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Un nuovo ospedale per rinnovare il sistema sanitario danese
Copenaghen, città ricca di innovazione e tradizione, design moderno e palazzi antichi, vedrà l’ampliamento del polo universitario e ospedaliero di Køge, centro urbano a sud della capitale della Danimarca. Si tratta di un grande progetto internazionale che verrà condotto dalla società di progettazione Politecnica, dalle imprese di costruzioni Itinera (Gruppo Gavio) e Cmb di Carpi e dalla società d’ingegneria EKJ.
Il caso è stato presentato in occasione della One Team BIM Conference del 27 marzo a Milano come best practice dell’utilizzo del BIM.
Il progetto, in particolare, prevede l’ampliamento e la ricostruzione dell’attuale struttura ospedaliera con l’obiettivo specifico di passare da un’estensione di circa 64 mila mq e 296 posti letto ad un allargamento complessivo di 185mila mq e 789 posti letto.
L’iniziativa consentirà di trasferire in un’unica nuova struttura, che prenderà il nome di Zeeland University Hospital e diventerà uno dei maggiori ospedali del Nord-Europa, tutti i reparti di cura, pronto soccorso/emergenza e di ricerca della regione dello Zeeland. Si stima che la struttura verrà completata entro la fine del 2024.
Il complesso sarà un polo di eccellenza nella ricerca delle scienze biomediche e ospiterà dipartimenti ospedalieri ad alta tecnologia medica, oltre che aree didattiche destinate all’utenza universitaria e congressuale.
Tutto il progetto è stato realizzato secondo il modello BIM permettendo, quindi, un controllo di tempi e costi, il coordinamento fra cliente, progettisti e imprese, oltre a una migliore qualità del prodotto finale.
Un passo in avanti essenziale per la sanità danese dove quasi tutti gli ospedali appartengono alle Contee che provvedono anche alla loro gestione, pur sottostando ad un rigido controllo del governo.
In Danimarca, infatti, spetta alle Contee la competenza di assicurare servizi ospedalieri gratuiti ai propri cittadini. I servizi ospedalieri in una Contea dispongono di reparti che coprono tutte le principali specialità, consistendo in un’ampia gamma di strutture di varie dimensioni e caratteristiche.
A parte gli ospedali psichiatrici, praticamente non esistono ospedali riservati ad un’unica specializzazione. È disponibile una sorta di mercato inter-contee delle specializzazioni ospedaliere che offre soprattutto servizi particolari riservati a bacini di utenza piuttosto vasti.
I medici ospedalieri lavorano a tempo pieno come dipendenti che percepiscono uno stipendio e i pazienti sono ammessi al ricovero solamente se dimostrano di avere una reale prescrizione di un medico generico o di un’unità di emergenza.
L’accesso dei pazienti ai medici generici dipende dalla categoria a cui appartiene il paziente stesso. Esistono ancora due gruppi principali: il primo comprende circa il 95% della popolazione che deve essere registrata presso un medico generico locale (fonte: Consiglio Nazionale Ordine Psicologi).
Il trattamento medico è gratuito per il paziente, e la consultazione di uno specialista è possibile solo su prescrizione diretta del medico di base.
Nel secondo gruppo invece fanno parte i pazienti che sono tenuti al pagamento dell’onorario del medico se lo stesso supera un determinato livello. Infine, questi pazienti possono rivolgersi direttamente allo specialista senza l’obbligo di farsi visitare prima dal medico di base.
Il medico generico o di base opera come convenzionato autonomo in ambulatori privati, individuali o di gruppo. La sua remunerazione è composta in parte da una quota pro-paziente ed in parte dal pagamento delle prestazioni rese. I medici sono liberi di fatturare ai clienti del II Gruppo importi superiori alla tariffa stabilita.
Pertanto, analogamente agli altri paesi scandinavi, il settore dell’assistenza sanitaria in Danimarca è dominato dal sistema pubblico, finanziato principalmente da tasse governative. Il sistema assegna i comuni come fornitori di assistenza sanitaria primaria attraverso una rete di medici generalisti.
Mentre i cittadini danesi possono beneficiare del sistema sanitario locale, gli stranieri e gli espatriati non possiedono, tutt’oggi, nessun diritto.