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Fare sport in montagna fa bene e da oggi diventa anche corso di laurea
L’estate, si sa da sempre, è una reginetta che si divide tra due amanti prediletti: il mare e la montagna. Ciaspole, sci di fondo, sci alpinismo, a cavallo sulla neve, fat bike, arrampicata sul ghiaccio, free ride. Praticare uno di questi sport ad alte quote non solo entra di diritto nella cartina del benessere, ma è anche un’abitudine – se tale diventa – fortemente promossa da atleti ed esperti. Da qui nasce la Laurea magistrale in Scienze dello Sport e della prestazione fisica a Rovereto, le cui iscrizioni sono state avviate lo scorso 23 luglio. Il corso è stato promosso dall’Università degli Studi di Verona con l’Università degli Studi di Trento e prevede il nuovo curriculum Sport della montagna, percorso unico in Italia, che si contraddistingue per l’attenzione rivolta alle attività motorio-sportive svolte in montagna e in ambiente naturale, per l’integrazione di conoscenze biomediche e tecnologiche applicate allo sport e per l’interesse riservato all’organizzazione di grandi eventi sportivi.
Il percorso formativo si concentra principalmente sugli sport outdoor della montagna creando una stretta relazione tra formazione, ricerca e relazioni internazionali e andando in tal modo ad approfondire gli ambiti dell’organizzazione e della tecnologia. Le attività formative si terranno nelle nuove strutture didattiche di Rovereto con il supporto dell’amministrazione comunale e della Provincia, con la collaborazione anche del Coni trentino e delle Federazioni sportive degli sport di squadra e individuali dedicate agli sport della montagna.
In questo ambito, il laureato magistrale potrà svolgere le funzioni di esperto di attività sportive outdoor in contesti turistici per le varie fasce di età; tecnico specializzato per la valutazione funzionale e l’analisi della prestazione sportiva negli sport di montagna; organizzatore di eventi sportivi nel territorio, anche a livello turistico; promotore del territorio specifico in cui opera e ideatore di strumentazione innovativa per attività sportive negli sport di montagna.
Utilizzata a partire dagli anni sessanta, la preparazione in altura migliora le prestazioni atletiche agendo sui meccanismi di trasporto dell’ossigeno. Tra i primi ad accorgersi dei benefici della preparazione atletica in altura ci fu l’allenatore della famigerata “grande Inter” Helenio Herrera. A partire infatti dagli anni ’60 sempre più squadre, calcistiche cominciarono ad allenarsi in vista dei campionati in montagna. Un’abitudine dovuta al clima più fresco e al paesaggio straordinario, ma anche e soprattutto per i benefici in termini di prestazione atletica che la montagna genera negli sportivi.