Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Una chance in più per la piccola Tea
Tea è una bambina nata quattro anni e mezzo fa ad Ancona e affetta da paralisi cerebrale infantile. Dopo essere stata 20 giorni in terapia intensiva subito dopo la nascita, i medici avevano consigliato ai genitori della piccola di sottoporla a fisioterapia senza però avere troppe aspettative, perché “sarebbe stata poco più di un vegetale”. Tea però è una piccola guerriera, grazie alla fisioterapia ha ottenuto ottimi risultati e molto probabilmente riuscirà anche a camminare. Ma adesso c’è una speranza in più per la piccola Tea, a gennaio presso la “Duke Children’s Health Center” di Durham, in North Carolina, Tea è stata sottoposta a un’infusione di cellule staminali prelevate dal sangue del cordone ombelicale della sorellina. Una procedura sperimentale, che secondo i medici dovrebbe portare al cervello di Tea nuovi stimoli in grado di avviare una progressione. La mamma di Tea, Silvia Diamante, afferma che l’infusione di cellule staminali è andata bene, secondo le aspettative Tea dovrebbe guadagnare 4 o 5 mesi anagrafici sia dal punto di vista motorio che cognitivo, per lei sarebbe comunque molto importante, perché la paralisi è come se avesse bloccato le sue capacità all’età di un anno. Non è stato possibile in Italia usufruire della conservazione autologa ad uso dedicato poiché la paralisi cerebrale non è inclusa nella lista delle patologie per le quali nel nostro Paese è possibile ricorrere a questa opzione. I genitori della piccola Tea però non si sono arresi, hanno preso contatti con la Duke University, dove la ricerca sul trattamento di questa patologia con le cellule staminali cordonali è in fase avanzata, tuttavia non avendo a disposizione le cellule staminali cordonali della piccola Tea, hanno deciso di conservare presso una banca privata le staminali cordonali della sorellina. In questo modo, accertata la compatibilità, dopo due anni è stato possibile effettuare l’infusione. Tea ha già fatto tanti progressi inaspettati, gli Usa sono la speranza in più: «Se guardi fuori dai confini nazionali c’è una ricerca che va avanti e dall’altra parte del mondo, queste cose potrebbero essere fatte anche qua» afferma Silvia Diamante.
Fonte: Ancora Today
articolo di Patrizia Emanuel, Stemway Biotech