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Unicef: l’umanità oggi è morta in Siria assieme ai tanti bambini ‘gasati’
“Immagini sconvolgenti, l’umanità è morta oggi in Siria”. È questa la drammatica denuncia che Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, affida all’ANSA a poche ore dai tragici eventi che ancora una volta hanno colpito la Siria affliggendo la sua popolazione, soprattutto donne e bambini. Il raid aereo con ‘gas tossici’ lanciato nella mattinata di ieri contro Khan Sheikhun, nelle vicinanze della provincia di Idlib, ha scosso la Comunità internazionale ed è avvenuto a pochi giorni dall’appello lanciato dal Papa affinché i Paesi di tutto il mondo abbandonino le armi chimiche e nucleari facendosi promotori di una pace e insieme di uno sviluppo globale.
L’attacco ha causato la morte ad almeno 72 persone, tra loro – secondo quanto riferito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani – ci sarebbero almeno venti bambini e diciassette donne. Nuovi raid, inoltre, sono stati segnalati nelle ore successive e nel corso di questa notte, e molte bombe hanno colpito gli ospedali e i centri di prima accoglienza ormai pieni di famiglie scampate ai bombardamenti che da anni distruggono la Siria. L’inviato speciale dell’Onu in Siria, Staffan de Mistura, ha rivelato che “l’orribile attacco chimico è venuto dal cielo. È stato orribile e noi chiediamo, e siamo sicuri che si sarà, una riunione del Consiglio di Sicurezza per una chiara individuazione della responsabilità”. Una fonte dell’esercito siriano, da parte sua, ha negato un coinvolgimento delle forze armate di Damasco: lo riferisce la televisione panaraba Al Jazira. La fonte, aggiunge l’emittente, ha detto che le forze siriane ‘non hanno e non hanno usato armi chimiche, né ora né in passato’.
Quella di queste ore è l’ennesima strage di bambini in un Paese devastato da sei anni da una drammatica e sanguinosa guerra civile: per Iacomini, tuttavia, “non ci sono figli di Assad e dei ribelli, le vittime sono i bambini, per una guerra che non hanno voluto”. L’Onu ha “smesso di contarli nel 2013, quando i morti erano circa 11 mila. Ora si teme che le vittime minori si siano almeno quintuplicate, se non di più”, spiega il portavoce dell’agenzia, rivolgendo un disperato appello alla “comunità internazionale, perché ponga fine a questo calvario, dopo sei anni di inferno, costato la vita ad oltre 500mila persone”. Alle parole di Iacomini, alla denuncia della Comunità internazionale e alla preghiera di Papa Francesco, fanno inoltre eco le terribili immagini, con bambini intubati e apparentemente privi di ferite che accreditano l’ipotesi di una morte per veleno. Si tratta, continua il portavoce di Unicef Italia, di immagini di una “ferocia e violenza mai viste, oltre il Vietnam e oltre Sarajevo, evocano un calvario che non ha precedenti dalla Shoah, soprattutto per i bambini”. “L’umanità – osserva – oggi è morta, e nessuno è riuscito a trovare una soluzione”.
Ma chi sono i responsabili del raid aereo di ieri mattina? Dopo la diffusione delle prime immagini dei bambini morti per assideramento la Comunità internazionale ha reagito con estrema durezza e ha dichiarato che se sarà confermato che l’attacco in Siria è di natura chimica, si tratta “chiaramente di un crimine di guerra” e i responsabili saranno chiamati a risponderne. Sotto accusa ci sono le “grandi potenze” (Cina e Russia, per prime) che hanno posto il veto in Consiglio di Sicurezza su sanzioni contro la Siria per l’utilizzo di armi chimiche, ma anche gli altri Stati, che “non sono stati all’altezza, ciascuno con i propri egoismi”, commenta Iacomini rivolgendo un secondo appello anche alla classe politica italiana perché condanni senza se e senza l’abominevole crimine ma, ma anche ai cittadini, che “non hanno chiesto ai propri governi di porre fine a questo scempio”. Per questo l’Unicef chiede “un grande movimento di pace di tutti i popoli, che facciano pressione” sui i loro politici, precisa Iacomini.