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Unicef denuncia: ogni anno muoiono 132mila bambini di morbillo
Di morbillo si muore ancora. È questa la denuncia lanciata a gran voce dall’Unicef che sulla base dei dati rilasciati dal Ministero della Salute sottolinea come la patologia sia tornata a minacciare la salute e la vita dei più piccoli. In particolare, è Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, a specificare la forza del virus che oggi ancora nel mondo uccide annualmente circa 132mila bambini: 15 all’ora. “Se la copertura vaccinale continuerà a calare – prosegue Iacomini – c’è il rischio concreto di tornare a vedere nel nostro paese scene che speravamo di avere scacciato per sempre: famiglie che piangono la scomparsa di un figlio per colpa di una malattia che si sarebbe potuta evitare con un semplice vaccino gratuito. Il morbillo, ricordiamolo, non è un banale raffreddore”. “Non esiste una medicina specifica per combatterlo, e nei bambini più piccoli e con difese immunitarie più fragili può avere complicanze letali”, dice ancora.
“Sarebbe davvero tragico se dopo avere lottato senza tregua per ridurre drasticamente gli effetti del morbillo ovunque nel mondo, dovessimo constatare che per pregiudizio e ignoranza abbiamo lasciato entrare nuovamente il morbillo elle nostre case. Siamo a favore di qualunque misura che il ministero della Salute vorrà intraprendere per proteggere i bambini in Italia da questa rinnovata minaccia”, conclude Iacomini.
Dal 1° gennaio 2017 è stato registrato un aumento del numero di casi, anche se si credeva che la patologia fosse stata debellata dalle nuove vaccinazioni: a fronte delle 844 persone colpite nel corso del 2016, dall’inizio dell’anno sono già stati registrati più di 700 casi, con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui si erano verificati 220 casi, di oltre il 230%. È proprio il Ministero della Salute a denunciare la gravità della situazione ritenendo che il triplicarsi dei casi sia dovuto innanzitutto a un calo sostanziale delle vaccinazioni.
I casi di morbillo (dal latino morbus, malattia infettiva esentemica altamente contagiosa causata dal virus Paramyxovirus) sono stati segnalati in Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana e riguardano soggetti aventi un’età compresa tra i 15 e i 39 anni. Il morbillo continua a circolare nel nostro Paese, recita una nota diffusa dal Ministero, a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi. Ciò è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori.
“Nonostante il Piano di eliminazione del morbillo sia partito nel 2005 – ha spiegato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – e la vaccinazione contro il morbillo sia tra quelle fortemente raccomandate e gratuite, nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi (coorte 2013) è stata dell’85,3% (con il valore più basso pari al 68% registrato nella PA di Bolzano e quello più alto in Lombardia con il 92,3%), ancora lontana dal 95% che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione”. “E’ ora indispensabile – ha precisato il ministro – intervenire rapidamente con un impegno e una maggiore responsabilità a tutti i livelli, da parte di tutte le istituzioni e degli operatori sanitari, per rendere questa vaccinazione fruibile, aumentandone l’accettazione e la richiesta da parte della popolazione. Analogamente le amministrazioni regionali e delle aziende sanitarie, così come pediatri e medici di medicina generale devono promuovere una campagna di ulteriore responsabilizzazione da parte dei genitori e delle persone non immuni di tutte le età affinché non rinuncino a questa fondamentale opportunità di prevenire una malattia che può essere anche letale”. “Il ministero – ha infine aggiunto la Lorenzin – attiverà ogni possibile procedura per garantire la piena realizzazione degli obiettivi del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale e per riguadagnare rapidamente le coperture vaccinali che si sono abbassate pericolosamente nel corso degli ultimi anni”.