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Tumore della mammella, non è una neoplasia solo femminile
Con il libro “Il cancro al seno non è solo roba da femmine. Una carezza può salvarti”, la storia di Stefano Saldarelli, colpito da tumore al seno nel 2017
È appena terminato il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, ma l’attenzione su questa neoplasia che colpisce 1 donna su 8 nell’arco della vita, deve restare alta. I progressi della ricerca per la diagnosi e la cura del cancro al seno hanno portato oggi fino all’87% la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi.
Il tumore della mammella viene spesso considerato una malattia femminile, ma in realtà può svilupparsi anche nei maschi: anche nell’uomo, infatti, sono presenti piccole quantità di tessuto mammario che, come succede nella donna, possono mutare e dare il via alla formazione del cancro e alla sua successiva diffusione negli organi a distanza. Il tumore del seno è una delle neoplasie più diffuse tra le donne (colpisce una donna su 8), ma nell’uomo è molto raro. Il carcinoma della mammella maschile rappresenta lo 0.5-1 per cento di tutti i tumori della mammella. Si stima che in Italia interessi un uomo ogni 620 circa (fonte AIRC).
Un dato da non trascurare, se si pensa che l’incredulità e la disinformazione non farebbero che ritardare la diagnosi e quindi la possibilità di intervenire tempestivamente, scongiurando l’irreparabile. L’unica strada possibile resta dunque la prevenzione. Per una diagnosi tempestiva, è importante anche per gli uomini non sottovalutare eventuali noduli o cambiamenti nella forma del seno e del capezzolo e non farsi frenare da imbarazzi o paure ingiustificate nel richiedere un parere del medico, che può stabilire se sono necessari esami di approfondimento.
Con il libro autobiografico, “Il cancro al seno non è solo roba da femmine. Una carezza può salvarti” (Phasar Edizioni), uscito lo scorso 27 ottobre, Stefano Saldarelli, 52enne pratese racconta la sua storia iniziata nel 2017 con la diagnosi di tumore al seno.
Stefano Saldarelli, allora 48enne, grazie ad una carezza della moglie Antonella, scopre uno strano nodulo al seno. Lo stupore e la voglia di trascorrere un periodo di svago fanno mettere per qualche istante da parte l’idea di andare a fondo, ma l’insistenza della moglie prevale e dopo un’indagine diagnostica urgente arriva l’esito: carcinoma. “Lei è il settimo quest’anno, quindi rientra nelle statistiche” dicono all’ospedale di Prato. Il settimo, in un ospedale di provincia… ma allora il carcinoma mammario maschile esiste. Lo smarrimento, il disagio e l’imbarazzo si mescolano alla quotidianità che viene stravolta, dal lavoro (è un grafico free lance) alle certezze sul futuro, ma con la presa di coscienza che in Italia, e forse anche altrove, del tumore al seno nell’uomo si sappia davvero poco. Cresce così il desiderio di raccontare la sua esperienza: tratta l’argomento sul suo blog, apre una pagina social che oggi vanta oltre 10.000 followers, è nel consiglio direttivo di un’associazione che si occupa di promuovere progetti a sostegno della prevenzione oncologica, si confronta con medici e gruppi di pazienti oncologici, partecipa a incontri e serate divulgative e decide di scrivere un libro. “Il cancro al seno non è solo roba da femmine. Una carezza può salvarti” è un racconto scritto con la preziosa prefazione del dottor Alessandro Battaglia, Chirurgo Senologo presso l’Ospedale Santo Stefano di Prato, che ha operato Stefano e che apre un’importante finestra su questa patologia, vista, per una volta, dal punto di vista maschile. “Ho scritto questo libro – racconta Stefano – nella speranza che conoscenza e comunicazione inducano gli uomini a informarsi, e a tante altre mogli, mamme, sorelle a coinvolgere i loro uomini in questo percorso per non trascurare sintomi e rischi”.
Il suo appello è dunque quello di non ignorare il rischio: anche gli uomini possono ammalarsi di un tumore considerato solo “femminile”.