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Stabilità, Sanità e Benefit
La Legge di Stabilità approvata lo scorso 22 dicembre dal Senato con circa 162 voti favorevoli concerne due temi di straordinaria attualità: la sanità e le cd. società benefit.
In merito al primo dei temi citati, la novità consiste nella istituzione di una Commissione Nazionale per l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (cd. LEA) e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio Sanitario Nazionale presso il Ministero della Salute.
La Commissione sarà nominata e presieduta dal Ministero della Salute e vanterà tra i propri membri il direttore della Direzione Generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute e da quindici esperti qualificati (oltre altrettanti supplenti) di cui:
- quattro designati dal Ministro della Salute;
- uno dall’Istituto Superiore di Sanità;
- uno dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali;
- uno dall’Agenzia italiana del farmaco;
- uno dal Ministero dell’Economia e delle Finanze;
- sette dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome
è altresì previsto che la Commissione così composta duri in carica tre anni e che, alle sue riunioni, possano partecipare rappresentanti del Consiglio superiore di sanità, delle società scientifiche, delle Federazioni dei medici ed esperti esterni competenti nelle specifiche materie trattate.
Ma quali sono i compiti della Commissione?
Secondo le previsioni della Legge di Stabilità, la Commissione dovrebbe incentrare le proprie attività nella:
- valutazione sistematica delle attività, dei servizi e delle prestazioni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria a rilevanza sanitaria inclusi nei LEA al fine di valutarne il mantenimento ovvero per definire condizioni di erogabilità o indicazioni di appropriatezza;
- acquisizione e valutazione delle proposte di inserimento nei LEA di nuovi servizi, attività e prestazioni;
- individuazione di condizioni di erogabilità o indicazioni di appropriatezza avvalendosi delle valutazioni di Health Technology Assessment su tecnologie sanitarie e biomediche e su modelli e procedure organizzativi;
- valutazione dell’impatto economico delle modifiche ai LEA;
- valutazione delle richieste, provenienti da strutture del Servizio sanitario nazionale, di autorizzazione all’esecuzione di prestazioni innovative nell’ambito di programmi di sperimentazione.
Nel corso della propria durata in carica, la Commissione è annualmente tenuta a formulare una proposta di aggiornamento dei LEA. Se la proposta attiene esclusivamente alla modifica degli elenchi di prestazioni erogabili dal Servizio sanitario nazionale ovvero alla individuazione di misure volte ad incrementare l’appropriatezza della loro erogazione e la sua approvazione non comporta ulteriori oneri a carico della finanza pubblica, l’aggiornamento è effettuato con decreto del Ministero della Salute.
L’attività della Commissione andrà ad affiancarsi ai compiti già affidati al Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei LEA istituito presso il Ministero della Salute nel 2005.
Obiettivo del citato Comitato è, infatti, verificare sia che l’erogazione dei LEA avvenga in condizioni di appropriatezza e di efficienza nell’utilizzo delle risorse sia la congruità tra le prestazioni da erogare e le risorse messe a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale.
È evidente che la rinnovata attenzione sui LEA sia la naturale conseguenza dell’inadeguatezza del Sistema Sanitario Nazionale nel fornire indifferentemente a tutti i cittadini e gratuitamente (o tramite una quota di partecipazione) prestazioni e servizi idonei e all’avanguardia.
Il Ministero della Salute ha avvertito tale difficoltà dando vita ad una prima iniziativa di riorganizzazione del SSN e dei LEA, riorganizzazione che indubbiamente vedrà coinvolti anche i principali operatori nel mondo della sanità integrativa e complementare quali Fondi, Casse e Società di Mutuo Soccorso.
Come anticipato, il secondo grande tema della Legge di Stabilità riguarda le cd. società benefit.
Dette società (mutuate dalle BCorp statunitensi) si caratterizzano per il fatto che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di divisione degli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune operando in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territorio e ambiente.
Al fine di acquisire la qualifica di società benefit, quest’ultima è tenuta ad indicare nel proprio oggetto sociale le finalità specifiche di beneficio comune che intende perseguire. Così facendo, la società potrà introdurre, accanto alla denominazione sociale, le parole “società benefit” (o l’abbreviazione “SB”) oltre a poter utilizzare tale denominazione nei titoli emessi, nella documentazione e nelle comunicazioni verso terzi.
Ulteriori caratteristiche di dette società sono:
- l’individuazione di uno o più soggetti responsabili ai quali sono affidate le funzioni ed i compiti volti al perseguimento delle finalità di beneficio comune;
- la redazione annuale (da allegare al bilancio sociale) di una relazione relativa al perseguimento del beneficio comune che includa sia la descrizione degli obiettivi specifici, delle modalità e delle azioni attuati dagli amministratori per il perseguimento delle finalità di beneficio comune e delle eventuali circostanze che lo hanno impedito o rallentato sia la valutazione dell’impatto generato e, infine, una sezione dedicata alla descrizione dei nuovi obiettivi che la società intende perseguire nell’esercizio successivo.
Nel panorama mondiale, tra le società maggiormente note che hanno ottenuto la qualifica di società benefit possiamo citare l’azienda di gelati Ben and Jerry’s quale prima società controllata da una multinazionale (Unilever) ad ottenere la certificazione.
Non possiamo dunque che accogliere con favore questa previsione della Legge di Stabilità (prima in Europa), nella speranza che siano solo il primo passo verso una formula sempre più innovativa di relazione tra l’imprenditoria ed il Terzo Settore come emerge anche dalle parole del Senatore Mauro Del Barba “le società benefit rappresentano uno strumento unico per instradare lo sviluppo economico lungo direttrici di sostenibilità economica ed ambientale. L’Italia, da sempre, ha sviluppato in maniera originale il tema della sostenibilità sociale e ambientale. Il disegno di legge sulle B-Corp si propone di fornire al nostro Paese uno strumento innovativo, all’avanguardia, che cambi la natura stessa delle imprese e aiuti a modificarne, fin nel Dna, il comportamento loro sociale. L’obiettivo naturalmente è quello più generale di massimizzare gli impatti positivi nello svolgimento delle attività produttive, minimizzando, fino a ridurre, quelli negativi”.