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Special Olympics Unified youth basketball tournament: in italia il primo torneo europeo di basket unificato
Si è conclusa la prima edizione di Special Olympics Unified Youth Basketball Tournament. Si tratta di un Torneo Europeo di Basket Unificato, che si è svolto in Italia, a Sansepolcro. Il torneo ha coinvolto 240 atleti, di età compresa tra i 14 ed i 30 anni, con e senza disabilità intellettive provenienti da 16 nazioni europee. L’evento, finanziato dall’Unione Europea attraverso il Programma Erasmus Plus è reso possibile anche grazie al supporto di Toyota. È il “primo evento internazionale ospitato in Italia dopo la pandemia e porta con sé un messaggio di inclusione con la partecipazione di diversi paesi. Ci collega ai Giochi Mondiali Estivi che si terranno a Berlino nel 2023 e poi ancora ai Giochi Mondiali Invernali che si terranno a Torino nel 2025. Guardiamo sempre al futuro, ai giovani di oggi che tendono all’isolamento ma che, grazie allo sport, possono diventare beneficiari e promotori di una cultura dell’inclusione a 360 gradi”. Ha detto Alessandro Palazzotti, Vicepresidente di Special Olympics Italia nel corso della conferenza stampa di presentazione.
L’obiettivo di Special Olympics European Youth Unified Basketball Tournament è espandere il concetto di sport unificato, in cui Atleti con e senza disabilità intellettive, con focus per i giocatori di basket dai 14 ai 30 anni, hanno l’opportunità di giocare insieme nella stessa squadra ponendo le basi per il superamento di barriere, quali stereotipi e pregiudizi, ancora oggi esistenti. Lo sport unisce, aiuta la comprensione e la conoscenza, favorendo una cultura del rispetto alla quale educare soprattutto i giovani.
“I nostri Atleti e le nostre comunità hanno mostrato un’enorme capacità di recupero durante la pandemia e, come la comunità globale, sono ansiosi di impegnarsi nuovamente e ripristinare le connessioni sociali che derivano dallo sport di base. Come parte del nostro impegno condiviso per l’inclusione sociale in tutto il mondo, non c’è modo migliore per rimanere in contatto, sia fisicamente che virtualmente, che attraverso gli Unified Sports. Oggi guardiamo con speranza al nostro nuovo obiettivo”. Il commento di David Evangelista, Presidente ed Amministratore delegato di Special Olympics Europe Eurasia.
Nel primo girone under 18 ha vinto la Lituania, seguita da Estonia e Lettonia.
Nei restanti gironi over 18, nel primo ha vinto la seconda squadra l’Estonia, seguita da Belgio e Polonia, nel secondo ha vinto Cipro seguita da Norvegia e Italia, mentre nel terzo ha avuto la meglio la Bulgaria seguita da Italia e Serbia.
Al di là del colore della medaglia conquistata, che sia oro, argento, bronzo o di partecipazione, tutti gli Atleti ne hanno indossata una a fine torneo proprio per premiare il loro coraggio, la determinazione ma anche il fair play adottati in ogni partita giocata in questo torneo, ma anche nella propria vita. In poche parole, si può certamente affermare che per Special Olympics hanno vinto tutti.
Il Torneo ha dimostrato che lo sport unisce, è il linguaggio comune tra culture e tradizioni diverse. Trascende le nazionalità e genera, sedimenta, con un semplice passaggio di pallone, amicizia, accoglienza e piena inclusione.
Il 17 ottobre si è chiuso il sipario della prima edizione di Special Olympics European Youth Unified Basketball Tournament con il rientro a casa delle delegazioni. Di questa esperienza resta un bagaglio di umanità e cultura dal grande valore a vantaggio della comunità, la val tiberina, che ha fortemente voluto ospitare questo evento. Un punto di partenza e non di arrivo per infondere sul territorio una cultura sportiva che vada oltre il risultato meramente agonistico e che sappia abbracciare ogni aspetto della vita quotidiana. Uno spettacolo dello sport che resti impresso, in particolare, in tutti i ragazzi delle scuole del territorio, che hanno tifato dagli spalti o hanno collaborato fattivamente alla buona riuscita di questo evento in qualità di volontari e anche nei più piccoli protagonisti dell’esibizione dello Young Athletes Program (YAP) che ha coinvolto più di 80 bambini, con e senza disabilità intellettive, provenienti dalle scuole di Sansepolcro e Arezzo. Proprio i più giovani sono le fondamenta di un futuro migliore, le persone su cui Special Olympics investe tutte le sue forze per un mondo pienamente inclusivo.