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Uragano Irma. In ginocchio Miami e Florida
Peggiora di ora in ora il bilancio delle vittime dell’uragano Irma. Stando infatti agli ultimi numeri diffusi sarebbero 8 i morti sull’isola francese caraibica di Saint Martin, nelle Piccole Antille, e oltre 20 i feriti. Lo ha riferito il prefetto di Guadalupe, Eric Maire, sottolineando che non si tratta di dati definitivi. Il 90 per cento delle isole è distrutto, nove case su dieci sono crollati, migliaia gli sfollati. L’uragano, categoria 5 su 5, ha raggiunto e oltrepassato il nord del territorio americano di Porto Rico, dove vivono circa 3 milioni di abitanti. La metà della popolazione è rimasta priva dei servizi fondamentali, tra cui l’elettricità. La traiettoria di Irma ora punta alla Florida, dove dovrebbe arrivare, forse più debole (categoria 4), tra sabato e domenica. Martedì la contea di Monroe aveva ordinato a residenti e turisti di evacuare la zona, oggi anche il sindaco della contea di Miami-Dade in Florida, Carlos Gimenez, ha emesso l’ordine di evacuazione per circa 150mila persone. Fra le zone coinvolte c’è anche Miami Beach. Si tratta dell’ordine di evacuazione che coinvolge più persone dall’uragano Wilma del 2005 ma questa volta si temono devastazioni superiori a quelle del 1992 causate da Andrew. Le persone hanno fatto scorta di cibo e svuotato supermercati, le pompe di benzina sono esaurite.
Anche il volo del Papa diretto per la Colombia ha subito dei disagi cambiando la tratta ed evitando di avvicinarsi alle aree interessate dal passaggio del “mostro”, come è stato definito dagli esperti. Intanto, non si placa la situazione e dopo il passaggio di Irma i Caraibi sono stati raggiunti da altre due tempeste Jose e Katia che si sono elevate a categoria uragani secondo il Centro Nazionale americano degli uragani (NHC). L’uragano resta sulla rotta della Florida, dove dovrebbe arrivare nel fine settimana.
L’uragano Irma può arrivare a colpire 37 milioni di persone, secondo la stima dell’Onu, le cui squadre umanitarie sono state dispiegate alle Barbados per lavorare con l’agenzia per la gestione dei disastri dei Caraibi. I funzionari dell’Onu a Haiti sono invece impegnati a offrire l’appoggio necessario al governo locale. Intanto il Fondo Monetario Internazionale è pronto ad aiutare i suoi stati membri colpiti dall’uragano, afferma Christine Lagarde.
Le ultime tempeste che hanno colpito l’America arrivano, inoltre, dopo l’uragano Harvey che ha letteralmente devastato il Texas. American Airlines, come altre compagnie, ha annunciato di aver cancellato diversi voli verso le isole Caraibiche ma ha potenziato quelli per far rientrare quanti vogliono partire prima dell’arrivo di Irma. Nelle aree più a rischio è già scattata la corsa alle scorte: acqua, cibo, pile, candele, generatori, medicinali. Mentre gli equipaggi della Guardia costiera e degli elicotteri che hanno prestato soccorso in Texas e Lousiana per Harvey stanno tornando alla base per prepararsi alla nuova emergenza. Anche il governo olandese si è mobilitato, inviando 100 marines, e due navi già di stanza nei Caraibi, nell’ex colonia indipendente di St. Maarten e in altre due piccole isole (St. Eustatius and Saba) legate ai Paesi bassi.