliorando il proprio stile di vita e l’alimentazione.
Recenti studi hanno difatti evidenziato come evitare alcuni cibi – in particolare quelli salati e ricchi di grassi – il fumo, l’alcol e la pratica di una maggiore attività fisica, specialmente quella volta al rilassamento muscolare ed al training autogeno – come lo yoga o lunghe passeggiate – aiutino l’organismo ad affrontare quel periodo del mese cui purtroppo una donna non può sfuggire, ma che sicuramente può in questo modo affrontare con una maggiore serenità.
I rimedi naturali, inoltre, ancora di più rispetto alle cure farmacologiche, potrebbero garantire un effetto maggiormente duraturo, e sicuramente più benefico, sui sintomi sopracitati.
La camomilla ad esempio possiede specifiche proprietà antinfiammatorie, il finocchio è un ottimo antispastico e la melissa è ideale per regolarizzare l’intestino ed agevolare la distensione nervosa. Insomma vere e proprie medicine con specifiche proprietà curative che la natura ci mette a disposizione.
La sindrome premestruale nelle sue forme più alterate presenta una sintomatologia psichica da non sottovalutare. Il famoso criminologo Cesare Lombroso sosteneva che la maggior parte dei delitti commessi dalle donne venisse compiuto nella settimana antecedente al ciclo mestruale. In alcuni paesi, come Francia ed Inghilterra, questa è stata considerata addirittura come un fattore attenuante. A livelli sicuramente meno gravi tuttavia l’impatto che lo sbalzo ormonale ha sulla psiche femminile è tale da essere a volte causa scatenante di furibonde liti ed il proprio partner solitamente è la “vittima” prediletta!
Ma attenzione uomini! Un gruppo di ricercatori britannici ha scoperto su una base di uno studio che ha coinvolto 100 persone (50 uomini e 50 donne) che anche il genere maschile in realtà non sarebbe esente da tale sindrome.
Per il momento tale supposizione si basa solo sull’associazione di determinati sintomi a ritmi biologici di ogni essere umano (mal di testa, irritazione, perdita frequente di concentrazione …), ma chissà che forse in questo modo anche gli uomini potranno diventare un po’ più comprensivi verso quella “periodica follia” di noi donne!