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Un visore per abbattere le paure: la realtà virtuale immersiva integra la psicologia
Intervista ai founder di IDEGO Simone Barbato e Lorenzo Di Natale
Sviluppare tecnologie emotive non solo è possibile ma assicura importanti benefici al paziente. Parte da questo rilevante presupposto l’innovativa attività svolta da “IDEGO”, realtà con sede a Roma che dal 2016 progetta e sviluppa soluzioni di realtà Virtuale Immersiva per innovare la professione di psicologi e formatori. Un lavoro che non si limita ai confini nazionali ma che mira ad essere conosciuto anche in Europa e negli Stati Uniti d’America dove i co-founder Simone Barbato e Lorenzo Di Natale hanno già lanciato l’ancora presentandosi a un mercato decisamente competitivo e alla portata dei tempi attuali. Quando si parla di realtà virtuale immersiva 3D si fa riferimento ad un ambiente digitale confortevole, in cui si tenta di far sentire la persona totalmente coinvolta e sicura. L’idea di poter vivere una realtà parallela è stata approfondita dalla letteratura e dal mondo del cinema a partire dal 1933, ovvero da epoche in cui non si parlava ancora del computer. Oggi invece è diventata un immancabile tassello tanto da integrare e perfezionare i percorsi terapici aggiornando in modo significativo il lavoro di psicologi e psicoterapeuti.
Innovare gli strumenti a disposizione degli psicologi: come cambia la terapia e la psicologia nell’epoca in cui anche la sanità cede alla digitalizzazione dei servizi?
Viviamo anni in cui l’intelligenza artificiale migliora in modo esponenziale e ai diversi livelli le nostre vite con una semplice assistenza nelle attività quotidiane o rendendo il lavoro più efficiente. L’innovazione degli strumenti adoperati ci sostiene anche da un punto di vista emotivo e psicologico integrando il lavoro del professionista laddove ci sono evidenti disturbi socio-relazionali, deficit linguistici o momenti di difficoltà emozionale. Non parliamo dunque di una tecnica che sostituisce gli esperti ma di una innovazione che rende questo lavoro ancora più certosino, dettagliato e rispondente ai bisogni del paziente. Ecco che la realtà virtuale diventa una macchina del teletrasporto che consente a pazienti ospedalizzati di entrare in un supermercato o di affrontare fobie specifiche semplicemente indossando un visore. Un’operazione, questa, che non spaventa la persona, ma la accoglie in un ambiente confortevole e verosimile.
Cosa prova il paziente quando si spoglia del visore indossato?
In quel preciso momento il paziente sente di aver vissuto una specifica esperienza ma anche di aver acquisito quel coraggio di cui ha bisogno per affrontare quella stessa, identica, situazione nel mondo reale. È una tecnica riabilitativa che abbatte i costi e che velocizza i tempi.
Quali sono i riscontri condivisi dai pazienti in questo senso?
La realtà virtuale avvicina le persone, anche quelle più scettiche, alla cura. Tuttavia se c’è qualcuno ancorato alla terapia tradizionale è il professionista che di fatto fa fatica ad abbandonare le modalità ordinarie dell’intervento. La nostra esperienza in questo ambito ci insegna che – come avviene in tutto – è importante progredire lentamente al fine di formare esperti, lo abbiamo fatto nei confronti di ben 400 professionisti, di favorire l’interazione del paziente con il visore. A questo proposito, ancora oggi un elevato numero di persone pensa che richiedere aiuto o sostegno psicologico sia quasi una colpa, una mancanza. Questa credenza rappresenta la migliore definizione dello stigma nei confronti della malattia mentale. La psicologia, la psicoterapia, lo studio dello psicoanalista sono a pieno diritto nel linguaggio comune e l’innovazione terapica introdotta da ‘IDEGO favorisce la relazione paziente-psicologo e abbatte ogni tipo di timore: la realtà virtuale infatti rende lo psicologo una figura più accettabile. Una professionista di Lecce che adopera i nostri applicativi racconta come alcuni pazienti le hanno chiesto di essere immortalati con il visore per poter condividere in seguito le foto con amici e familiari.
Ben 400 professionisti formati.
Dal 2019 abbiamo avviato l’attività di training e fino ad oggi abbiamo formato circa 400 professionisti che si dotano del visore e delle nostre applicazioni: il corso, che fornisce le competenze necessarie a valutare gli strumenti di realtà virtuale, presenta l’utilizzo della realtà virtuale in ambito psicologico illustrandone l’efficacia scientifica, le aree di applicazione e le modalità d’uso pratico. In più, oltre a formare professionisti di salute mentale, IDEGO si occupa anche di formazione manageriale presso grandi aziende, che si sviluppa attraverso i concetti di learning by doing e l’effetto wow garantito dalle tecnologie emotive. ‘IDEGO’ eroga training con efficacia sulle soft e hard skills. Ad esempio, sulle hard skills, prosegue (dal 2021 ad oggi) la collaborazione con GSE – la società individuata dallo Stato per perseguire gli obiettivi di sostenibilità energetica. L’obiettivo della collaborazione è sviluppare soluzioni di RV e AR volte alla formazione degli addetti alle verifiche degli impianti energetici.
Quando nasce IDEGO e da quale reale intuizione?
Siamo partiti nel 2016, con alle spalle oltre vent’anni di evidenze cliniche provenienti dagli Stati Uniti sulla efficacia di questa tecnologia, a dimostrazione del fatto che si tratta di una storia molto più lunga di quanto si possa immaginare: nei grandi centri ricerca la realtà virtuale esisteva già nei primi anni ‘90. oggi ‘IDEGO è una realtà giovane rappresentata da un team di giovani professionisti, perlopiù under 30, provenienti da diversi settori accademici (tra cui psicologia, ingegneria informatica, economia, design e web marketing). collaboriamo con le istituzioni, grandi aziende, con centinaia di professionisti e sviluppiamo progetti con partner presenti in tutta Italia. In collaborazione con la Sapienza Università di Roma e con il Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione, abbiamo curato la realizzazione di due esperienze immersive in CGI pensate per indagare i comportamenti delle persone in Emergenza, e come i pregiudizi etnici possano incidere su di essi. Insieme all’Università di Cagliari stiamo conducendo una sperimentazione sull’efficacia del nostro software di riabilitazione cognitiva CEREBRUM. Le popolazioni coinvolte sono pazienti con Disturbi Bipolari e Mild Cognitive Impairment (MCI).
Un sostegno che non è mancato neppure a livello europeo e internazionale. Di cosa si tratta?
Nel campo delle Artificial Intelligence (AI) applicate alla Psicologia, IDEGO si è aggiudicata un finanziamento dalla Commissione Europea per un valore complessivo di 4 milioni di euro, lavorando con un consorzio di top player su scala nazionale e internazionale alla realizzazione di un sistema di Intelligenza Artificiale per la prevenzione e il supporto al benessere mentale nel workplace (Call: H2020, Funding scheme: RIA). Siamo stati selezionati inoltre come ‘storia di valore’ da CISCO Inc. per il progetto ‘Hello future’. L’iniziativa vuole ispirare le persone a realizzare soluzioni inedite sul futuro del lavoro grazie al racconto di 9 realtà innovative di successo. In relazione agli Stati Uniti invece, nel 2019 siamo stati invitati ad America’s Got Talent: la performance a Tu Sì Que Vales non è passata inosservata alla produzione californiana che ha invitato l’azienda italiana a partecipare al talent show più seguito al mondo. I quattro giudici hanno apprezzato con 4 “yesses” la presentazione di ‘IDEGO’ e il suo lavoro nell’ambito del Mental Health.
foto di Fabio Barbati